31 gennaio 1982. Una data che resterà indelebile nella memoria di Marco De Simone che, quel giorno, faceva il suo debutto in serie A tra le file del Cagliari in una location d'eccezione: il "San Paolo". Proprio contro il suo Napoli. Un gustoso scherzo del destino che compie 40 anni esatti. Sarebbe stato l'inizio di una favola itinerante per il giovanissimo stopper di Frattamaggiore, che solo pochi giorni prima aveva compiuto 19 anni e sull'isola era approdato dopo aver mosso praticamente i primi passi con la Frattese. Quell'esordio De Simone non avrebbe dovuto neanche farlo. Non in quell'occasione, almeno. Benigno fu per lui l'infortunio muscolare (un banale stiramento) occorso nella rifinitura del sabato mattina - che i sardi tennero proprio al Centro Paradiso di Soccavo - a Sandro Loi, cagliaritano doc con un lungo passato anche come allenatore delle giovanili rossoblù. Loi, classe 1960, aveva solo tre anni in più di De Simone, ma godeva già della fiducia granitica di Paolo Carosi, il tecnico di Tivoli che ha dipinto la storia della Lazio con una Coppa Italia vinta nel '58 come calciatore e il trionfo nel campionato Primavera del '76, da allenatore alle prime armi. Furono quasi 24 ore di riflessione per il tecnico di Tivoli, che il sabato pomeriggio mandò in avanscoperta addirittura un mostro sacro come Gigi Riva per saggiare freddezza e motivazioni del giovane virgulto frattese. C'era bisogno di uomini veri per giocarsela a viso aperto con gente come Bruscolotti, Krol e compagni. E i riscontri, durante una passeggiata sul lungomare (il Cagliari alloggiava in un hotel nei dintorni), furono positivi a tal punto da far sciogliere ogni riserva al trainer rossoblù nel corso della riunione tecnica della domenica mattina. De Simone, maglia n. 5 sulle spalle, contro la sua squadra del cuore, quella che poi avrebbe abbracciato due anni e mezzo dopo nel primo capitolo dell'era Maradona. Il profumo di casa, il fascino della domenica pomeriggio, gli occhi avidi e curiosi di amici e familiari, un'emozione da vincere necessariamente con la tempra psicologica di chi sa che per fare carriera non si può cedere alla tentazione degli affetti. Per la cronaca, quella sfida il Napoli la vinse di misura grazie ad un rigore di Guidetti nel primo tempo. De Simone però uscì vincitore dall'arena del San Paolo, per meriti riconosciuti da stampa e addetti ai lavori, ma soprattutto dai suoi compagni. I giudici più inflessibili. La prova fu superata a pieni voti, fino a quello storico 16 maggio che vide la Fiorentina divorziare dal sogno scudetto al Sant'Elia. De Simone scese in campo anche quel pomeriggio, ma questa è un'altra storia. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 01 febbraio 2022 alle 08:30
Autore: Stefano Sica
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