Il filo conduttore della gara pareggiata 1-1 da Napoli e Inter è uno soltanto. Il sogno. Lo Scudetto, senza grandi giri di parole, il double per i nerazzurri, la rincorsa a qualcosa che ogni anno è un'impronunciabile e impossibile chimera per gli azzurri. Però stavolta, che la Juventus rincorre, che il Milan è sempre iscritto al gran concerto, è un valzer aperto e senza un primo violino eletto. Lo racconta la sfida, lo certifica il finale. La gara vive di periodi, è bella come le Quattro Stagioni e si parte con la Primavera del Napoli. L'Inter parte adagio, sicché la marea azzurra è travolgente da lasciar senza fiato.

Osimhen come Zorro
Una notte stellata e Osimhen è il centro gravitazionale degli allarmi e dei pericoli: al settimo gli arriva una palla dalla sinistra, dietro di lui c'è De Vrij che fa la figura dell'ingenuo perché allunga il piedone per anticipare il nigeriano. Zorro però non è solo mascherato ma pure furbo e abile: gambe da fenicottero e spalle da carpentiere, conquista un rigore sacrosanto che Doveri conferma dopo l'on field review. Trattasi di 'step on foot', quella di Abraham in Roma-Genoa, quella in area atalantina in Coppa Italia contro la Fiorentina per intendersi. Insigne, agli ultimi tango azzurri della sua carriera, non si fa prendere l'animo dal torpore e trafigge Handanovic. Poi sfiora il raddoppio su mezza rovesciata, poi il Napoli quasi fa ancora il secondo, poi l'Inter reagisce con Dzeko e con Dumfries ma il primo tempo finisce ben più che ai punti per i campani.

Una gara 'Scudetto'. Ma non ancora decisiva
"E' una gara Scudetto", il manifesto condiviso del pregara. Con una gara in meno, da recuperare ma da vincere, l'Inter si trova a dover rincorrere dopo il primo tempo. Così bastano meno di due minuti per ribaltare la cosa e riportare tutto come alla foce del torrente: Dzeko si prende un cross da Lautaro, più impalpabile della sua ombra fino a quel momento. Il colpo di testa è sbilenco, la palla finisce su Di Lorenzo e il rimpallo ancora al bosniaco. Il destro è rabbia, forza, qualità: Ospina lo osserva come si fa con un fulmine all'orizzonte, col mare in tempesta. Ed è 1-1.

Ritmi alti, valzer e finale senza colpo di scena
Batti e ribatti, la gara pare un incontro di Wimbeldon, col prato verde del Maradona che si trasforma anche in una pista della Diamond League, tanti sono gli sprint, le galoppate, e pure i salti tripli verso il sogno scudettato. Nella ripresa, Handanovic fa due parate straordinarie, quella su Elmas al settantesimo è in pieno volto perché per certe ambizioni serve metter tutto e anche di più. Nel finale i ritmi s'abbassano perché la benzina latita, gli allenatori mettono in scena una serie di cambi per stravolgere il risultato, per il colpo di scena finale. Non arriva. Una gara Scudetto. Ma ne serviranno tante altre ancora per scrivere il finale.

Di seguito il tabellino del match fra Napoli ed Inter, 25° giornata di campionato:

NAPOLI (4-2-3-1) - Ospina; Di Lorenzo, Koulibaly, Rrahmani, Mário Rui; Fabián Ruiz (74' Anguissa), Lobotka; Politano (26' Elmas), Zieliński (84' Juan Jesus), Insigne (84' Ounas); Osimhen (84' Mertens). A disp: Meret, Marfella, Malcuit, Ghoulam, Zanoli, Demme, Petagna. All: Luciano Spalletti

INTER (3-5-2) - Handanovic; Skriniar, De Vrij, Dimarco (90' D'Ambrosio); Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu (83' Vidal), Perisic; Dzeko, Martinez (83' Sanchez). A disp: Cordaz, Radu, Ranocchia, Kolarov, Darmian, Gagliardini, Carboni, Caicedo. All: Simone Inzaghi (in panchina Massimiliano Farris)

Arbitro: Daniele Doveri (Roma)

Marcatori: 7' rig. Insigne (N), 47' Dzeko (I)

Ammoniti: Insigne (N) Brozovic (Inter).

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 12 febbraio 2022 alle 20:15 / Fonte: Tuttomercato.web
Autore: Antonio Vistocco
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