Il Real Agro Aversa esce imbattuto dallo stadio Italia contro il Sorrento (3-3) e consegue la salvezza matematica al secondo anno della gestione Guglielmo Pellegrino. Nessuna sorpresa, dunque, dalla trasferta in costiera: i granata strappano quel punticino utile a conservare la serie D, mantenendo una lunghezza di vantaggio sul Brindisi, a cui non basta la vittoria al "Fanuzzi" col Portici, già salvo (2-1). A retrocedere in Eccellenza, dopo la Puteolana, sono quindi i pugliesi, penalizzati dall'altro pari conseguito in casa dal Francavilla con la Fidelis Andria (0-0). I normanni, infatti, agguantano in un sol colpo al terzultimo posto i rossoblù oltre naturalmente al Portici. Un traguardo straordinario festeggiato in tarda serata al "Bisceglia" dal gruppo di Antonio De Stefano (commovente la sua maglietta commemorativa del giovane fratello Emanuele, recentemente scomparso per Covid), di rientro da Sorrento, insieme ai propri tifosi, arrivati in Penisola in 200 unità. Pochi intimi hanno invece voluto gustarsi l'ultima apparizione stagionale del Sorrento, in attesa che il club chiarisca la natura delle proprie ambizioni per il prossimo campionato.
FORMAZIONI - Sistemi di gioco speculari per i tecnici Pino La Scala ed Antonio De Stefano. Nel 4-3-3 rossonero, causa infortunio a Scarano, il 2002 Alessio Orazzo debutta tra i pali, protetto da una linea difensiva disegnata, da destra a sinistra, su Somma, Cacace, Fusco e Masullo. In regia c'è Langella, assistito da Mezavilla e Camara. In attacco, solito tridente con Liccardi al centro supportato da Sandomenico e Cassata. Tra gli ospiti, con Chianese assente per squalifica, è Ndiaye ad occupare il lato destro del trio offensivo granata, con Messina a guidare il reparto e Faella a sinistra. C'è Ziello dal primo minuto ad agire da interno, con Gallo play e Massaro sull'altro versante. Davanti a Papa, il tandem difensivo è composto da Cassandro e Varchetta, con Faiello e Della Corte sulle fasce.
PRIMO TEMPO - Il derby si apre subito col vantaggio ospite, anticipato da una semplice conclusione di alleggerimento di Mezavilla ben parata da Papa: Langella commette fallo su Gallo al limite dell'area e il calcio franco di Cassandro è delizioso e si spegne proprio all'incrocio dei pali (4'). Con l'Aversa avanti, Liccardi decide di iniziare a fare le prove del gol, prima con un colpo di testa che termina di poco a lato (corner di Masullo), poi con una volèe di rara bellezza che sfiora il secondo palo. Al 13' il meritato pari: Sandomenico pesca con un lancio di precisione proprio il Toro, il quale sbuca alle spalle di Varchetta e fredda Papa da pochi passi. Due minuti dopo il vantaggio rossonero, coi granata ancora alla ricerca di un nuovo equilibrio: Cassata spedisce un rasoterra al centro e, sulla respinta imperfetta di Cassandro, si avventa sul pallone e buca Papa con un sinistro micidiale. Da quel momento i normanni cambiano passo e cominciano a comandare sostanzialmente le operazioni: a metà tempo, Gallo pianifica ed esegue un'apertura raffinata per Ndiaye che, tutto defilato a destra, salta Masullo e si lascia ipnotizzare ad appena un metro da Orazzo. Lo stesso esterno senegalese pennella un bel pallone per Messina che di testa non inquadra la porta. In pratica, il fraseggio granata inizia a mettere in difficoltà i rossoneri, specialmente negli ultimi 30 metri. La squadra di De Stefano palleggia bene, non butta mai via la palla e cerca sempre la linea di passaggio giusta per colpire, anche se i costieri non sfruttano colpevolmente un paio di buone ripartenze a campo aperto. Ancora Aversa vicino al gol quando Cassandro apre a destra per Faiello, sul cross immediato la botta di Faella, piazzato sul versante opposto, è troppo telefonata per Orazzo. Il pareggio granata arriva solo al 41' ma è la logica conseguenza di una pressione costante e organizzata: Cacace sbaglia un appoggio semplice servendo involontariamente Ziello, pallone ravvicinato a Gallo il quale libera a sinistra Messina (nella foto), eccellente nel fulminare Orazzo con una conclusione a giro. Chiusura con una punizione di Ziello arpionata da Messina, assist volante al centro che non viene raccolto da teste amiche. E si va al riposo.
SECONDO TEMPO - Tre cambi ad inizio ripresa per il Sorrento, con Alessandro Gargiulo, Vitale e Mancino che rimpiazzano Fusco, Camara e Cassata, ma tatticamente non cambia nulla, al netto del solito spostamento di Sandomenico da sinistra a destra. De Stefano invece continua con gli 11 del primo tempo. Ma il match cala di intensità, il pari è il risultato che fa felici tutti e nessuna delle due ha particolare voglia di far crescere la temperatura della sfida. Una prima fucilata di Vitale finisce larga, quindi è Gallo a sollecitare la retroguardia rossonera con due tiri ravvicinati: sul primo è bravo Orazzo, il secondo vola sull'esterno della rete. Ci prova Mancino con una botta a scendere che sfiora il palo opposto, ma si tratta solo di piccole schermaglie che insaporiscono leggermente una ripresa con pochi spunti per cui valga la pena di spellarsi le mani. Al 35', tuttavia, giunge il vantaggio ospite, un po' come un fulmine a ciel sereno e qualche secondo dopo l'ingresso di Guglielmo per Ndiaye. Masullo regala un corner ai granata e, sulla battuta di Ziello, il movimento di Varchetta è per palati fini e gli consente di liberarsi sul secondo palo appoggiando in rete con comodità. Solo in quel momento il Sorrento si scuote creando qualche presupposto per andare in gol: Mezavilla innesca Mancino, anticipato in uscita da Papa, quindi è Langella a servire Sandomenico, la cui botta a colpo sicuro si spegne incredibilmente a lato. In pieno recupero il pari rossonero: Faella frana su Giordano (subentrato a Liccardi) e, sulla punizione seguente di Masullo, Cacace si avventa come un falco prendendosi beffe della difesa granata e immobilizzando Papa con una bella inzuccata. Il capitano, non impeccabile nel primo tempo, festeggia in questo modo l'incoronazione da parte dei tifosi come miglior calciatore rossonero dell'anno. Giusto così per come era scivolata la gara. E c'è tempo solo per l'espulsione ingenua di Sandomenico, che cade male su Faiello, protesta vigorosamente nonostante l'adeguatezza della punizione concessa, e si fa buttare fuori dal pisano Iacobellis per qualche parola di troppo. Il Real Agro Aversa si prende la salvezza dopo un'annata molto sofferta, il Sorrento, che chiude la sfida con cinque under (un 2000, un 2002, due 2003 e un 2004), 12 anni dopo fa felice un altro avversario all'ultima giornata disputata allo stadio Italia. Era il 17 maggio del 2009 quando fu il Taranto a vincere 3-2 ed a garantirsi, grazie a quel successo, la salvezza nel campionato di Prima Divisione, proprio come i normanni oggi. Adesso gli jonici festeggiano il ritorno tra i professionisti. Quell'angolo di paradiso che, purtroppo, i rossoneri possono solo sognare. Almeno per ora.
SORRENTO-REAL AGRO AVERSA 3-3
4'pt Cassandro (A), 13'pt Liccardi (S), 15'pt Cassata (S), 41'pt Messina (A); 35'st Varchetta (A), 46st Cacace (S)
SORRENTO (4-3-3): Orazzo, Somma, Cacace, Fusco (1’st Ale. Gargiulo), Masullo; Mezavilla (44'st La Monica), Langella, Camara (1’st Vitale); Cassata (1’st Mancino), Liccardi (33’st Giordano), Sandomenico. A disp.: Del Sorbo, Cesarano, Esposito, Maranzino. All. Pino La Scala
REAL AGRO AVERSA (4-3-3): Papa, Faiello, Cassandro, Varchetta, Della Corte (11'st Negro); Ziello (39’st D’Angelo), Gallo, Massaro (37'st Capone); Ndiaye (33'st Guglielmo), Messina (11'st Mariani), Faella. A disp.: Casillo, Avella, Palumbo, Ricciardi. All. Antonio De Stefano
ARBITRO: Gioele Iacobellis (Pisa)
ASSISTENTI: Mirko Giuseppe Cimmarusti (Novara) e Dario Ameglio (Torino)
AMMONITI: Alessandro Gargiulo (S). Espulso al 93' Sandomenico (S) per proteste
ANGOLI: 1-5
RECUPERO: 0’pt, 4’st
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