Dopo cinque vittorie consecutive, i Lupi si fanno imporre il pari al Partenio-Lombardi dai Pugliesi della Virtus Francavilla, che, viceversa, venivano d un serie di sconfitte. Il bello ed il brutto del calcio, dipende dai punti di vista. Da quello dei tifosi biancoverdi è stata una battuta d'arresto inaspettata, atteso che ad Avellino tutti pregustavano la "sesta sinfonia", come titolava un quotidiano questa mattina. Ma le partite vanno sempre giocate sul campo, e può accadere che i pronostici, anche quelli più scontati, vengano smentiti dalla realtà del campo.
Cosi è successo in casa dei Lupi, che hanno racimolato un solo punto al cospetto di avversari generosi ma decisamente alla portata, anche a guardare la classifica, che parlava di ben undici punti di vantaggio per gli Irpini.
Questo pareggio, diciamo la verità, è probabilmente frutto anche della stanchezza fisica e mentale di una squadra biancoverde, che sta facendo i conti, per troppo tempo ormai, con un'emergenza incredibile, determinata dalla falcidia di tanti titolari.
Certo, una partita storta ci può stare, ma questa sera l'Avellino ha avuto un approccio sbagliato, e gli avversari, ancorchè modesti, hanno avuto il merito di approfittarne.
La squadra irpina è sembrata, specie nel primo tempo, la brutta copia di quella combattiva ed intraprendente vista al Cibali di Catania, da dove era riuscita a portare via l'intera posta in palio. La Virtus Francavilla, dal canto suo, ha giocato in maniera anche inaspettata, rispondendo colpo sul colpo ai Lupi, tanto che è anche riuscita a portarsi in vantaggio al 13' con l'attaccante Polidori, che di testa, ha messo la palla nell'angolo alla sinistra del portiere Ghidotti. Il gol dell'inopinato vantaggio pugliese, non solo ha ringalluzzito gli ospiti, ma ha anche annebbiato le idee agli uomini di Pazienza. Il tecnico dei Lupi, ad onor del vero, a nostro avviso non avuto scelte felici nell'undici iniziale; vedi, ad esempio, la riproposizione di un Sannipoli, che davvero si sta confermando come una delle più cocenti delusioni della rosa di quest'anno. E che dire di un centrocampo basato sul doppio play Pezzella-Palmiero, che non ha funzionato per niente, e per di più è stato mal supportato da un Varela a dir poco evanescente.
La sapiente ragnatela dei Pugliesi nella zona nevralgica del campo ha letteralmente messo la "museruola" alla proposta avellinese, che, dopo il gol subito, e prima della chiusura del primo tempo, non ha saputo creare molto, fatta eccezione per una clamorosa traversa colpita da Palmiero, con un tiro da fuori area.
Ad inizio ripresa, Pazienza ha cercato di porre rimedio agli errori iniziali, presentando in campo Casarini e Gori al posto di Pezzella e Sannipoli. E gli effetti positivi si sono subito visti, tanto che l'Avellino, proprio grazie ad un gol del giovane attaccante fiorentino, ha agguantato il pari dopo soli due minuti della seconda frazione.
Sembrava tutto magicamente tornato a posto in casa irpina, invece l'ottima densità nella zona neralgica da parte dei brindisini ha finito per rendere la vita assai difficile agli avanti avellinesi, che non sono riusciti a produrre tante occasioni da gol, contro una retroguardia biancoceleste assai attenta ed impenetrabile. A metà ripresa, Pazienza ha gettato nella mischia anche D'Angelo in luogo di un Varela svagato e poco incisivo. Ma, francamente, dell'ingresso del centrocampista palermitano se ne sono accorti in pochi, atteso che non è riuscito ad incidere per niente nella spinta dei Lupi sulla trequarti avversaria.

La partita è andata in archivio senza che il portiere Forte, un ex, fosse stato chiamato a fare miracolose parate.
Insomma, un serata decisamente storta per i Lupi ed una cocente delusione per i loro tifosi.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 novembre 2023 alle 23:20
Autore: Rino Scioscia
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