Altra prestazione davvero negativa, per non dire vergognosa dei Lupi che sono caduti anche a Viterbo. L'esonero di Taurino, avvenuto solo 24 ore fa, con la squadra biancoverde affidata a Raffaele Biancolino, non ha sortito nè la tanto attesa scossa, nè il tradizionale effetto positivo.

Chiaramente l'ex bomber di Capodichino non poteva fare molto nelle poche ore a propria disposizione prima del match del Rocchi. La squadra non ha mostrato alcun cambio di passo o mentalità, continuando a mostrare le proprie debolezze in termini di personalità, ma anche di idee e di iniziative di gioco.

La compagine biancoverde ha confermato tutte le lacune già ampiamente mostrate nelle precedenti otto gare, anche al cospetto di una Viterbese per niente irresistibile. Ma, a differenza dell'Avellino, la squadra di Filippi ha saputo capitalizzare, con cinismo e concretezza invidiabile, le due uniche occasioni sotto porta, realizzando due reti, una per tempo.

Presentatosi con un inedito 3-5-2, l'Avellino di Biancolino, ha cambiato qualche interprete ma lo spartito è rimasto penosamente lo stesso, senza la capacità di costruire una manovra efficace, e senza creare alcun pericolo particolare alla porta avversaria. Sotto di un gol nel primo tempo, Biancolino ha tentato la carte del cambio di modulo ad inizio ripresa, passando ad un 4-4-2 decisamente proteso in avanti.

Con il cambiamento tattico l'Avellino ha tentato di portare insidie alla retroguardia laziale, ma oltre ad uno sterile possesso palla, Casarini e compagni non sono riusciti a fare molto. E poco dopo la metà del secondo tempo è arrivato anche il secondo gol dei padroni di casa, che ha vanificato definitivamente ogni tentativo dei Lupi, sia pure velleitario, di riequilibrare la gara.

Con questa ulteriore sconfitta, la quinta in altrettante gare in trasferta, la classifica dell'Avellino si fa decisamente precaria e pericolosa, con soli 8 punti in nove gare. Un bottino così magro non si vedeva da decenni in casa irpina.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 18 ottobre 2022 alle 23:37
Autore: Rino Scioscia
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