Il Cosenza completa l’aggancio. Lo fa nel modo che più somiglia alla squadra costruita da Buscè: resilienza nei momenti difficili, capacità di riorganizzarsi dopo l’impatto emotivo del gol subito e un’intensità collettiva che cresce metro dopo metro, fino a ribaltare il Benevento e issarsi al terzo posto della classifica. Una vittoria che vale più dei tre punti, perché arriva contro una diretta concorrente e perché certifica che questo gruppo, pur giovane e in evoluzione, è entrato stabilmente nel lotto delle formazioni che possono ambire a rimanerci là davanti. Il Benevento aveva iniziato meglio, colpendo dopo un quarto d’ora con Lamesta, bravo a sfruttare un errore in uscita del Cosenza e a battere Vettorel sul secondo palo. Una doccia fredda che avrebbe potuto tagliare le gambe ai rossoblù, già costretti a ricalibrarsi tatticamente dopo qualche difficoltà iniziale nel palleggio sotto pressione. Ma è proprio nel momento più complicato che emerge il lavoro mentale costruito da Boucher nelle ultime settimane. Il Cosenza si ricompatta, torna nei binari del proprio gioco e sale progressivamente di tono. Le prime combinazioni tra Ricciardi, Kouan e Mazzocchi aumentano la spinta sulla trequarti, fino all’azione che riporta la sfida in parità: corner sul secondo palo, sponda di Langella, Caporale che fa schermo, Kouan che accompagna l’azione e trova la coordinazione perfetta per l’1-1. Lo stadio torna a spingere, la squadra pure.

Il secondo tempo è una partita nuova. Il Cosenza la interpreta con lucidità, alternando momenti di attesa a transizioni veloci. D’Orazio sfiora il 2-1 da due passi, poi la pressione crescente porta all’episodio che cambia la gara: contatto in area tra Mazzocchi e Scognamillo, check FVS, rigore. Dal dischetto Garritano non sbaglia: soluzione potente, centrale, esultanza sotto la curva e Marulla in estasi. Il Benevento prova a rimettere ordine, ma finisce spesso intrappolato nei propri errori di costruzione, gli stessi che avevano pesato a inizio stagione. Scognamillo sbaglia più di un’uscita, gli interni faticano a dare continuità alla manovra e la squadra si affida ai tentativi personali di Tumminello e Carfora. Vettorel gestisce due situazioni pericolose, ma il Cosenza dà sempre la sensazione di avere la partita sotto controllo, pur lasciando a D’Orazio l’occasione più clamorosa del match: il capitano, dopo una prova di enorme sacrificio, manda a lato il possibile 3-1. Gli ultimi minuti sono gestione, concentrazione e maturità. La squadra silana si abbassa a cinque dietro, serra gli spazi e porta a casa un successo che pesa come un segnale al campionato. Il Benevento incassa la prima sconfitta dell’era Floro Flores; il Cosenza, invece, si ritrova terzo, in scia delle big e soprattutto con una mentalità da big.

Questa vittoria dice che la squadra c’è, sa soffrire, sa reagire, sa trasformare la difficoltà in energia. Nel Girone C, già pieno di pretendenti, il Cosenza si candida come una mina vagante capace di cambiare gli equilibri. E il messaggio per Catania e Salernitana è semplice: anche qui,al Marulla, la squadra di Buscè gioca per restare in alto.ù

osenza-Benevento 2-1, il tabellino

COSENZA (4-3-3): Vettorel; Ricciardi, Dalle Mura, Caporale, D’Orazio; Kouan, Langella, Garritano (33'st Contiliano); Cannavò (33'st Dametto), Mazzocchi, Florenzi (46'st Contiero). A disp.: Pompei, Le Rose, Barone, Beretta, Ragone, Achour, Rocco, Silvestri, Mazzulla. All.: Buscè

BENEVENTO (3-4-3): Vannucchi; Scognamillo, Saio, Ceresoli (20'st Mehic); Pierozzi, Maita, Prisco (33'st Carfora), Ricci (20'st Simonetti); Lamesta, Mignani (20'st Tumminello), Manconi (33'st Della Morte). A disp.: Esposito, D'Alessio, Viscardi, Borghini, Romano, Cantisani, Tsingaras, Talia. All.: Floro Flores

Arbitro: Gianquinto di Parma. Assistenti: Tomasi e Fedele di Lecce. Quarto ufficiale: Acquafredda di Molfetta. Operatore FVS: Signorelli di Paola 

Marcatore: 15'pt Lamesta, 26'pt Kouan, 17'st Garritano su rig. 

Note: Ammoniti Cerqua, D'Orazio. Minuti di recupero 2'pt 

Sezione: Serie C / Data: Dom 23 novembre 2025 alle 17:30
Autore: Antonio Vistocco
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