È l’11 luglio 1982, l’Italia è in vantaggio per 3 a 1 sulla Germania Ovest nella finale di Madrid dei Mondiali di Spagna del 1982 e si prepara a salire sul tetto del mondo, aggiudicandosi clamorosamente il suo terzo mondiale. I tre fischi finali dell’arbitro vengono scanditi dal telecronista Nando Martellini con un triplice "Campioni del mondo!" che entrerà nella leggenda. Dall’iconico urlo di Tardelli alla storica foto di Bearzot, Causio, Zoff e il Presidente Pertini a giocare a scopone in aereo con accanto la coppa, i Mondiali di Spagna sono stati un trionfo sportivo quanto culturale per il nostro paese, stampato nella mente di tutti. Una Nazionale sommersa dalle critiche e dagli scandali del calcioscommesse, dopo un girone a dir poco deludente regalava una estate "mundial" agli italiani davanti ai primi televisori a colori, un’impresa importantissima a un paese che usciva dagli Anni di Piombo, dal terremoto in Irpinia, dalla tragedia del Vermicino.

Annoveriamo di questo strepitoso successo anche i due dirigenti Campani che all'epoca furono fondamentali del grande successo azzurro, lo storico dirigente sportivo Carlo De Gaudio, ex dirigente della Federcalcio e al fianco di Enzo Bearzot nella spedizione vincente della nazionale ai Mondiali in Spagna del 1982 : era stato anche il capo delegazione degli azzurri al Mondiale vinto in Spagna nel 1982 e contraddistinto dal lunghissimo silenzio stampa.

Ma come dimenticare che ai vertici  vertici della Figc  in quella magica estate c'era l'irpino Franco Sordillo . L' avvocato nato a Dentecane in provincia di Avellino il 30 gennaio del 1927, nel 1980 venne nominato Presidente delle Federazione . calcio nel 1963, spinto dal suo amore per il Milan. Lo aveva chiamato Felice Riva, allora presidente del club rossonero di cui era Sordillo difensore di fiducia. E fu lui a sollecitare l' esilio di Riva in Libano, reggendo la società come presidente prima e favorendo poi l' arrivo di Luigi Carraro e del figlio Franco, l' uomo che gli succedette nel 1986, quando Sordillo fu costretto la lasciare la guida della Federcalcio di nuovo nella bufera: la nazionale era uscita con le ossa rotte dal mondiale in Messico, e il calcio faceva i conti con esigenze, mutamenti che annunciavano problematiche attualissime. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 11 luglio 2022 alle 13:20
Autore: Antonio Vistocco
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