Il posticipo del lunedi sera, davanti alla telecamere di Rai Sport si chiude con un successo netto ed indiscutibile di un ritrovato Avellino contro la corazzata Crotone. Se il confronto con i Calabresi doveva fungere da "prova del 9" per i Lupi, reduci dalla brillante vittoria in quel di Potenza, bisogna dire, senza tema di smentite che il test è stato ampiamente superato dai Rastelli boys.

Con l'organico ridotto all'osso (per via delle assenze, di Aya, Dall'Oglio, Sottini, Matera, Rizzo, Russo e Di Gaudio), la compagine irpina è scesa in campo con il coraggio ed il piglio giusto. Sin dalle prime battute di gioco si è visto un Avellino nuovo, positivo e propositivo, con il coraggio di chi vuole far vedere di avere raggiunto una propria maturità ed una forza, morale e tecnica, mai sospettata prima. Il Crotone ha cercato di fare la propria partita, ma ha trovato dinanzi a sè un undici biancoverde convinto e deciso, senza fronzoli e maledettamente efficace.

La manovra dei Lupi è apparsa subito fluida ed efficace, orchestrata alla grande da un Casarini tuttofare, che ha saputo dare un palmare saggio della sua grande capacità di restituire, in entrambe le fasi, una prestazione ad dir poco maiuscola. L'ex bolognese ha lasciato di stucco i tanti tifosi che non credevano che potesse trasformarsi in un mediano alla Arini, a fare da frangiflutti davanti alla difesa. Invece, al pari dell'ex centrocampista dell'Avellino del primo periodo di Rastelli sulla panca biancoverde, Federico Casarini non solo ha arpionato un'infinità di seconde palle ma, con gli ottimi piedi che si ritrova, ha anche avviato la fase di proposizione dei Lupi.

Partita stellare da parte del metodista "inventato" da Rastelli, ma contributo decisivo da parte delle due mezze ali biancoverdi, D'Angelo e Mazzocco. Questi due hanno prima "creato" due fantastici gol da fuori area (al 17' l'ex Cittadella e al 30' il siciliano), ma hanno anche reso la vita difficile nella fase di rottura ad un centrocampo calabrese (composto da tanti nomi importanti, non ultimo D'Errico) che è stato letteralmente surclassato dai Lupi.

La grande vitalità e reattività del reparto di centrocampo, a cui hanno dato una grossa mano anche tre attaccanti, che hanno fatto un grande lavoro di sacrificio nel pressing alto sui portatori di palla avversari, ha praticamente annichilito i Crotonesi, che hanno anche perso quasi sempre il duello nell'uno contro uno.

La voglia di dimostrare alla vicecapolista di non essere inferiori ha indotto i Lupi a quadruplicare le forze ed a primeggiare anche sul piano fisico-atletico. Nella ripresa c'è stata gloria anche per l'ex di turno, Marcello Trotta, che, al 70', ha segnato il terzo gol dei Lupi, risolvendo una mischia nell'area di porta crotonese. Il gol della bandiera, realizzato dal Crotone tre minuti dopo, su calcio di rigore, non ha scalfito per niente la schiacciante superiorità dei Biancoverdi, che almeno per una sera hanno saputo vestire i panni della squadra di rango.

Quello restituito dalla finestra di mercato di gennaio, sembra un Avellino rigenerato, più forte non solo tecnicamente ma anche moralmente, con un livello di autostima notevolmente lievitato, anche grazie ai nuovi arrivati, Marconi, Benedetti e Mazzocco, che in appena due gare (guarda caso due vittorie squillanti, con sette gol realizzati!) stanno contribuendo, in maniera sostanziale, a riportare quell'entusiasmo (all'interno della squadra, e nell'ambiente esterno) che sembrava irrimediabilmente perduto, dopo il pari interno con il Latina.

La resipiscenza è propria delle persone intelligenti, e l'operato della coppia De Vito-Rastelli, soprattutto in quest'ultima settimana, sembra effettivamente dimostrare la validità pratica di questa considerazione.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 febbraio 2023 alle 01:18
Autore: Rino Scioscia
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