I Lupi, ancorchè privi di tanti elementi importanti, battono un ottimo Taranto e portano a casa tre punti d'oro. Diciamolo subito: è stata una delle più belle partite casalinghe dell'Avellino in questo scorcio di campionato.

Mister Braglia aveva gli uomini contati, soprattutto in difesa, per la contemporanea indisponibilità di Dossena e Rizzo, squalificati, e di Silvestri e Scognamiglio, infortunati. Il tecnico toscano, che ha dovuto fare di necessità, virtù è riuscito comunque a mettere in campo un undici che non si è sottratto alla battaglia contro un Taranto davvero da elogiare, ben messo in campo e con diverse buone individualità.

La gara è stata gradevole e a tratti anche spettacolare, anche per merito di un Avellino che è apparso assai migliorato rispetto alle sue prime uscite casalinghe. I ragazzi di Braglia, sono scesi in campo sapendo già della sconfitta del Bari a Castellammare, e ci hanno messo l'anima per cercare di battere questo coriaceo Taranto, proprio per accorciare le distanze dalla capolista barese.

La compagine ionica non ha mai rinunciato a fare gioco e sin dalle prime battute ha cercato di portare insidie alla rabberciata retroguardia avellinese. Ma la coppia del tutto inedita, Bove-Sbraga, ha saputo tenere a bada i piccoli e sguscianti attaccanti pugliesi. La sorpresa positiva è stata proprio la prestazione davvero importante restituita dall'ex centrale dell'Arezzo, che, all'indomani della pessima figura rimediata nella gara di coppa contro il Matelica-Ancona, era stato relegato ai margini della prima squadra da mister Braglia.

Ma Sbraga non si è limtato solo a svolgere con tanta attenzione e diligenza i suoi compiti difensivi, perchè ha addirittura siglato il gol che, alla mezzora, ha sbloccato la gara, su punizione dal limite dell'area tarantina, con un magnifico tiro che ha scavalcato la barriera e si è insaccato alla destra del portiere ionico, che è rimasto immobile, forse perchè si attendeva una fucilata, anzichè una palla a "foglia morta". Un gol d'autore che ha mandato in visibilio la tifoseria biancoverde.

Il gol del vantaggio biancoverde, per la verità era giunto dopo che i Lupi da circa una decina di minuti avevano decisamente preso in mano le redini del gioco, ribaltando l'inerzia del match, che, come avevamo accennato prima, aveva visto un Taranto inizialmente assai intraprendente. L'Avellino ha continuato a spingere alla ricerca del raddoppio che non è arrivato.

La ripresa ha visto i Lupi dedicarsi preminentemente alla gestione del vantaggio, mentre i Tarantini hanno cominciato a spingere con maggiore vigore ed intensità. La sfida è così salita sul piano agonistico ma anche tecnico, con momenti di spettacolo che poche volte quest'anno si sono visti al Partenio-Lombardi. Al 60' mister Braglia ha cambiato sistema di gioco, sostituendo Micovschi (anche quest'oggi molto al di sotto delle sue possibilità) con De Francesco, dando più nerbo e densità alla linea mediana biancoverde.

Per il Taranto, man mano che passavano i minuti, la gara si è fatta sempre più in salita, fino a diventare davvero ardua, allorquando, ad un quarto d'ora circa dalla chiusura del match, un fantastico cross di Tito dalla trequarti sinistra ha fatto pervenire la sfera, quasi telecomandata, sul testone di Maniero, che con un magistrale terzo ha trafitto in maniera imparabile il pipelet ionico.

Il raddoppio dei Lupi non ha per niente tramortito il Taranto, che ha continuato ad attaccare alla ricerca del gol, che è arrivato da calcio d'angolo qualche minuto dopo, per opera di un colpo di testa di Civilleri, che ha beffato un Forte apparso leggermente in ritardo.

Gli ultimi minuti sono stati davvero sofferti per i ragazzi di Braglia, che proprio al 90' si sono divorati un'occasione d'oro con Riccardi, che, a soli cinque metri da Forte si è fatto respingere l tiro a botta sicura dal portierone biancoverde, che ha letteralmente salvato i tre punti dell'Avellino.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 06 novembre 2021 alle 21:14
Autore: Rino Scioscia
vedi letture
Print