Come tradizione comanda, la sfida Avellino-Foggia, una sorta di derby interregionale (considerto che le due province sono confinanti), non è mai banale e nasconde sempre emozioni insospettabili. Questa volta sono stati i Lupi a prevalere sui Dauni, ma la vittoria degli uomini di Rastelli è giunta proprio al novantesimo.

E' stata una partita dai tre volti: doppio vantaggio dei Lupi, pareggio clamoroso dei Dauni, e gol vittoria dei Biancoverdi giusto allo scorrere dell'ultima lancetta dei novanta minuti regolamentari. Insomma, un match non adatto ai deboli di cuore, sebbene non si possa dire che si sia visto chissà qale spettacolo tecnico.

L'Avellino aveva troppa fame di vittoria, dopo le incredibili quattro sconfitte consecutive, e lo ha dimostrato sul campo, sin dalle prime battute del "quasi derby" andato in scena quest'oggi al Partenio-Lombardi. Infatti, dopo soli otto minuti di gioco, i Lupi erano già in vantaggio: colpo di testa di Marconi al centro dell'area foggiana e palla che colpisce la traversa; sulla ribattuta D'Angelo ribadiva in rete di testa.

Passati in vantaggio, i Lupi si difendevano con ordine e ripartivano in rapidi contropiede, con un centrocampo del Foggia troppo compassato e povero di idee, tanto che Pane nell'arco del primo tempo non veniva mai seriamente chiamato in causa dagli avanti dauni. Sul finire della prima frazione di gioco i Lupi concedevano il bis: era Mazzocco dalla destra a servire un cross al bacio per il centravanti Marconi, che questa volta prendeva bene la mira, e di testa faceva secco il gigantesco pipelet foggiano.

La ripresa proponeva un copione diametralmente opposto al primo tempo, perchè questa volta era il turno dei Dauni che prendevano le redini del match in mano e tentavano la risalita dal doppio svantaggio subito. Poco prima dello scoccare dell'ora di gioco i Rossaneri accorciavano le distanze, grazie ad un gol di Ogunseye, che si liberava sotto misura, in maniera fallosa (senza però essere sanzionato dall'arbitro) della molle manovra difensiva del distratto Moretti, e faceva secco Pane.

Il gol metteva le ali ai Foggiani, che cominciavano davvero a credere nella rimonta. E ad un quarto d'ora dalla fine del tempo regolamentare, accadeva che Moretti faceva un ingenuo fallo su Iacoponi, e l'arbitro decretava il penalty per i Dauni. Sul dischetto si portata Ogunseye che non falliva e riportava il match in perfetta parità.

Dopo il clamoroso due a due, Rastelli si decideva a togliere dal campo un Trotta irriconoscibile, per gettare nella mischia il redivivo Di Gaudio. Ed era proprio il piccolo palermitano, giusto allo scoccare del novantesimo, a regalare tre punti d'oro agli Irpini, realizzando da pochi metri il gol del definitivo tre a due per l'Avellino.

Da segnalare che (giusto per far capire quanto rocambolesco sia stato questo match) tre minuti prima del gol definitivo dei Lupi, il Foggia aveva avuto due palle in rapida successione, prima con Petterman e poi con Ogunseye, miracolosamente sventate prima da Pane e poi da Benedetti, che di testa deviava fuori miracolosamente un gol ormai già fatto.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 13 marzo 2023 alle 01:51
Autore: Rino Scioscia
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