I Lupi sbancano il Liguori di Torre del Greco in maniera perentoria e convincente, imponendo agli avversari la propria superiorità tecnica. La squadra di Braglia è scesa in campo con la giusta determinazione, vogliosa di vincere e convincere, per dimostrare di avere un'anima ed una personalità.

Evidentemente, le discussioni (diverse delle, quali pertinenti e costruttive) sulla brutta prestazione con la Cavese, sette giorni prima, avevano punto nell'orgoglio i ragazzi in maglia biancoverde, sortendo un "effetto benefico", o se volete, la giusta reazione, che è stata alla base del loro soddisfacente atteggiamento nel pomeriggio torrese.

Sin dal primo minuto l'Avellino ha preso in mano le redini del gioco, andando a stazionare sulla trequarti corallina, senza consentire ai padroni di casa di rifiatare neppure con azioni di alleggerimento. Carriero, Aloi e D'Angelo hanno comandato le danze, recuperando palloni e distribuendo gioco. La Turris, che forse non si attendeva un avvio autorevole e autoritario da parte dei Biancoverdi, ha dovuto giocoforza subire, cercando di limitare i danni.

A metà primo tempo i Lupi sono pervenuti meritatamente al vantaggio. Una punizione dai 22 metri battuta magistralmente da Tito è andata ad incocciare la parte interna della trasversale ed è ricaduta molto probabilmente al di là della linea fatale, ma l'arbitro ha fatto proseguire. Sugli sviluppi della stessa azione, la sfera è stata spedita in calcio d'angolo da una difesa corallina in particolare affanno. Dalla bandierina di sinistra, Aloi ha calibrato un cross magnifico sul secondo palo, che è stato raccolto, con una tempistica perfetta ed un impatto perentorio con la fronte, da Luigi Silvestri che ha messo la palla nell'angolo alto, dove il portiere torrese non poteva proprio arrivarci. Gol bellissimo del difensore palermitano che ha messo a tacere tutti i suoi denigratori.

Passati a condurre il match, i ragazzi di Braglia si sono ulteriormente sciolti mentalmente, mentre i Corallini hanno tentato disperatamente di articolare una qualche reazione, ma il centrocampo avellinese ha lavorato molto attentamente nel non possesso, chiudendo spazi e tempi di gioco agli avversari, e mettendoli in condizione di non attaccare agevolmente i compagni della retroguardia biancoverde.

Nella ripresa la Turris ha tentato generosamente di spostare il proprio baricentro nella metà campo avellinese, ma Aloi, supportato alla grande da Carriero, hanno fatto buona guardia, ribaltando, spesso e volentieri il fronte offensivo del gioco, anche con geometrie belle a vedersi. Con il passare dei minuti, la Turris, prendendo coraggio, ha tentato di accelerare, ma l'Avellino non ha commesso l'errore (come contro la Cavese) di ritirarsi nella propria trequarti, e con rapide ripartenze ha portato diverse insidie alla porta dei padroni di casa.

Al 65' il raddoppio dei Lupi: Maniero appena entrato in area è stato spinto da dietro. L'arbitro a due passi ha visto tutto ed ha comandato il calcio di rigore. Sul dischetto lo stesso ex Pescara, che è riuscito a realizzare con un tiro maldestro, che comunque il portiere corallino, pur deviando al sfera, non ha potuto impedire che la sfera si insaccasse. Il doppio vantaggio ha messo in ghiaccio la vittoria dei Lupi, che fino al termine del match non hanno corso nessun rischio particolare.

Questa vittoria, sicuramente corroborante soprattutto sul piano dell'autostima dei ragazzi di Braglia, regala ai Lupi tre punti fondamentali nella corsa per conservare il terzo posto in classifica. Ma quel che più conta restituisce all'intero ambiente biancoverde tante ragioni per guardare alla seconda parte del campionato con ancora più fiducia nelle enormi possibilità dell'Avellino, soprattutto in termini di spessore tecnico.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 25 gennaio 2021 alle 08:28
Autore: Rino Scioscia
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