È sempre la stessa storia in casa Napoli. Quando questa squadra sembra devastante, poi ad un certo punto si arresta. Contro lo Spezia è successo nella stessa partita, dopo un primo tempo straripante chiuso sul 4-0, nella ripresa agli aquilotti di Italiano sono bastati due minuti per segnare due gol e rientrare in partita. Gli azzurri hanno commesso l’errore di considerare il risultato già in cassaforte? Se è così, arriva una ulteriore conferma di una squadra priva di mentalità vincente. Che sia in confusione appare chiaro, lo è anche a livello tattico, nella prima frazione con il 4-3-3 si vedeva in campo una squadra ordinata ed esplosiva, nella ripresa, cambiando nuovamente modulo e passando con la mediana a due, sono iniziati i problemi. Questa incertezza non giova alla squadra, che così non ha un proprio marchio di fabbrica, anche perché quello su cui si è lavorato finora ha mostrato qualche crepa di troppo. Non è un caso che con il ritorno al 4-3-3 le cose siano migliorate, anche se bisogna considerare l’avversario. 

Lo Spezia merita tutto il rispetto possibile, non foss’altro perché qualche settimana fa è stato corsaro al Maradona, ma stavolta si è presentato a Fuorigrotta senza i suoi elementi migliori e con la testa rivolta al campionato. In pratica, già prima di giocare i liguri si erano consegnati al Napoli che, dal canto suo, non si è risparmiato andando in gol con Koulibaly, Lozano, Politano ed Elmas. Soprattutto quest’ultimo è parso il più felice di andare in gol, un po’ perché freme dalla volontà di dimostrare il suo valore e un po’ perché, dopo diverse critiche, ha risposto come dovrebbe fare ogni giocatore. Lozano ormai da ex oggetto misterioso diventa sempre di più un punto fermo della squadra: segna con invidiabile continuità, è prezioso per gli equilibri della squadra con i suoi ripiegamenti difensivi, ormai è in fiducia e la sensazione è che possa crescere ulteriormente. Anche se a Napoli è più difficile rispetto ad altre piazze, ma il caso Lozano conferma quanto sia importante dare tempo ai giocatori, tanti sembravano spaesati dopo essere arrivati in Italia da altri campionati e poi hanno iniziato a fare sfracelli, si pensi a Lautaro Martinez dell’Inter. 

Dopo il primo tempo di Napoli-Spezia, i giochi sembravano ormai chiusi, solo che con la squadra di Gattuso non bisogna mai rilassarsi troppo, è capace di mettere in discussione anche un vantaggio di quattro gol con 45’ da giocare. Le reti di Gyasi e Acampora hanno ridato speranza agli spezzini, uno può pensare che, con un risultato diverso, il Napoli sicuramente sarebbe stato più attento, il problema è che non è così. Proprio nella gara di campionato contro la compagine di Italiano, gli azzurri erano in vantaggio di un gol e in pieno controllo della partita prima di regalare due gol e tre punti agli avversari. Il Napoli è una squadra piena di contraddizioni, lontana dall’essere matura, per questo non potrà mai coltivare grosse ambizioni. Anche perché le squadre mature possono definirsi tali per la loro capacità di reagire alle difficoltà e di sfruttare le occasioni. 

Proprio ciò che non ha fatto il Napoli a Verona quando era chiamato a reagire dopo la finale di Supercoppa persa e a sfruttare la possibilità di avvicinarsi alle milanesi. Battendo lo Spezia, gli azzurri si giocheranno la doppia semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta che ha eliminato la Lazio. La Dea sembra ritornata quella macchina meravigliosa dello scorso anno, anche se non potrà più affidarsi alla qualità del Papu Gomez, gli orobici non hanno perso competitività, addirittura danno la sensazione di essere ancora più insidiosi. Era il mese di ottobre quando la squadra di Gasperini affondò a Fuorigrotta, ma c’è da dire che, almeno vedendo la condizione attuale delle due squadre, il Napoli rischierebbe di rimediare una figuraccia stile Verona. Poi questa squadra è imprevedibile, non si sa mai con che atteggiamento scenderà in campo. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 29 gennaio 2021 alle 16:18
Autore: Maurizio Longhi
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