Dopo la vittoria del campionato, l'Avellino si congeda definitivamente dal proprio pubblico con una sconfitta, rimediata dal Padova nella prima delle due partite dei Lupi contro le prime classificate degli altri due gironi della Lega Pro. I Lupi non hanno onorato al meglio delle loro possibilità questa sfida di Supercoppa di Lega Pro. Forse i troppi festeggiamenti hanno distratto oltremodo i ragazzi di Biancolino. Sta di fatto che in campo, al cospetto di un Padova forte e motivato, si sono presentati stanchi e senza idee.

La differenza tra il ritmo e la vivacità degli ospiti e quella dei Biancoverdi è apparsa evidente sin dalle prime battute del match. Eppure c'era tanta curiosità da parte dei supporters irpini di vedere all'opera i propri beniamini contro una compagine che sarà avversaria nel prossimo campionato di serie B.

Un approccio troppo molle al confronto ha determinato e caratterizzato una prima frazione di gioco di chiara marca veneta, sebbene non sia emersa una netta differenza di spessore tecnico tra le due contendenti. Anzi, pur nelle difficoltà di un match preso sottogamba da parte dei Biancoverdi, le individualità dell'Avellino non hanno comunque sfigurato. La differenza, almeno in termini di concretizzazione di quanto prodotto in mezzo al campo, l'ha fatta al 17' del primo tempo il gran tiro da fuori area del padovano Capelli, che, alla fine della fiera, ha consegnato il match ai Patavini.

Nella seconda frazione di gioco, nel tentativo di ribaltare l'inerzia della gara,  mister Biancolino ha dato fondo a tutti i cambi disponibili, finendo, però, con il rivoluzionare oltremodo l'assetto iniziale, con il risultato di gioco improduttivo e addirittura maggiormente confusionario rispetto al primo tempo. Il Padova, dal canto suo, si è limitato ad amministrare il vantaggio, rinchiudendosi nella propria metà a campo. Ne è venuta fuori una seconda parte di gioco monotona e poco spettacolare, con l'Avellino che faceva tanta confusione sulla trequarti difronte ad un Padova ben organizzato. Scarse le note di cronaca, ove si eccettui un gol annullato a Lescano per fuorigioco dello stesso bomber argentino.

Insomma, non un bel modo da parte dei Lupi di congedarsi dal pubblico amico. Ma il clima di festa ha avuto il sopravvento sulla cronaca di una partita che stancamente si è trascinata alla fine. Dopo il match si è svolta la prevista premiazione dell'Avellino con la consegna da parte del presidente della Lega Pro Marani del trofeo che spetta al vincitore del girone C. E cosi, il popolo irpino si è sciolto nuovamente in un caloroso abbraccio virtuale con i propri beniamini, e la festa è ricominciata.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 maggio 2025 alle 11:00
Autore: Rino Scioscia
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