Nonostante un inizio choc in cui la Real Sociedad si è divorata l’impossibile, nonostante un evidente dominio avversario sul piano del palleggio, il Napoli ha centrato la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, tra l’altro da primo in classifica. Gli azzurri hanno fatto ciò che dovevano nei momenti cruciali della partita: appena i baschi hanno abbassato un po’ l’intensità, ne hanno approfittato per rendersi pericolosi e solo per una clamorosa topica dell’arbitro non si sono ritrovati in superiorità numerica a causa un fallaccio da ultimo uomo su Lozano. Poi ci ha pensato Zielinski a gelare la squadra di Alguacil con un destro letale da fuori area. Sono numeri che rientrano nel repertorio del polacco, che finora non ha mai dato continuità alle prestazioni, se riuscirà a farlo, convincendosi di poter fare la differenza, allora può essere che la farà veramente e soprattutto in più circostanze. Se non è esploso, pur avendo le caratteristiche per poterlo fare, è per il suo temperamento troppo docile e mansueto, se interiorizzasse un po’ di quella cazzimma napoletana non sarebbe affatto male, deve soprattutto convincersi di poter essere l’uomo in più per il talento che madre natura gli ha donato. Sta a lui ricambiare tale generosità senza commettere il grave errore di non metterla a frutto, si è visto contro la Real Sociedad cosa può fare con quei piedi, il Napoli avrebbe sofferto l’indicibile senza il suo gol. 

Quel vantaggio, invece, ha conferito tranquillità alla squadra sapendo di dover subire due gol per mettere a repentaglio la qualificazione, a quel punto si è vista una grande compattezza di squadra, una applicazione encomiabile. Poi è normale chiedersi quanto sia opportuno arroccarsi nella propria metà campo con il serio rischio che un semplice episodio possa vanificare un grande e costante lavoro di sacrificio. Ed è proprio quello che è successo contro la seconda forza della Liga, che ha trovato il gol del pari in pieno recupero, ci si vuole illudere che gli azzurri avessero allentato un po’ la presa nella consapevolezza di poter anche “concedere” un gol. Da Fiume arrivavano notizie confortanti, l’Az era bloccata sul pari per poi capitolare addirittura, un epilogo che era quasi nell’aria dopo il clamoroso esonero di Slot registratosi in una settimana cruciale. Così, dopo il pari di William José, non si più giocato, ci si è limitati ad una melina che ha indotto l’arbitro a fischiare la fine anche con qualche secondo d’anticipo, entrambe potevano brindare alla qualificazione. Senza il gol nel recupero, sarebbe stata la gara fotocopia dell’andata, con il Napoli che sbancò San Sebastiàn con un gol di Politano per poi difendere il vantaggio con le unghie e con i denti. 

È un calcio redditizio, con il quale si sono vinti mondiali e campionati, si è rivelato tale anche in questo girone se solo si pensa alla gara d’esordio con l’Az Alkmaar che sbancò il San Paolo andando in gol per poi fare densità nella propria metà campo con reparti strettissimi. Lo stadio di Fuorigrotta si chiamava ancora San Paolo, ora è stato ribattezzato Diego Armando Maradona, in onore del Pibe de Oro che ha fatto grande il Napoli, si è da subito identificato con la città e, spirando a 60 anni, ha lasciato un vuoto in tutti i napoletani. Il passaggio ai sedicesimi è da dedicare proprio a lui, che con la maglia azzurra fu protagonista della vittoria di questa competizione quando si chiamava ancora Coppa Uefa, una delle pagine più belle della storia del club partenopeo. Questo Napoli non ha un Maradona in squadra ma lo stesso dovrà puntare a fare il massimo in questa Europa League, sarebbe stata dura da digerire una eliminazione ai gironi, il fatto di averne superato uno tra i più insidiosi deve essere motivo di soddisfazione, non di esaltazione, ovviamente. Per il momento, anche se giocando ogni tre giorni le cose possono cambiare in un amen, i risultati sono dalla parte di Gattuso. Dopo un anno esatto dal suo insediamento ha fatto il massimo: vittoria della Coppa Italia, 38 punti in un girone, attualmente secondo in classifica e ai sedicesimi di Europa League da primo in classifica. Sono dati di fatto.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 dicembre 2020 alle 19:23
Autore: Maurizio Longhi
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