Scurdammoce 'o passato? Macché, il dopo scudetto per Aurelio De Laurentiis è una ferita ancora aperta e a distanza di otto mesi l'addio di Luciano Spalletti continua a essere nel Napoli un tema molto scabroso. "Mi sono già assunto tutte le colpe delle difficoltà di questa stagione, ma ci tengo a precisare che il contratto al nostro ex allenatore lo avevo fatto bene, identico a quello di Rafa Benitez. Nel mondo del calcio però questa opzione giuridica non è capita. Molti pensano sia bilaterale, invece è unilaterale. Quell'opzione è un valore e prevedeva un altro ulteriore anno di collaborazione con la panchina. Io entro un termine predeterminato avevo il diritto di esercitarla con una comunicazione scritta e l'ho fatto. Lì non esiste la carineria, è una situazione giuridica", ha voluto ribadire pubblicamente il presidente, raccontando di essere rimasto spiazzato dall'addio dell'attuale ct della Nazionale. "Non so se avesse un accordo con la Figc e Gravina, a quei tempi. Queste sono solo supposizioni e devo basarmi su quello che mi disse, quando mi annunciò di volersi fermare. Accuso me stesso, dovevo tenere il punto, l’ho lasciato andare per riconoscenza dopo lo scudetto. La penale sul suo contratto? Sono faccende che riguardano soltanto gli avvocati e non voglio parlarne".ù

De Laurentiis ha poi difeso la sua scelta di puntare su Rudi Garcia ("Macché bollito, aveva un curriculum di tutto rispetto"), ammettendo però di aver aspettato troppo per esonerare il tecnico francese. "C'erano stati dei campanelli d'allarme, ma ho ritenuto di dargli un po' di tempo in più per riscattarsi. Adesso c'è un amico di famiglia come Walter Mazzarri, che ci sta dando una mano per rialzarci. Il Napoli è una società forte, solida economicamente e ben organizzata, con dei dirigenti validi anche dopo l'addio di Cristiano Giuntoli. Il nuovo ds Michele Meluso è uno molto in gamba e sul mercato abbiamo Maurizio Micheli, che ha sempre scelto per noi tutti i giocatori", ha fatto quadrato il presidente, spostando dopo un lunghissimo preambolo il discorso sul futuro. "Il nostro obiettivo è restare sempre grandi, ai massimi livelli. Ma purtroppo combattiamo in un contesto sbagliato, con molte modifiche da fare: siamo l'unica squadra in Italia con un bilancio in attivo, contro squadre indebitate per un miliardo e che non dovrebbero neanche iscriversi al campionato. Ce la mettiamo tutta, anche se fatturiamo la metà di Juventus, Inter e Milan e quindi dobbiamo essere perfetti: non possiamo permetterci di sbagliare nulla...".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 08 febbraio 2024 alle 09:30 / Fonte: Repubblica
Autore: Antonio Vistocco
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