Grande prova di autorevolezza e di tecnica superiore da parte dei Lupi che hanno sbancato meritatamente il Liguori di Torre del Greco. In casa della terza forza del campionato (almeno a leggere la classifica prima del match), D'Angelo e compagni hanno messo in campo l'atteggiamento giusto e per la Turris c'è stato ben poco da fare.

Alla vigilia del match nella città del corallo, avevamo ricordato a mister Braglia la grande prova dei Lupi in una trasferta dello stesso livello di difficoltà, quella che Lupi disputarono in casa del Palermo. In terra siciliana mancò solo il risultato pieno. Ci eravamo detti convinti che se i ragazzi del tecnico toscano avessero ripetuto la stessa prestazione, di spessore e di autorevolezza tirata fuori al Barbera, per i Torresi di Caneo sarebbero stati guai seri.

In effetti, l'Avellino si è finalmente vestito da Avellino ed il bel gioco e l'intraprendenza dei Corallini, già ampiamente mostrato, vittoriosamente, al cospetto di un'altra grande come il Catanzaro, quest'oggi al Liguori è rimasto un pio desiderio del tecnico di casa, che non ha saputo e, probabilmente, potuto arginare la superiorità di palleggio e di sapienza tecnica dei Biancoverdi.

Fin dal fischio d'inizio si è palesato che in campo i padroni del match erano i Lupi. La squadra di casa è stata letteralmente surclassata in mezzo al campo e sulle corsie esterne, dove l'Avellino ha potuto sprigionare tutta la sua forza propulsiva, a destra con Ciancio e Kanoute, e a sinistra con Tito e Di Gaudio.

Ma la vera arma letale dell'Avellino è stata estrinsecata dagli intelligenti movimenti lungo tutta la trequarti, che facevano sia Kanoute che Di Gaudio, con Maniero che gli faceva spazio, anche andando a prendere il loro posto all'esterno. Un tridente d'attacco che, nel primo tempo, ha letteralmente messo alle corde la malcapitata difesa corallina.

A poco è valso anche l'inopinato vantaggio iniziale della Turris, ottenuto L 19' con un gran tiro dai venti metri di Tascone, giunto al termine della prima ed unica sortita offensiva dei padroni di casa durante la prima frazione di gioco. Infatti, il gol preso, ha dato la scossa decisiva ai Lupi che, specie sulle corsie esterne, hanno messo la marcia decisiva, e nel giro di soli sette minuti (22' e 29') hanno ribaltato il risultato: prima con un gran gol al volo di destro di D'Angelo che ha raccolto un ottimo cross di Ciancio dalla destra, e poi con Di Gaudio, che, imbeccato ottimamente da Kanoute sul filo del fuorigioco, ha superato con un cucchiaio d'artista, il portiere corallino in disperata uscita.

Stabilite le gerarchie in mezzo al campo e nel tabellino, l'Avellino ha continuato a giganteggiare, sia nella manovra che nella fase di non possesso.

La ripresa non è stata molto vivace come la prima frazione, anche e soprattutto per la mirabile gestione del match da parte dei Lupi, che hanno saputo soggiogare tecnicamente e tatticamente una signora squadra come la Turris. L'Avellino è stata attenta ed autorevole anche nella propria metà campo, dove la forza della disperazione dei ragazzi di Caneo le avevano consigliato di rimanere. Ma la Turris, pur spingendo con veemenza, è risucita a portare appena qualche "fisiologico" pericolo dalle parti di Forte.

Il triplice fischio dell'arbitro ha sancito la netta e meritata vittoria dei Lupi, che con questi tre punti, se non riescono a recuperare molto del ritardo accumulato nei confronti del Bari, , in attesa dello scontro diretto in programma fra otto giorni al Partenio-Lombardi, mandano comunque un autorevole messaggio di "autocandidatura" al ruolo di primo antagonista dei Galletti nella lotta per la promozione.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 28 novembre 2021 alle 19:22
Autore: Rino Scioscia
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