Per l'ennesima volta, i Lupi escono dal campo a capo chino, al termine di una gara che non ha fruttato i tre punti, pur giocando in casa contro la matricola Cerignola. E dire che questa volta gli avversari avevano offerto un grande cadeau su un piatto d'argento, con quella scellerata gomitata, a palla lontana, da parte di Gonnelli ai danni di Moretti, che aveva causato il rigore per i Lupi e l'espulsione del difensore pugliese. Correva il 60', il rigore realizzato da Trotta (anche quest'oggi assai deludente), con la prospettiva di poter giocare l'ultimo terzo di gara anche in superiorità numerica, per l'Avellino c'erano tutti i presupposti per portare a casa i tanto sospirati tre punti scaccia crisi.

Invece no! E' accaduto che l'ineffabile difesa biancoverde ha ricambiato, a due minuti dalla fine del tempo regolamentare, il favore ricevuto dal difensore pugliese in occasione del calcio di rigore, ed ha consentito a Malcore di siglare il gol dell'insperato pareggio. In poche parole, un'altra cocente delusione al cospetto di una squadra di modesta caratura tecnica.

La compagine di Taurino ha ancora una volta mostrato tutta la sua pochezza tecnico-tattica, la mancanza di idee del suo allenatore, e soprattutto le tangibili carenze strutturali che questa compagine si trascina sin dal precampionato. Otto miseri punti in otto gare di campionato, dicono in maniera impietosa che l'Avellino 2022-2023 è partito male, molto male, ma può finire ancora peggio, molto peggio, se chi di dovere non provvede urgentemente a cambiare registro.

Il presidente D'Agostino, in qualità di massimo dirigente, dovrebbe recitare il mea culpa, facendosi un bel bagno di umiltà, ammettendo i propri clamorosi errori nell'individuazione della parte tecnica, che ha confezionato questo disastro annunciato.

Il Ds De Vito, a sua volta, prenda atto che questa rosa ha delle carenze non eliminabili, almeno fino a gennaio, e, laddove, secondo la sua coscienza, ne ravvisi la necessità, scelga la strada delle dimissioni. Dando, infine, per scontato che, almeno nostro avviso, per quel che concerne la conduzione tecnica, mister Taurino (a questo punto del campionato, e con questa media disastrosa) "merita" ampiamente l'esonero.

Decidere di soprassedere e di non correre ai ripari, lasciando che la barca continui ad affondare, sarebbe un imperdonabile delitto.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 15 ottobre 2022 alle 20:52
Autore: Rino Scioscia
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