La storia di un siciliano passionale, la leggenda di un capitano coraggioso, le virtù di un uomo gentile. "Rude" sul terreno di gioco, come lo hanno definito i suoi ex compagni di squadra Pasquale Salerno e Vincenzo Liguori, ma dal cuore buono. E Gaetano Costa, prima che sul campo, si è fatto apprezzare per le sue doti umane. Per un sorriso e una dolcezza in grado di creare con un automatismo impressionante una connessione sentimentale con chiunque ci entrasse in contatto. Ieri, 6 giugno, i 60 anni del Capitano. Una autentica bandiera per la Pozzuoli calcistica, con tre gol all'attivo in 67 presenze maturate in due anni di C dal 1988 al 1990 (con la storica promozione in C1 del 1989) e una di D nel 1994-95, la prima dei granata nella massima serie dilettantistica dopo la promozione del Comprensorio dall'Eccellenza. Il suo nome figura al 70° posto nella classifica dei giocatori granata più utilizzati di sempre (al 10° per quanto riguarda le sei stagioni del Campania Puteolana). Eppure, chi ne ricorda bene caratteristiche e peculiarità, sa che "Tony" - come è chiamato affettuosamente dagli amici - in campo non è stato solo modi spicci e ferocia agonistica. Ma un libero dotato di visione e intelligenza tattica. Al di là della classe sopraffina che lo distingueva nell'interpretazione del ruolo, la sua eleganza nel portamento e nella costruzione bassa era già un modello d’esportazione. Le chiavi della retroguardia erano nelle sue mani e solo lui poteva disporre e comandare in quella linea difensiva, lasciando a Bigotto compiti di marcatura sull’uomo. Poi c'è Ponticelli, l'altro suo grande amore. Difficile non pensare che anche lui in questi giorni sia felice per la rinascita del club biancorosso, che sta ormai completando il trasferimento del titolo sportivo da Volla. Ed è proprio lì che è nato questo legame viscerale con Napoli e con una terra che lo ha praticamente adottato. Un rapporto che va al di là del calcio e che si rinnova ciclicamente, perché è frequente vedere il Capitano da queste parti. Di quel Campania che stracciava i campionati e stava quasi per andare in B, Costa fu un leader indiscusso, tanto da ipnotizzare lo storico patron Antonio Morra Greco e il Ds Riccardo Franceschini i quali, qualche anno più tardi, lo avrebbero voluto nuovamente con loro a Pozzuoli per il post Mauriello. Sorte che in realtà era capitata già a Campilongo, Scienza, Genovese, Mucciarelli, Mucci, Gargiulo, Liguori, Di Battista, Casale, Marco Rossi, Visconti, Dell'Annunziata e Palermo. Tutti elementi che si trasferirono in blocco da Ponticelli a Pozzuoli, arrivando a giocarsi la finale di Coppa Italia di C col Livorno nel giugno del 1987.  

Di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero tanti. E risiedono nel cuore di chi ha vissuto da vicino quegli anni. Costa di gol magari ne avrà fatti pochi, ma quello al Sorrento nel febbraio del 1989 resterà memorabile. La sua punizione vincente - quasi allo spirare di un derby tirato e a tratti cattivo - spianò ai granata la strada della promozione, che da quel momento iniziò ad essere in discesa. Il portiere rossonero Sandro Mancini ci mise del suo e i due, in seguito, sarebbero diventati compagni di squadra a Potenza. E poi la paura per uno pneumotorace dopo uno scontro di gioco a Crotone la settimana successiva, col ricovero al Monaldi di Napoli e un'inattività durata due mesi. Costa era anche colui che era sollecititato, per carisma e leadership, a risolvere grane extracalcistiche. Accadde, per esempio, quando nel corso di una gara casalinga dei granata in C2, ci fu un battibecco tra lo storico tifoso Giacomo Lauro "Giacomino" e qualche celerino. Gli ultras flegrei si affidarono subito alla mediazione del loro Capitano, che ovviamente, per ciò che poteva rientrare nelle sue facoltà, non si sottrasse all'incombenza.  

60 anni sono un traguardo straordinario, a maggior ragione se sei il testimone di un calcio che non c'è più e ti sei guadagnato un sentimento di affezione collettiva che non conosce le insidie del tempo. Ed è per questo motivo che i responsabili della pagina Facebook Pianeta Puteolana 1902 hanno voluto convocare tifosi ed ex calciatori granata per un video di auguri. All'iniziativa hanno partecipato Vincenzo Varriale, Fabio Favi, Rosario Sasso, Ciro Raimondo, Francesco Cotugno, Fabio Germini, Pasquale Salerno, Maurizio Coppola, Giorgio Olivari, Riccardo Laurenti, Vincenzo Liguori, Massimo Cerri, Sasà Buoncammino, Federico Maci, Marcello Prima, Vincenzo Di Filippo, Sandro Sciarappa, Lorenzo Battaglia, Walter Vio, Luca Nistri, Giampiero Ventrone, Ciccio Foggia, Silvano Pivotto, Claudio Casale, Sasà Campilongo, Salvatore Ambrosino, Gigi Genovese, Gennaro Sarnelli, Beppe Scienza. Molti di loro sono stati compagni di mille battaglie di Tony. Commoventi anche gli auguri del piccolo Antonio Rotta della scuola calcio Sporting Club Nettuno, e il tributo dei fratelli Michele e Roberto D'Auria, tifosi doc e figli del compianto Fernando, ex patron granata degli anni '90. 

Costa e Pozzuoli hanno scritto insieme le pagine di una storia travolgente e appassionata. E, si sa, certi amori regalano un'emozione per sempre. Tanti auguri, Capitano! 

Sezione: Fuori Campo / Data: Dom 07 giugno 2020 alle 18:00
Autore: Stefano Sica
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