Altrettanto ovvia è l’emozione che forse accompagna i gialli al debutto casalingo in un Braglia che si riempie di oltre undicimila spettatori, che per l’era Rivetti è il record di presenti all’esordio in un campionato; in tribuna anche il “solito” Sartori per un’altra radiografia a Beyuku durata poco più di un tempo (oltre a Pyythia già di proprietà rossoblù). I gialloblù partono contratti, provano a prendere subito in mano il gioco ma all’Avellino lasciano spazio alle proprie spalle. Il “pitone” Biancolino nel suo 4-2-3-1 piazza Patierno centravanti, sposta Lescano a sinistra e tiene Insigne a galleggiare tra le linee. Proprio Lescano dopo tre minuti si divora un’occasione clamorosa calciando male nel tentativo di incrociare. La formazione di Sottil impiega una manciata di minuti per trovare posizioni e possesso. Quando il Modena riesce a sistemarsi e cresce, allora la squadra irpina mette in atto la tattica dell’opossum: si finge morta per sfuggire al predatore; rintanata nella propria metà campo, chiude tutti gli spazi e quando nell’uno-contro-uno perde i duelli si affida a trattenute ed abbracci che un Massimi ai minimi tollera oltre il consentito e anche in modo pervicace quando il Var vorrebbe aprigli gli occhi: il fallo dopo dieci minuti su Gliozzi denudato dentro l’area piccola nel bel mezzo di una mischia furibonda pare un rigore evidente ma non per lui. La tanatosi dell’Avellino diventa stucchevole, Gliozzi rimedia botte da orbi per il trattamento che gli dedica Simic.Altrettanto ovvia è l’emozione che forse accompagna i gialli al debutto casalingo in un Braglia che si riempie di oltre undicimila spettatori, che per l’era Rivetti è il record di presenti all’esordio in un campionato; in tribuna anche il “solito” Sartori per un’altra radiografia a Beyuku durata poco più di un tempo (oltre a Pyythia già di proprietà rossoblù). I gialloblù partono contratti, provano a prendere subito in mano il gioco ma all’Avellino lasciano spazio alle proprie spalle. Il “pitone” Biancolino nel suo 4-2-3-1 piazza Patierno centravanti, sposta Lescano a sinistra e tiene Insigne a galleggiare tra le linee. Proprio Lescano dopo tre minuti si divora un’occasione clamorosa calciando male nel tentativo di incrociare. La formazione di Sottil impiega una manciata di minuti per trovare posizioni e possesso. Quando il Modena riesce a sistemarsi e cresce, allora la squadra irpina mette in atto la tattica dell’opossum: si finge morta per sfuggire al predatore; rintanata nella propria metà campo, chiude tutti gli spazi e quando nell’uno-contro-uno perde i duelli si affida a trattenute ed abbracci che un Massimi ai minimi tollera oltre il consentito e anche in modo pervicace quando il Var vorrebbe aprigli gli occhi: il fallo dopo dieci minuti su Gliozzi denudato dentro l’area piccola nel bel mezzo di una mischia furibonda pare un rigore evidente ma non per lui. La tanatosi dell’Avellino diventa stucchevole, Gliozzi rimedia botte da orbi per il trattamento che gli dedica Simic.

RISULTATO: 1-1

MODENA (3-5-2): Chichizola; Tonoli, Adorni, Nieling; Beyuku (14’Zanimacchia) , Santoro, Gerli (25′ st Sersanti), Pyyhtia (34′ st Magnino), Zampano (34′ st Di Mariano); Defrel (25′ st Mendes), Gliozzi. A disp.: Bagheria, Pezzolato, Cauz, Cotali, Dellavalle, Nador, Pergreffi All. Sottil.

AVELLINO (4-3-1-2): Iannarilli, Cancellotti, Simic, Manzi, Cagnano; Sounas, Palumbo (33′ st Milani), Besaggio (15’st Kumi); Insigne (15′ st Russo); Patierno (21′ st Fontanarosa), Lescano (33′ st  Crespi). A disp.: Daffara, Missori, Gyabuaa, Armellino, Marchisano, Panico, Enrici,  All.: Biancolino.

MARCATORE: 9′ st Sounas, 17′ st Defrel

Sezione: Serie B / Data: Dom 31 agosto 2025 alle 23:49 / Fonte: Gazzetta di Modena
Autore: Antonio Vistocco
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