E' finito in parità il match in riva all'Adriatico tra i Biancazzurri di Vivarini e i Lupi di Biancolino. Per l'Avellino un punto fuori casa fa morale e soprattutto torna a muovere la classifica, dopo le due brutte sconfitte consecutive subite a Castellammare e in casa con lo Spezia. Sostanzialmente, si è trattato di una gara vissuta sul filo dell'equilibrio, per gioco espresso e per occasioni avute da ambo le parti. Ma per lunghi tratti della sfida si è avuta netta la sensazione che i Lupi avessero un tasso tecnico complessivamente superiore al Pescara.

Le due contendenti non si sono risparmiate nel vano tentativo di superarsi, ma gli attacchi sono risultati spuntati e, dopo il batti e ribatti (vantaggio del Pescara con il gol di Capellini al 5' ed il pareggio di Simic al 28') le due compagini non sono più riuscite a trovare la via della rete.

L'Avellino era sceso all'Adriatico deciso a risollevarsi dalle ultime due deludenti gare di campionato, ma la missione si è concretizzata solo a metà. Il robustissimo turn over effettuato da Biancolino, ha proposto un undici inziale nuovo per 6/undicesimi, con il rispolverato 4-3-1-2, composto addirittura da cinque under, a cominciare dal giovane portiere Daffara, che è stato preferito all'esperto Iannarilli. Oltre all'estremo difensore, hanno rivisto il campo sin dall'ìnizio anche Milani, Enrici, Palumbo, Kumi, Insigne e Lescano.

L'Avellino ha cercato di imporre il proprio gioco, ma il Pescara, consapevole dei propri limiti,  ha saputo soffrire, e non si è tirato indietro, cercando di fare la propria gara con rapide ed insidiose ripartenze. E' stato un primo tempo vivace e ricco di emozioni, che sono state vissute sin da subito, infatti dopo appena 4' minuti i Lupi hanno avuto una clamorosa occasione, ma la traversa ha respinto il colpo di testa sotto misura del giovane terzino Missori. E Come spesso accade nel calcio: gol mancato, gol subito! Appena un minuto dopo, il Pescara è andato in rete con Capellini, che ha messo dentro da pochi metri, raccogliendo una respinta di Daffara.

L'Avellino ha reagito immediatamente al gol a freddo, riversandosi nella trequarti pescarese, ma le maglie degli Abruzzesi si sono strette a protezione della propria difesa, e i Lupi, pur avendo il predominio del gioco, non sono riusciti a sfondare fino al 28', allorquando, un calcio d'angolo battuto da Sounas ha trovato il prontissimo inserimento del gigante Simic, che di testa ha messo la sfera nell'angolo alla destra del portiere biancazzurro. La ristabilita parità ha dato nuovo vigore all'Avellino, che ha continuato ad imperversare nella metà campo dei padroni di casa, che hanno eretto un efficace muro davanti alla propria area.

La ripresa non ha cambiato copione e canovaccio tattico, con i Lupi a costruire tentativi ed il Pescara a difendersi con ordine e a ripartire improvvisamente, cercando di sfruttare gli enormi spazi che si aprivano davanti al loro. Molto possesso palla da parte dell'Avellino, ma nessuna clamorosa occasione da gol.

Come detto in apertura,  questo pareggio ottenuto in casa di una presumibile diretta concorrente per la salvezza, può essere salutato con soddisfazione da parte della tifoseria biancoverde, perchè restituisce un punto in classifica, che in periodi di magra torna senz'altro utile. Ma resta il rammarico per non avere saputo sfruttare la propria superiorità tecnica complessiva rispetto al Pescara.

Insomma, all'Adriatico i Lupi, convalescenti, hanno cominciato a prendere un brodino!

Sezione: Editoriale / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 23:35
Autore: Rino Scioscia
vedi letture
Print