Le sfide che hanno fatto la storia della Puteolana sono tante. Molte quelle dell'epopea degli anni '80, dallo spareggio salvezza col Brindisi nel 1990 alla festa promozione contro il Trapani del 21 maggio del 1989, passando per le finali di Coppa Italia di C col Livorno nel 1987. E come dimenticare il ritorno tra i professionisti il 16 aprile del 2000 proprio in un match vinto contro la Palmese al "Conte". Pozzuoli la sua squadra non l'ha mai abbandonata, anche nelle fasi storiche in cui sembrava difficilissimo ricostruire un progetto calcistico in città. Ma quel senso di appartenenza e quell'attaccamento ai colori i tifosi granata lo hanno difeso con i denti, tramandandolo di generazione in generazione in modo che non si svuotasse mai. La passione per il Diavolo non è stata di certo prosciugata dalla fine del sogno Campania Puteolana, ma ha continuato ad alimentarsi negli anni. Vedere il "Conte" strapieno (oltre 2000 presenti ad esclusione dei 500 tifosi angresi) è stato come assaporare un sorso saporito di amarcord. Alle 16.15 non c'era praticamente spazio neanche per uno spillo in gradinata "Serrapica". E non si contavano anche i volti noti del mondo del calcio che non hanno voluto perdersi la festa granata: tra questi i dirigenti Italo Farinella, Marco Mignano e Peppe Ammaturo, oltre agli ex Enzo Potenza e Mario Terracciano. Non mancava anche un tifoso illustre, l'imprenditore Gianni Laringe. Quando Padovano fallisce il primo penalty ad oltranza non pareggiando la trasformazione di Sardo, può scattare l'abbraccio totale tra i tifosi e i loro eroi. I sostenitori dell'Angri, comprensibilmente amareggiati ma encomiabili per il loro comportamento, vengono condotti all'uscita per primi. Successivamente saranno fatti defluire anche gli spettatori di fede granata, ma sono decine (soprattutto giovanissimi) quelli che si fermano davanti alla porta che separa la gradinata dall'ingresso negli spogliatoi in cerca di una maglietta o di un gadget. Scalpitano per entrare ma non a tutti riesce l'impresa. E dobbiamo attendere anche noi un po' più di tempo per poter calcare finalmente l'erba del "Conte" ed addentrarci nei meandri di questa festa bellissima che coinvolge davvero tutti, a partire da Salvatore e Pietro Di Costanzo per finire ai familiari di tanti calciatori. Stride soprattutto la dualità degli umori che si respira: l'entourage grigiorosso e gli atleti di mister Turco, quasi pietrificati, cedono a musi lunghi e pensieri angosciosi. Ma stavolta la Puteolana in D ci va per la porta principale, a differenza del ripescaggio ottenuto due anni fa. Davide Evacuo e Carlo Gioielli sono tra quelli che la scorsa estate avevano partecipato al raduno dell'AIC Equipe Campania a Mugnano, aspettando la sistemazione migliore. Per Gioielli l'accordo con i Di Costanzo è arrivato quasi subito, Evacuo ha dovuto attendere qualche settimana in più. "Oggi è passato l'angelo", sorride Evacuo. "Ho sbagliato il rigore e hanno avuto due match point per chiuderla ma non l'hanno fatto. Purtroppo non sono arrivato al 100% a questo triangolare e mi è dispiaciuto molto. Tuttavia ho dato il massimo che potevo e con la Palmese ho anche segnato. In Eccellenza ho già vinto due campionati ma ogni volta è sempre come se fosse la prima. Ed è bello, soprattutto qui. Le categorie non contano perché si provano in ogni caso emozioni uniche". 

"E' un'emozione indescrivibile - le parole di Gioielli -. Avevo sofferto molto per non aver giocato con la Palmese a causa di uno stiramento avuto in settimana. La mia voglia di rientrare era talmente forte che in una giornata ho fatto tre terapie. Volevo esserci a tutti i costi e sono felicissimo di essere entrato ad una manciata di secondi dalla fine giusto per calciare il rigore".

Non è passato inosservato che dopo la trasformazione tu ti sia trascinato la gamba...

"Sì, mi sono fatto male ma ne è valsa la pena perché ho vissuto una soddisfazione immensa. Avevo una missione da espletare quest'anno: riportare Pozzuoli in serie D e credo di aver dato il mio contributo. Era un successo che, personalmente, meritavo per tanta polvere che ho mangiato in carriera. E poi lo meritava questa tifoseria fantastica. Il mio futuro? Ora penso solo a festeggiare....".   

Sezione: Interviste / Data: Lun 16 maggio 2022 alle 13:00
Autore: Stefano Sica
vedi letture
Print