I Lupi battono in rimonta un Monterosi volitivo e per niente arrendevole. E' stata una partita difficilissima per i Lupi, che hanno dovuto fare una fatica immane per avere ragione dei Laziali. Diciamo anche che l'Avellino, oltremodo incerottato per le tantissime assenze, ha dovuto anche affidarsi a qualche calciatore fuori ruolo, vedi Sannipoli, che  ha fatto il quinto a sinistra, in luogo di Tito, non al meglio. Pazienza ha, tra l'altro, rinunciato inizialmente a colui che, nelle ultime due gare, era stato il protagonista principale delle due vittorie, vale a dire il reintegrato Casarini.
Ma al di là delle specifiche situazioni che hanno spinto il tecnico biancoverde a mettere in campo i singoli calciatori, a rendere la partita più difficoltosa del solito è stato anche l'atteggiamento sbagliato dei Lupi, che non sono scesi in campo con il piglio e l'ardore agonistico giusto, forse anche per via di una malcelata forma di presunzione derivante dallo scarso spessore tecnico degli avversari, relegati all'ultimo posto della classifica.
Il primo tempo dell'Avellino non è stato particolarmente positivo e brillante, anche perchè i Laziali hanno approcciato alla gara con tanta verve e generosità, stando molto attenti alla fase di non possesso, e chiudendo tutti gli spazi agli avanti avellinesi. A ciò si aggiunga la carenza di idee dei Biancoverdi a centrocampo, dove Armellino e soprattutto Palmiero non hanno prodotto granchè, ed anche sulle fasce, specie a sinistra, dove Sannipoli ha dato netta l'impressione di essere come un pesce fuor d'acqua. 
Sul finire della prima metà di gioco, il Monterosi è passato inopinatamente in vantaggio nell'unica azione pericolosa prodotta fino ad allora. Con il gol di Vano, i Laziali sono andati a riposo con un vantaggio certamente non prevedibile alla vigilia.
Ma Pazienza è un tecnico sveglio, attento e coraggioso. E così al 46' ha tolto dal campo i quinti a destra e a sinistra, vale a dire Ricciardi e Sannipoli, ed ha inserito Casarini e Gori, rimodulando alcuni ruoli chiave: Armellino è retrocesso al centro dei tre difensori, Cancellotti è andato a fare il quinto a destra e, udite udite, Sgarbi si è posizionato sull'out sinistro. Indubbiamente, Pazienza si è armato di coraggio per cercare di far risalire la china alla sua squadra. Ed i frutti si sono visti subito, perchè al 50' Marconi con un ottimo colpo di testa ha rimesso i Lupi in carreggiata, pareggiando i conti.
Sembrava il preludio ad un'altra goleada per l'Avellino, invece, pur portando tanti uomini in area avversaria, e sfiorando diverse volte il gol del vantaggio, il risultato è rimasto inchiodato sull'uno a uno. E così, ad un quarto d'ora dalla fine del tempo regolamentare, Pazienza ha gettato nella mischia anche Tito, che ha rilevato Cancellotti. La parte finale del match è stato un autentico assedio dell'Avellino, che, per sua fortuna, è riuscito trovare il gol della vittoria a quattro minuti dal novantesimo, grazie al guizzo giusto di Gori, che ha messo finalmente la sfera alle spalle del pipelet laziale.
Tripudio sugli spalti da parte dei tifosi biancoverdi per un successo che vale sicuramente più dei tre punti in classifica, perchè aver vinto questa tipologia di gara, contro una cosiddetta piccola, può davvero significare il momento di svolta di un intero campionato. 
Con Pazienza i Lupi hanno conquistato ben 16 punti in sette gare, con una media, decisamente superiore ai due punti a partita. Insomma, la media giusta per cominciare a sognare in grande!

Sezione: Editoriale / Data: Lun 23 ottobre 2023 alle 00:03
Autore: Rino Scioscia
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