L'Avellino ha ormai smesso di vincere anche fuori casa. Ancora una volta, ed è la terza consecutiva, i Lupi tornano con un miserrimo punticino dalla trasferta di turno. Dopo il brutto pareggio in quel di Teramo contro il modesto Monterosi, i ragazzi di Pazienza hanno impattato anche sul campo dell'Audace Cerignola, compagine di certo non insormontabile.
Così, di pareggio in pareggio, la vetta della classifica si allontana inesorabilmente, e l'Avellino deve ormai accantonare i sogni di gloria, vale a dire la promozione diretta, che dovrebbe essere affare esclusivo della coppia Juve Stabia-Benevento.
Il tecnico dei Lupi, Michele Pazienza ha palesato i soliti limiti di personalità, e la ormai consueta confusione tattica, unitamente ad una insufficiente, per non dire modesta, lettura della gara. La squadra irpina doveva scendere in campo con il piglio e l'autorevolezza del complesso di rango. Invece il suo tecnico, pavido e confuso, non ha saputo guidarla come questo match, importante e delicato, avrebbe richiesto.
Il primo tempo, pur essendo stato un monologo dei Lupi, almeno in termini di gestione del possesso, si è sorprendentemente chiuso con il vantaggio dei Locali, che, grazie ad un gol di pregevole fattura di Zak Ruggiero, poco dopo la mezz'ora di gioco, con l'unica conclusione nello specchio della porta avellinese, sono andati all'intervallo immeritatamente in vantaggio.

Ma il Cerignola ha fatto la sua onesta parte, mentre quello che è venuto meno è stato l'Avellino, che si è mostrato assolutamente evanescente negli ultimi trenta metri, senza mai impensierire la porta dei Pugliesi.
La ripresa è stata sicuramente meno monotona della prima frazione, tanto che già dopo un minuto i Lupi hanno ottenuto un calcio di rigore, per fallo su D'Ausilio. Ma il rigore, calciato maldestramente dallo svagato Sgarbi (da un po' di tempo l'ombra di sè stesso), è stato facilmente neutralizzato dal portiere foggiano. Nonostante la ghiotta occasione mancata, l'Avellino ha continuato generosamente a spingere alla ricerca del pareggio, benchè il suo tecnico, Pazienza, non riuscisse a dare le direttive tattiche giuste. Infatti il trainer irpino solo ad un quarto d'ora dal termine si è deciso ad inserire la seconda punta. Ed il pareggio, guarda caso, è arrivato proprio due minuti dopo il cambio tattico, con Gori che ha approfittato di uno svarione della difesa avversaria, per trafiggere il pipelet avversario.
Raggiunto il meritato pareggio, l'Avellino ha continuato ad attaccare, alla disperata ricerca del gol vittoria. Solo che, proprio nei concitati minuti finali, quando maggiormente occorreva una punta di peso nell'area avversaria, l'ineffabile Pazienza ha "pensato bene" di sottrarre alla disponibilità offensiva dei Lupi proprio Gori, l'autore del pareggio, in luogo del centrocampista Dall'Oglio.
Questa mossa, del tutto inaspettata ed ingiustificata, ha dato netta la sensazione che il pavido Pazienza avesse pensato di non prenderle nei minuti finali, per portare a casa un punto assolutamente inutile ai fini della classifica.

Forse al solo scopo di salvare la propria panchina. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 marzo 2024 alle 21:14
Autore: Rino Scioscia
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