E' stato tradotto agli arresti domiciliari - in attesa di processo - Pietro Spaccaforno, membro dell'entourage societario dell'Afro Napoli, club partecipante al campionato di Eccellenza campana. Lo comunica una nota diffusa dalla pagina facebook Mezzocannone Occupato. Il dirigente afropartenopeo era stato fermato la scorsa notte a Piazza Bellini, a Napoli, insieme a Fabiano Langella e Diego Marmora, come lui militanti del centro sociale Insurgencia, che da anni supporta le attività del club del patron Antonio Gargiulo. Del progetto Afro, Spaccaforno è uno degli interpreti più intraprendenti e presenti, a cui vengono demandati compiti organizzativi oltre che di pubbliche relazioni con stampa e dirigenti di altri club.

Indefiniti e lacunosi i contorni della vicenda, tutti da chiarire: il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, ha parlato di "attacco alle forze dell'ordine", con agenti contusi e volanti danneggiate, senza tuttavia spiegare le ragioni della presunta aggressione. Diverse, invece, le ricostruzioni di molti testimoni, che hanno parlato di provocazione proditoria degli agenti di polizia presenti in quel momento in piazza per alcuni controlli di routine. Gli stessi video amatoriali girati da alcuni cittadini smentiscono qualsiasi atto di violenza dei tre ragazzi, riprendendo solo le fasi concitate del loro arresto dopo un fugace colloquio. Fatto sta che Spaccaforno - insieme a Marmora e Langella - è stato successivamente trasferito nel carcere di Poggioreale, in attesa della convalida dell'arresto. Immediata è partita una gara di solidarietà in città, con due sit-in organizzati ieri a Piazza Bellini e nei pressi della Questura cittadina. Nella tarda serata, quindi, la notizia della concessione degli arresti domiciliari.   

Questo il comunicato dell'Afro Napoli sull'accaduto. "I fatti sono evidenti dai numerosi video che girano sui social e dalle varie testimonianze raccolte - si legge -. In caso contrario saremmo stati considerati di parte o faziosi nell'esprimere la massima solidarietà a Diego e Fabiano ed al nostro Pietro. Tre ragazzi da un grande cuore che si battono quotidianamente contro le ingiustizie in una città dove la camorra, la corruzione e la microcriminalità regnano indisturbate ed incontrastate. Ci auguriamo che questo brutto incubo si risolva presto, per i nostri fratelli e per tutta la città". 

Sezione: Fuori Campo / Data: Mar 16 giugno 2020 alle 08:00
Autore: Stefano Sica
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