Oggi come 41anni fa, alle 8,00 del mattino, del 30 maggio del 1979 si spegneva All Ospedale Caldarelli di Napoli, il giovane calciatore Stabiese, Nicola De Simone.
Oggi come all epoca tutti noi abbiamo il pensiero di ricordare questo meraviglioso ragazzo, dal cuore d oro, per bene e dal grande talento calcistico.
Oggi è come se tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato, abbiano in mente un ticchettio di campane nelle orecchie e come una molla che ti scatta nella mente, portandoti a ricordare quei maledetti attimi, successi in un campo maledetto, crudele e violento, come quello di Palma di Campania.
Nicola De Simone muore all ospedale Caldarelli di Napoli, dopo 17 giorni di agonia e coma, non riuscendo mai in questi 17 giorni a migliorare o a riprendere conoscenza.
Il tragico incidente mortale e avvenuto durante l incontro di calcio di C2 tra Palmese e Siracusa, a 13 minuti dall inizio dell incontro in area Siracusana, causato da un cross dal Palmese Margiotta vicino la bandierina del calcio d angolo, in cui il giocatore Palmese Ferrari si dibatteva in una mezza rovesciata, anticipato da Nicola De Simone tentando di colpire il pallone di testa con accanto l altro giocatore Palmese Pidone.
Ne nasce un miscuglio di giocatori che volevano arrivare primi sulla palla,
ma succede in questo miscuglio di uomini la tragedia, di una mezza rovesciata fatta da Ferrari che con la Ciabbata del piede prende in faccia il povero Nicola De Simone, forse con qualche spinta da Pidone, il ragazzo cade a terra già privo di sensi, provocando la caduta a peso morto, disgraziatamente e sfortunatamente nel cadere sbatte anche la nuca sul terreno duro del rettangolo di gioco Palmese.
La tragedia in quell attimo si e consumata, molti giocatori del Siracusa, capiscono subito la gravità dell infortunio che non era una cosa da poca ma bensì una, cosa molto grave, chiamando subito i soccorsi e calcolando che il tempo è la rapidita in quel momento era prezioso.

A terra il ragazzo esamine senza dare un minimo di reazione viene subito caricato in un ambulanza in direzione Napoli, all Ospedale Caldarelli, sperando in un miracolo e di credere che si riprendesse al più presto.
Pensate che in tribuna in quell attimo ad assistere la partita c'erano i genitori di Nicola De Simone, il papà Enrico e le sorelle, pensate che Nicola De Simone era il più piccolo dei figli, l unico maschio dopo 5 femmine.
Intanto in campo e sugli spalti si era creato un clima di violenza, di astio e di atti intimidatori, nel proseguo della partita che si svolgeva, ma che non si giocava per il pallone ma bensì per le gambe e le minacce.
Poi nelle gradinate inveivano con minacce, sputi e insulti, perché per loro in quel momento era importante il risultato con la vittoria, mentre quel ragazzo era attaccato ad un filo di vita.
L Arbitro il Sig. Ronchetti di Modena, in parte avrà le sue colpe per non aver anche lui capito la gravità della situazione,non sapendo Giostrare bene la partita.
Debbo dire che Nicola De Simone è morto si per un incidente, ma l atmosfera che si era creata a izzato solo una cosa, la violenza, una violenza assurda e senza ritegno per l esistenza di un ragazzo di 24 anni, che amava la vita, amava la famiglia e tutto ciò che lo circondava.
Di questo fatto increscioso voglio dire la mia, preciso non sono Siracusano, ma la vicenda mi ha toccato profondamente nel mio animo, e ho voluto sapere anche qualcosa dalla parte di alcuni giocatori della Palmese che all epoca erano in campo.
Alcuni giorni fa ho avuto modo di fare una chiacchiera con Federico Margiotta che ha mantenuto nel dialogo un comportamento corretto nei miei confronti parlandomi della dinamica Dell azione e di tutto quello che era successo in campo, con testimonianze un po' diverse da quelle dette da altri.

Invece quello che mi ha amareggiato e stato la chiacchierata, con Roberto Pidone il quale inizia il dialogo senza problemi, poi in un momento di contraddizione da parte mia, cominciò ad arrabbiarsi dicendomi che All epoca e tutt ora incolpano lui della morte di Nicola De Simone e mi chiude subito il telefono in faccia.
Posso capire il nervosismo il suo stato d animo nel ricordare una vicenda mortale, ma io non centro nulla e poi io personalmente ho fatto solo domande,
Purtroppo e andata così...
Adesso qui in questo post, non voglio fare il processo a nessuno, anche perché io non ho mezzi e ne autorità, ma una cosa la voglio dire.
Il calcio è bello, perché c'è l amicizia, l unione, l affetto, familiarità e spettacolo, e non Violenza, odio e minaccie, perché come in questo caso per colpa di quattro idioti, delinquenti e ignoranti hanno dato alla propria città, Palma di Campania un immagine di un popolo senza dignità, senza rispetto e senza un buon senso di vivere.
Invece non si deve condannare una cittadina che non ha colpa, per l arroganza e l ignoranza di quattro tifosi.
Certo adesso il nostro Nicola De Simone non c'è più, ma la sua immagine regnerà per sempre nelle nostre menti, nei nostri occhi e nei nostri cuori.
Ho pensato anche a quella brava ragazza, la moglie Adriana che all epoca era incinta di una splendida bambina che nascerà a distanza di 4 mesi, e che si chiamerà Sara, la quale non conoscerà mai il proprio padre, ma sono sicuro che nel cuore di questa ragazza di 41 anni, batte pure un po' di cuore del povero Nicola che da lassù in questo momento manderà dei sorrisi, come per dire vi amo..
Adesso vi parlerò della carriera calcistica di questo sfortunato ragazzo.
Nicola De Simone nasce a Castellamare di Stabia nel 1953, e cresce calcisticamente nel settore giovanile della Libertas di Castellamare di Stabia, dove a soli 17 anni per il suo grande talento da buon difensore possente ed elegante viene acquistato dalla Fiorentina Calcio, dove rimane sino a 20 anni, disputando un paio di campionati Primavera e qualche apparizione di aggregazione in prima squadra.
Dopo 3 anni di permanenza alla Fiorentina, va giocare nel 1973 nella Sessana, squadra Campana in serie D, dove disputa due bellissimi campionati,disputando 70 partite, mostrando gia posizione e padronanza della difesa.
Poi andrà, ad aggregarsi nel Benevento calcio per pochi mesi in serie C, che da lì a poco andrà a giocare e disputare due eccellenti campionati in serie D, nella sua Città Natale a Castellamare di Stabia con la Juve Stabia, superandosi e aumentando la propria quotazione calcistica, tanto da essere premiato con il salto di categoria, andando a giocare nel Siracusa calcio in serie C.
A Siracusa Nicola, De Simone oltre ad integrarsi come giocatore, troverà un bellissima famiglia, che lo apprezzeranno, lo ammireranno e lo vorranno bene sia come uomo che come giocatore.
Anche lui era un ragazzo Umile, buono, cordiale e affettuoso con tutti, tra l altro aveva portato pure la moglie Adriana a vivere in questa splendida città.
Il primo anno Nicola De Simone disputerà l intero campionato, concludendolo con l amarezza della retrocessione in C2, ma le sue prestazione in campo quell anno non sono attaccabili al suo rendimento, tanto da essere riconfermato per l anno seguente in serie C2.
Quell Anno e l anno della tragedia sino a metà maggio in cui la squadra l, ottava per vincere il campionato e contemporaneamente la coppa Italia.
I traguardi di questa eccellente squadra vengono raggiunti, ma senza la presenza di Nicola De Simone che stava anche lui per gioire di un doppio traguardo.
La storia finale di questo ragazzo ormai la sappiamo, abbiamo detto tutto quello che c'era da dire.
Inoltre debbo raccontare di un bellissimo e orgogliosissimo gesto che all epoca hanno fatto tutti i giocatori, allenatore e Massaggiatore della squadra Siracusana, devolvendo tutto il premio partita sia di campionato che di coppa Italia, alla moglie di Nicola De Simone.

Gesto che ha fatto onore a questi meravigliosi compagni, i quali in ogni uno di loro rimarrà un ricordo bellissimo e meraviglioso di questo stupendo ragazzo...
Ciao Nicola, Riposa in pace..
Inoltre è stata apprezzata e voluta l iniziativa del Comune di Siracusa di intitolare lo stadio Comunale a questo meraviglioso ragazzo, di cui per sempre tutta Italia ricorderà con gioia e amore,
Infatti a tutt oggi lo Stadio che prima si chiamava Vittorio Emanuele, adesso si chiama Nicola, De Simone.
Inoltre voglio precisare la vicinanza a distanza di 41anni dalla tragedia, di molti ex compagni e avversari che lo hanno conosciuto tra cui, Cosimo Scardino, Nino Leonardi, Tony Costa,l allenatore Facchin, Biasiolo, Fazzino, Nunzio Restivo, Riccardo Caruso, Pippo Gitto, Angelo Busetta, Roberto Culotti, Natale Casisa, Pietro Cracchiolo e il fratello Angelo, IL grande Raimondo Alduina, Enzo Ferrotta, Luigi Busetta, Girolamo Sparacino e tanti, tantissimi amici. .

Sezione: Storie / Data: Lun 01 giugno 2020 alle 18:11
Autore: Arturo Scarpaleggia
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