Un buon Avellino, in casa della capolista Monopoli, tiene autorevolmente il campo, domina l'avversario ma non riesce a sfondare. E così il finale è un misero risultato ad occhiali, che non rimpingua una classifica che che comincia davvero a stare molto stretta ai Lupi.

Mister Braglia ha proposto un undici iniziale battagliero e ben deciso ad imporre la propria superiorità tecnica. Il tridente offensivo, composto da Kanoute, Maniero e Di Gaudio prometteva un match di buoni propositi, ma è mancato quasi sempre la conclusione finale. Due gli episodi clamorosi a favore dei Lupi, uno per tempo, ma entrambi con Kanoute protagonista assoluto, nel bene e nel male.

Nel primo tempo, dopo una decina di minuti dal fischio d'inizio, l'esterno offensivo avellinese, ha resistito ad una spinta al limite dell'area pugliese e, benchè sbilanciato, ha calciato verso la porta, ma il suo tiro è stato respinto dal palo. La seconda occasione, ancor più clamorosa, è arrivata ad un quarto d'ora dalla fine, con Kanoute che è sgusciato tra due uomini e, arrivato a tre metri dal portiere avversario, ha calciato proprio sul petto dell'estremo difensore monopolitano, che con un pizzico di fortuna è riuscito a respingere.

Sono state queste le due più clamorose opportunità per i Lupi per portare a casa l'intera posta in palio, ma la squadra irpina ha tenuto costantemente l'iniziativa del gioco, mettendo spesso alle corde il Monopoli, che, al cospetto dei Lupi, ha dovuto fare una gara di trincea.

Di sicuro, dal Veneziani è venuto via un Avellino positivo, che ha ben impressionato, recitando appieno, in un campo sicuramente difficile, il ruolo di squadra di rango, autorevole, che ha restituito in maniera palmare l'immagine di un complesso, che una volta superato questo scorcio iniziale costellato da tante difficoltà, saprà recitare un ruolo di assoluto protagonista in questo campionato.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 20 settembre 2021 alle 23:31
Autore: Rino Scioscia
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