Alessandro Degli Esposti è tornato sulla poltrona di direttore sportivo della Casertana. Il dirigente rossoblù è quindi intervenuto in conferenza stampa: "Dove eravamo rimasti? Innanzitutto, grazie al presidente e alla sua famiglia per avermi dato la possibilità di tornare in un posto che non ho mai abbandonato, almeno moralmente. Sono veramente contento, fortemente motivato, con grandi stimoli. So di essere stato molto bene qui, non mi è mai mancato nulla. Ho un grande senso di responsabilità verso la proprietà, la città, la tifoseria. So che ci sono grandi aspettative e cercheremo di ripagarle con dedizione e sacrificio. Abbiamo tutti la volontà di ricreare un ambiente positivo. Nel tempo e nella lontananza ho apprezzato la forza di volontà di questa città e di questo club. Mi piacerebbe ricostruire compattezza. I risultati sono un veicolo importante, ma con lavoro, sacrifici, serietà, abbiamo l’obbligo di dare tanto alla città, alla proprietà e a chi ci supporterà. Ringrazio il presidente e chi mi ha dimostrato stima e fiducia. Spero di ripagarli con il lavoro quotidiano, perché quando le persone lavorano notte e giorno per un obiettivo comune, vengono apprezzate. Quest’anno dobbiamo ricostruire tanto, guardare avanti, costruire un percorso che dia soddisfazioni alla società, al presidente, che ha sempre dimostrato attaccamento e sacrifici economici, e alla tifoseria, che si aspetta grandi cose. Lavoreremo giorno e notte per regalare gioie a tutti. Porto il saluto di Massimo Vecchione, che non è potuto essere qui per impegni, ma ci sarà presto occasione di sentirlo.

È nostra premura costruire la migliore squadra possibile. Abbiamo fatto valutazioni da tempo e vogliamo costruire, ma ora dobbiamo soprattutto togliere. Abbiamo molti contratti in essere, e da lunedì sarò chiaro: voglio cambiare tanto. Ci sono buoni giocatori, ma alcuni sono a fine ciclo in questo club, altri non sono idonei a ciò che vogliamo costruire. Sarà un percorso difficile, soprattutto per i tempi. Il mister lavorerà con una squadra che, mi auguro, sarà molto diversa a fine mercato. Abbiamo tracciato la strada, sappiamo gli obiettivi di mercato, le priorità, dove battere cassa e dove incassare. Siamo sereni, abbiamo individuato profili idonei per un campionato dignitoso, importante, senza precludere nulla, pur consapevoli della difficoltà del campionato e della forza economica degli avversari. Vogliamo una squadra che dia orgoglio, con ardore, cattiveria, intensità, attaccamento, e che garantisca continuità nel tempo. Dobbiamo seminare e raccogliere, accorciando i tempi della raccolta, con giocatori funzionali, di un’età che garantisca un futuro. Dobbiamo valorizzare i giocatori di nostra proprietà, perché la Serie C è un bagno di sangue economico. Se fai anni da presidente in Serie C, sei un eroe. Dobbiamo costruire qualcosa di giusto anche economicamente, capitalizzando qualche giocatore, trovando risorse che aiutino tecnicamente e nel tempo. Ogni anno ricostruire e cambiare può portare errori, come l’anno scorso. Dobbiamo evitare questo rischio, costruendo in maniera sana e giusta. In questi mesi, mi auguro che la costruzione sia veloce, perché dalla ricostruzione dipenderà il futuro della Casertana. Ci sono giocatori che non possono proseguire con noi, dobbiamo prenderne altri funzionali per un percorso lungo.

Quando sono arrivato a Caserta, c’era un solo giocatore sotto contratto, Pasquale Rainone, di cui sono contento sia tornato, perché ha dimostrato attaccamento e affidabilità. Parcheggiai la macchina sotto la sede a San Nicola Strada, c’era uno striscione: “Vogliamo vincere”. Prima di entrare, un signore mi disse: “Direttore, voglio vincere e tornare a giocare alla Reggia”. Risposi: “Non lo so, ma farò di tutto per giocare solo in Serie C”. Ci siamo arrivati per capacità, forza economica del presidente e ripescaggio. Abbiamo raggiunto quei micro-obiettivi. Ora dobbiamo costruire qualcosa di bello e partecipativo. Non so cosa saremo in grado di fare, ma sogno sempre.

Perdere con la Juve è stato un lutto sportivo, la peggior giornata della mia vita calcistica. Ero convinto di andare in Serie B, non esserci riuscito è stata la più grande delusione in anni di calcio. Non l’ho mai smaltita. Qui abbiamo vissuto anni intensi: ripescaggio, classifica, stadio, erba artificiale, mercato, ritiro. Si era creata un’alchimia positiva, pensavo che quella squadra potesse arrivare fino in fondo. Perdere così è stato inimmaginabile, non ho avuto la forza, la lucidità, la capacità di respirare o contare fino a dieci, come diceva mia madre. Ho fatto una scelta che mi ha fatto vivere male, non dico sbagliata per rispetto al club dove sono stato, ma non ho vissuto bene. Voglio ricreare qualcosa di bello, rimettere la Casertana al centro delle discussioni a pranzo, a cena, nei bar, come motivo di rabbia, amore, compattezza. Voglio creare unione di intenti, sentimento, famiglia. I risultati aiutano, ma anche la scelta delle persone è fondamentale.

Abbiamo uno staff all’altezza, un allenatore insospettabile. Leggevo articoli che ci attribuivano altri allenatori, ma avevamo scelto diversamente. Nel calcio, i bravi centrocampisti guardano da una parte e passano dall’altra. Dobbiamo depistare, perché le indiscrezioni ci mettono in difficoltà, impegnandoci economicamente o rischiando di perdere obiettivi. Abbiamo parlato con altri allenatori, è giusto valutare tutti, ma conoscendo Federico mi ha dato una sensazione di piacere, competenza, motivazione. Tornando a casa, pensavo: se il Cagliari fa allenare Pisacane, che ha vinto la Coppa Italia Primavera, in Serie A, se l’Inter ha Chivu, che ha vinto lo scudetto Primavera, se altri allenano in Serie A o B, Coppitelli, che ha vinto scudetto e campionato a Lecce, Supercoppa e Coppa Italia col Torino, scudetto con la Roma, ha qualità. Ha lavorato in contesti veri, con giocatori e presidenti veri, ha giocato in Serie A croata, ha battuto Gattuso e Cannavaro, si è confrontato con nazionali. Il campo è il giudice supremo, ma rispetto a Cangelosi e Iori, che avevano un retroterra diverso, Federico ha un profilo più completo. Il passato non conta, il valore è per il futuro, ma siamo convinti che sia la persona giusta, caratterialmente e professionalmente, per far crescere il club.

La mia tabella di marcia è l’ultimo giorno di mercato, perché voglio cambiare molto, non per una questione di qualità, ma perché alcuni giocatori hanno concluso il loro ciclo in questo club. Pur essendo importanti, vogliamo cambiare radicalmente. La squadra si è salvata all’ultimo, con problematiche di un campionato con ritiri e penalizzazioni. Il campo dice che va migliorata. È fisiologico fare cambiamenti, con qualità, spero, superiore all’anno scorso. Voglio farlo velocemente, per mettere l’allenatore nelle migliori condizioni, ma conosco i tempi del mercato di Serie C. Tutti sognano grandi club o la Serie B, poi le liste si chiudono e diventiamo un’opzione. La regola numero uno è che chi viene qui deve scegliere Caserta come prima scelta. La motivazione è importante, oltre al valore. Alcuni giocatori dell’anno scorso, come Llano, hanno dimostrato attaccamento, mettendosi in discussione sul contratto. Lo faremo con Conte la prossima settimana, e con altri. Altri, come Collodel, vogliono andare via per opportunità più convenienti. Non ostacoliamo chi non è felice di restare, come con Senso, che aveva un contratto ma non voleva proseguire. Non vogliamo pregare nessuno di stare qui, è una regola di vita".

Sezione: Serie C / Data: Ven 11 luglio 2025 alle 17:10 / Fonte: Tuttoc.com
Autore: Antonio Vistocco
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