Ogni derby per la Paganese è un appuntamento con la bellezza, l'orgoglio e la caparbietà. Dopo aver steso la Turris a domicilio, e fermato l'Avellino in un momento propizio per i lupi, gli azzurrostellati stoppano al Menti anche le pretese della Juve Stabia (1-1) e possono persino recriminare per non essersi portati a casa una posta in palio che tutto sommato avrebbero meritato. E' tornata, insomma, la Paganese battagliera e audace ammirata diverse volte in trasferta, come al Liguori o a Viterbo. Il pronostico e i valori di partenza potevano lasciare poche speranze, il campo, come spesso accade, ha detto ben altro.
FORMAZIONI - Alessandro Erra è di parola e, come anticipato ieri, schiera la Paganese in maniera inedita, puntando su un 4-4-2 nel quale Cigagna e Squillace sono gli esterni difensivi, con Schiavino e Sirignano tandem centrale davanti a Campani. In attacco, c'è Mendicino dal primo minuto a far coppia con Diop, mentre Carotenuto e Scarpa agiscono praticamente da ali, col primo che negli ultimi 20 metri è chiamato anche a schiacciarsi in retroguardia disegnando una linea a cinque. Mediana agile col duo Onescu-Gaeta. Per la Juve Stabia di Pasquale Padalino, canonico 4-3-3 con Romero punta centrale e Bentivegna che, nel tridente d'attacco, rimpiazza l'indisponibile Fantacci a destra. In regia c'è Berardocco.
PRIMO TEMPO - Il ricordo della Juve Stabia per Diego Armando Maradona commuove e rende onore a un club che non ha lasciato nulla al caso. Tutto è organizzato a puntino per rendere omaggio al più grande di tutti i tempi. Gli altoparlanti diffondono "La mano de Dios" di Rodrigo e i tabelloni installati sul terreno di gioco salutano a vario titolo il D10S mondiale. Qualcuno versa lacrime, candidamente. Alle spalle dei distinti, striscioni e gigantografie innalzati da alcuni tifosi stabiesi, quindi il via al minuto di raccoglimento con le squadre raccolte in cerchio a centrocampo, dove viene posizionata una maglia n. 10. Chapeau. Si parte e la Paganese potrebbe già passare: Diop vede Scarpa sul lato opposto e lo serve, la girata al volo del capitano incappa nel miracolo di Tomei, che spazza via il pallone con un intervento felino. Non è gol, la palla non ha oltrepassato la linea di porta come potrebbe sembrare in un primo momento. E' una piccola avvisaglia per le vespe che capiscono che c'è poco da scherzare e molto da battagliare. La manovra gialloblù comincia a ricevere impulso e un compito gravoso tocca soprattutto a Carotenuto che da un lato deve badare a tenere basso Rizzo, dall'altro deve difendere Orlando quando la pressione avversaria diventa maggiormente asfissiante. Proprio Orlando va in rete ma viene pizzicato in fuorigioco: è il preludio del vantaggio che cade al 12' con Romero che deposita comodamente in rete raccogliendo una corta respinta di Campani su sassata dell'esterno sinistro di Padalino, il quale aveva lasciato sul posto Onescu. La reazione della Paganese non arriva celermente: gli azzurrostellati accusano il colpo e cedono ancora un bel pezzo di sovranità alle vespe che, per caratteristiche strutturali, non possono chiedere di meglio. E stavolta è Berardocco a cesellare un sinistro magico per Romero che, a botta sicura, colpisce il palo a Campani battuto. Sembra un'altra gara stregata per la Paganese, che lotta e non si risparmia ma fa fatica a salire e rendersi pericolosa, non essendo particolarmente abituata al palleggio e al possesso palla. Tanto che la prima chance, dopo quella capitata in apertura a Scarpa, si materializza solo verso la mezz'ora, quando il capitano sforna una punizione che Diop gira di testa di poco a lato. Gli schemi su palla inattiva, come noto, sono un copione che gli azzurrostellati sanno ripescare al momento opportuno. E poi si prova a sfruttare con maggiore ostinazione la catena di sinistra con Squillace e Scarpa. E là che la Paganese capisce di poter mettere in difficoltà gli stabiesi. Per un po' non ci sono grosse emozioni, tra tante palle lunghe e duelli rusticani che, comunque, non sfociano mai nella scorrettezza. A Schiavino stanno bene i panni del cannoniere, ma la sua botta da 30 metri non impensierisce Tomei. Tuttavia il pari, per quanto meritato dopo l'allentamento della pressione gialloblù, giunge quasi a sorpresa con una intuizione di Squillace che cerca Diop, il cui stop favorisce il controllo di Mendicino che si gira e fulmina Tomei. E' un gol da attaccante di razza, per agilità e velocità di esecuzione (38'). Se qualcuno avesse avuto dei dubbi sui meriti azzurrostellati, la Paganese li azzera definitivamente con un'occasione che Diop riesce a divorarsi dopo essere arrivato quasi davanti a Tomei approfittando di una dormita di Codromaz: il senegalese cerca il lob più che la potenza, ma il pallone termina altissimo sulla traversa. Ma non finisce qui: ancora Squillace rifinisce un cross tagliato su cui Diop non arriva ma che Carotenuto, appostato sul secondo palo, prova ad incornare, pallone alto di una manciata di centimetri. Al riposo, insomma, il pareggio va più stretto alla squadra di Erra in virtù di una superiorità netta mostrata nel secondo segmento del primo tempo.
SECONDO TEMPO - Padalino punta sulla vivacità di Golfo al posto di uno spento Bentivegna ma permane un sostanziale equilibrio tra le parti. La gara tuttavia sale di tono e assume ritmi frenetici e a volte gradevoli. Una fiondata di Scarpa coglie l'esterno della rete e, rispetto al primo tempo, aumentano anche le schermaglie in campo. Ne fanno le spese con un giallo, per reciproche scorrettezze, Diop e Berardocco. La Juve Stabia prova ad impossessarsi di nuovo dell'iniziativa ma di grossi pericoli in zona azzurrostellata non ne crea. Il gioco duro e i falli tattici prevalgono sulla lucidità e di occasioni da rete, sostanzialmente, non se ne vedono quasi mai. Una punizione al veleno di Scarpa non trova gambe o teste amiche ed è una buona opportunità che la Paganese non sfrutta a dovere per passare. Peraltro, con le vespe protese confusamente in avanti, gli spazi cominciano ad aprirsi e gli azzurrostellati non hanno il cinismo e la giusta freddezza per approfittarne. Padalino inserisce forze fresche col neo acquisto Ripa e Bubas, la Paganese risponde con Mattia e Guadagni per Carotenuto e Mendicino. E' una partita a scacchi che alimenta il fascino dell'incertezza e dell'imprevedibilità. Tanto che proprio Mattia imbecca in profondità Guadagni che, scattato sul filo del fuorigioco, fallisce clamorosamente il match point lasciandosi ipnotizzare da Tomei. Insomma, anche la ripresa certifica che, in fondo, è la Paganese, più della Juve Stabia, a creare palle-gol vere, tangibili, per vincere la partita. Quindi, a nove minuti dal termine, l'assurda gaffe arbitrale che lascia gli azzurrostellati in 10: Cigagna commette fallo a metà campo su Spider Man Ripa, ma Longo cade in un clamoroso scambio di persona ammonendo di nuovo Gaeta, già sanzionato qualche minuto prima. Vibranti e comprensibili le proteste azzurrostellate, per le quali fa le spese l'Ad Raiola, allontanato dal direttore di gara calabrese. Ancora più incomprensibile la mancata segnalazione del primo assistente, Matera, e del quarto ufficiale, Angelucci. Ma si va avanti. La Juve Stabia riprende ad attaccare, ma lo fa in modo troppo disordinato e disperato. Sale la tensione e gli animi sono molto concitati. Può succedere di tutto ma la Paganese non si scompone, mantenendo calma e concentrazione. Anche se in pieno recupero, un corner di Golfo viene agganciato di testa da Codromaz: palla sul palo e ospiti salvi. Finisce così ma guai a parlare di fortuna. Sarebbe stata una beffa atroce e immeritata per una Paganese andata al di là di ogni sforzo possibile. E che nel finale, inopinatamente, si è trovata di fronte un avversario in più da superare.
JUVE STABIA-PAGANESE 1-1: 12'pt Romero (JS), 38'pt Mendicino (P)
JUVE STABIA (4-3-3) Tomei, Garattoni, Codromaz, Allievi, Rizzo (33'st Mulè), Mastalli (33'st Ripa), Berardocco, Scaccabarozzi (26'st Vallocchia), Bentivegna (1'st Golfo), Orlando (26'st Bubas), Romero. A disp. Lazzari, Russo, Lia, Bovo, Guarracino, Volpicelli, Oliva. All. Pasquale Padalino
PAGANESE (4-4-2) Campani; Carotenuto (25'st Mattia), Cigagna, Schiavino, Sirignano (48'st Perazzolo), Squillace; Gaeta, Onescu; Scarpa, Diop, Mendicino (31'st Guadagni). A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Curci, Bramati, Di Palma, Costagliola, Criscuolo, Cesaretti. All. Alessandro Erra.
ARBITRO: Longo (Paola). Matera/Cleopazzo (Lecce). QU Angelucci (Foligno).
AMMONITI: Garattoni (JS), Campani (P), Diop (P) Berardocco (JS), Carotenuto (P), Scaccabarozzi (JS), Gaeta (P), Guadagni (P)
ESPULSO: Gaeta (P)
RECUPERO: 0'pt, 5'st
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