Sconfitta senza attenuanti quella rimediata dai Lupi questo pomeriggio al Manuzzi di Cesena. In casa di una compagine davvero ottima e ben messa in campo dal tecnico Mignani, l'Avellino ha offerto una prestazione a dir poco deludente. Tanta l'amarezza da parte degli oltre duemila tifosi accorsi allo stadio romagnolo da ogni parte d'Italia. Il tecnico Biancolino ci ha messo anche del suo per questa sconfitta, che brucia soprattutto, perchè i suoi uomini non sono stati in grado di fronteggiare gli avversari. Il Pitone ha commesso l'errore iniziale di voler affrontare a viso aperto una squadra davvero organizzata come quella di Mignani, proponendo una formazione forse fin troppo spinta verso la fase offensiva. Il tecnico cesenate, molto esperto, ha saggiamente lasciato che i Biancoverdi portassero palla nella trequarti romagnola, per poi sfruttare le ripartenze dei suoi uomini, che si sono ritrovate più volte vere e proprie praterie nella metà campo avellinese.

Sostanzialmente, si è verificato lo stesso copione tattico già visto a Castellammare di Stabia. E sì, perchè anche al Menti, come oggi al Manuzzi, i Lupi erano scesi in campo con l'intenzione di fare la partita. Ma solo che, oltre ad uno sterile possesso e giro palla, Sounas e compagni non sono riusciti a produrre niente di veramente efficace sul piano offensivo. E cosi, alla prima occasione buona, i Cesenati sono passati in vantaggio, mettendo a frutto la loro prima vera ripartenza. Correva il 27', allorquando l'esterno destro Ciervo superava in velocità Cagnano e, arrivato al limite dell'area avellinese, dalla destra faceva partire un grande sinistro con la sfera che andava ad insaccarsi nell'angolo alto del palo più lontano, mettendo fuori causa Daffara, ingannato dalla parabola della palla che risentiva anche di una leggera deviazione di Palmiero.

L'Avellino, che era stato spavaldo fino al gol, risentiva dell'improvviso ed inatteso vantaggio dei Romagnoli ed accusava il colpo, senza mettere in campo idee concrete per raddrizzare il risultato. Diciamo anche che poco dopo il gol cesenate, Simic chiedeva il cambio per un improvviso risentimento muscolare. Al suo posto entrava il redivivo Rigione, che non giocava una gara da diversi mesi. E proprio il difensore napoletano, allo spirare del primo tempo, sugli sviluppi di un calcio d'angolo dei Cesenati combinava un bel pasticcio, provocando il rigore per i Romagnoli. Un'azione fallosa di Rigione non era stata vista dall'arbitro, ma veniva suggerita dal Var. Maresca andava a rivedere l'azione contestata. Dopo il consulto video, il direttore di gara napoletano indicava il calcio di rigore in favore dei padroni di casa per un'evidente fallo di Rigione ai danni di Zaro. Dal dischetto non falliva la realizzazione Shpendi, che spiazzava Daffara e portava i suoi sul doppio vantaggio.

Dopo l'intervallo, Biancolino sostituiva Besaggio per Tutino e Crespi per Russo. Ma i nuovi entrati non portavano alcun beneficio ai Lupi, e anzi il Cesena, a seguito di una rapida ripartenza faceva tris con lo spagnolo Blesa. Mancava oltre mezzora alla fine del match, ma in pratica, le ostilità si chiudevano con il secco 3-0 per i padroni di casa.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 19:02
Autore: Rino Scioscia
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