"A un certo punto bisogna fare delle scelte radicali nella vita, specie se studiate in prospettiva. Ma la voglia di giocare non mi è passata. E cerco una nuova avventura da gustarmi fino in fondo". Capita che un giorno si decida di fare uno scatto in avanti per mettersi alla prova e scommettere su se stessi e sul proprio futuro. La sua sfida Giuseppe Spavone, enfant prodige classe 2001, l'ha abbracciata qualche mese fa, quando ha scelto di intraprendere un nuovo percorso in ambito militare. Proprio nel pieno della sua militanza col Savoia. Attualmente l'esterno sinistro di Torre del Greco sta completando il suo periodo di addestramento presso una struttura dell'Esercito a Salerno. Ma non chiude le porte al mondo del calcio. "E' successo che è scattata una molla nella mia testa, decidendo di investire sul mio futuro senza dover per forza puntare tutto sul calcio - spiega ai nostri microfoni -. Troppe situazioni mi avevano deluso, con l'ultima annata che era stata abbastanza travagliata. Tuttavia resto un calciatore, è una passione che ho nel sangue e a cui non vorrei rinunciare a cuor leggero. La possibilità di conciliare le due attività ce l'ho, quindi attendo solo una chiamata. Spero che ci sia chi voglia puntare ancora su di me".

A Torre Annunziata hai trovato il riscatto.

"Ma la scorsa estate ero ormai disilluso, la mia testa era già proiettata verso la carriera militare..Mi aveva chiamato anche l'Angri, poi non se ne era fatto più nulla. Quando è arrivato il Savoia è stato un momento indimenticabile. Grande piazza e progetto importante. Inizialmente giocava Carlo Russo nel mio ruolo, poi la sua squalifica, rimediata dopo un'espulsione, mi aprì le porte. Ho fatto bene e non sono più uscito di squadra. Sono passato praticamente dalle stalle alle stelle. Non nascondo che mi piacerebbe restare, ma ad oggi non c'è nulla di definito. A Torre ho trascorso un anno magnifico, sia per il calore della tifoseria sia per il cammino della squadra. E poi devo dire che la società si è mostrata seria ed organizzata, ci è stata sempre vicina e sicuramente ha quella solidità necessaria per fare grandi cose. Per non parlare del Direttore Palumbo, che è persona competente e preparata". 

Col San Marzano è arrivata una sconfitta dolorosa ma che nulla toglie al vostro splendido campionato. Partiti dal nulla, avete fatto più di quanto ci si sarebbe immaginati. 

"Siamo arrivati effettivamente stanchi a quella partita. La rincorsa e le tante partite, ancora nel mese di giugno, ci hanno penalizzati. Ma quella che abbiamo fatto resta ed è immortale".    

Sezione: Interviste / Data: Mar 12 luglio 2022 alle 11:30
Autore: Stefano Sica
vedi letture
Print