A Siracusa si ricordano ancora bene di lui. Cinque campionati in azzurro, con la doppia promozione dalla D alla Prima Divisione tra il 2008 e il 2010. "The wall", era soprannominato Giovanni Iodice dai tifosi aretusei, essendo un centrale difensivo di stazza e affidabilità. Nel 2012-13 l'ultima apparizione a Pomigliano in D e poi la nuova vita da allenatore (attualmente ha l'abilitazione UEFA B) con una storica Coppa Italia di D vinta proprio coi granata in tandem con Biagio Seno, e in seguito passaggi prima per Afro Napoli in Promozione (sei mesi come vice di Francesco Montanino) e quindi per Frattese e Puteolana in Eccellenza, dove è diventato braccio destro di Andrea Ciaramella. I primi passi di un percorso lineare, ponderato, che, ad appena 34 anni, può portarlo davvero lontano. Si riparte dall'eredità lasciata dalla splendida esperienza professionale di Pozzuoli, ambiente in cui ha avuto l'onere di caricarsi sulle spalle obiettivi e aspettative generali dopo l'improvviso addio di Ciaramella. "Abbiamo raggiunto un traguardo straordinario - esordisce il trainer di San Giorgio a Cremano ai microfoni di CS -. Parlano i numeri, che certificano un cammino esaltante. Se la Puteolana oggi è in D, è anche per il nostro contributo. Oltre a quello dei giocatori, naturalmente". 

In realtà voi siete stati in testa per larga parte del campionato, poi gli intoppi societari vi hanno penalizzati.

"Abbiamo perso la vetta dopo la sconfitta in casa col Pomigliano. Ma la nostra media punti era stata fino a quel momento molto positiva. Da dicembre, purtroppo, sono cambiate molte cose, dalle difficoltà societarie fino all'addio di Ciaramella. E' ovvio che tutto questo ci abbia condizionati. Abbiamo dovuto svolgere un'opera continua di tessitura e di mediazione tra club e calciatori, ma non è stato facile. I ragazzi sono stati molto bravi a superare tutto, ad essere dei professionisti veri". 

Squadra con tanti big, ma anche con diversi giovani che avete valorizzato.

"Ce ne sono tantissimi: La Pietra, Autieri, Antignano, Caiazzo sono solo alcuni di questi. In definitiva, se si va ad analizzare bene, la nostra squadra era composta quasi totalmente da giocatori under 30, al netto di qualcuno esperto come Follera, Palumbo o Sardo. Abbiamo avuto il merito di amalgamarla in fretta e farla esprimere al massimo delle sue potenzialità. Non era facile, considerato che il gruppo era stato costruito praticamente ex novo in estate. Già a Frattamaggiore, un anno prima, la situazione era diversa, perché si erano innestati degli elementi mirati in una rosa già competitiva. Sotto questo aspetto, bisogna fare i complimenti anche al Ds Massimo Cavaliere, che ha mostrato intuito e competenza nelle scelte. E non va dimenticato che ci ha messo la faccia in tutti i problemi che sono sorti: lui si sentiva davvero responsabile del progetto e dell'onere di onorare i colori granata".   

Con la piazza è stato subito amore.

"E non poteva essere altrimenti. Pozzuoli è unica, i tifosi sono magnifici e sanno regalarti emozioni indelebili. Molti di loro li ho sentiti dopo l'ufficialità del ripescaggio in D. Abbiamo condiviso insieme questo momento di gioia".

Che cosa ti ha insegnato Ciaramella da un punto di vista tecnico e gestionale?

"Tanto. Partiamo dal presupposto che tra noi c'è sempre stato un confronto aperto, ci siamo interfacciati continuamente in modo produttivo, ognuno con le proprie idee. E questo ci ha consentito di prendere le decisioni migliori. Tatticamente è un maestro ed è anche bravo nel creare un gruppo coeso. Il mister si sa che ha una filosofia tecnica portata all'organizzazione e al bel gioco, ma, contemporaneamente, le sue squadre sono anche solide in difesa. Pure qui i numeri non mentono. Da un punto di vista gestionale, mi ha insegnato ad essere più riflessivo e meno istintivo. E a ragionare meglio sulle dinamiche di gruppo, oltre che tecnico-tattiche". 

Ma il tuo legame con lui continuerà?

"Col mister c'è un rapporto franco e leale. Potremo continuare a lavorare insieme ma, nel frattempo, se ci fosse la possibilità di allenare da solo, non ci sarebbero ostacoli di sorta. In questo senso, qualche approccio con alcuni club di Eccellenza c'è stato. Vedremo cosa succede".  

A che punto è la situazione rimborsi arretrati con la Puteolana?

"C'è stato un recente contatto telefonico col presidente Casapulla in cui si è manifestata tutta la volontà di venirgli incontro. Lui ha mostrato disponibilità e si è impegnato a risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Un atteggiamento che ho apprezzato".       

Sezione: Interviste / Data: Ven 26 giugno 2020 alle 18:30
Autore: Stefano Sica
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