E' una sconfitta che brucia quella col Pianura. Perché rimediata in uno scontro diretto, in casa e, per giunta, con un passivo mortificante (1-4). Tutti gli ingredienti per un pomeriggio choc. Non cerca scuse Raffaele Guarino, presidente della Frattese e figlio del patron Adamo, per la lezione subita dai biancazzurri. Ripartire si può, ma bisogna farlo non rinunciando ad un bagno di umiltà che deve coinvolgere tutti. Senza distinzioni. 

"Per me la sconfitta si spiega in una sola parola: presunzione - il suo esordio nella chiacchierata post gara con Campania Soccer -. Abbiamo peccato in questo. I nostri ragazzi sapevano che si sarebbe trattato di una partita difficile, ma evidentemente si sentivano più forti nei singoli. Può essere questa una spiegazione plausibile. Ora vedremo in settimana il da farsi, dovremo discutere tra noi di tutto questo. Nel frattempo faccio i complimenti al Pianura per essere venuto in casa nostra a vincere con la grinta e la determinazione dei campioni veri. Noi, come società, abbiamo fatto tutto quello che bisognava fare. Ora attendiamo solo le risposte adeguate, per noi e soprattutto per la città di Fratta che sta in una categoria che non le compete. Di sicuro non si possono prendere sottogamba impegni così importanti, a fronte di un avversario che invece è venuto qui con una fame smisurata. Io mi soffermo su questo aspetto, perché poi in questioni tecnico-tattiche non voglio entrarci: c'è chi può farlo meglio di me. Magari una lezione simile potrà farci bene, chissà. Troppa rilassatezza in settimana? Non direi. Gli allenamenti sono stati fatti bene, lo staff si è mostrato ineccepibile. Il clima è stato assolutamente positivo: i giocatori, peraltro, mi hanno visto persino lavorare per mettere a posto lo stadio, pitturando le scalinate con un pennello in mano. C'è armonia. Del resto loro lo sanno che lo Ianniello lo considero casa mia, perché sono un frattese innamorato della propria città. Ora devo solo sbollire la delusione, alla ripresa degli allenamenti ovviamente non mancherò di parlare alla squadra. Cercando di capire come mai non siamo entrati in campo mentre le loro motivazioni erano a mille". 

Sezione: Interviste / Data: Dom 25 ottobre 2020 alle 08:00
Autore: Stefano Sica
vedi letture
Print