Dopo la Lazio, l'Italia perde un'altra squadra in Champions League: il Napoli perde 3-1 contro il Barcellona nel ritorno degli ottavi (1-1 al Maradona) e dice addio alla competizione e anche al Mondiale per club del 2025. Blaugrana avanti 2-0 nel giro di due minuti tra il 15' e il 17': apre Fermin con un rasoterra sul primo palo, raddoppia Cancelo dopo un palo di Raphinha. Rrahmani accorcia alla mezzora, poi gli azzurri spingono molto nei primi 20' della ripresa senza trovare il pareggio. All'80' Lindstrom tutto solo di testa si divora il 2-2, tre minuti dopo Lewandowski cala il tris a porta vuota. Nel finale traversa di Olivera.

LA PARTITA
Il Napoli lotta, ribatte colpo su colpo a un Barcellona tanto letale in avanti quanto perforabile in difesa ma alla fine in un colpo solo dice addio a Champions League e Mondiale per club. Gli azzurri hanno da recriminare per le tante occasioni non sfruttate, soprattutto nella ripresa quando per 20 minuti hanno preso d'assedio l'area del Barça. Alla fine è andata avanti la squadra con maggiore qualità e più campioni: Yamal e Raphinha sono stati due costanti spine nel fianco, Lewa il solito gol in Champions lo trova anche dopo una gara non memorabile, mentre Calzona è tradito da Kvara ma soprattutto Osimhen.

Tante le assenze per Xavi che, rispetto all'andata, perde anche Pedri e De Jong. In difesa c'è il giovanissimo Cubarsì, Christensen è il metronomo del centrocampo. Raphinha recupera dalla distorsione alla caviglia rimediata contro il Maiorca e gioca nel tridente con Yamal e Lewandowski. Tutti a disposizione per Calzona, a parte Demme e Zielinski fuori dalle liste Uefa. In difesa c'è Rrahmani che ha rifiatato in campionato, mentre Mario Rui vince il ballottaggio con Olivera come terzino sinistro. A centrocampo tocca a Traoré. Il Barça parte subito forte, ma prima Yamal (1') e poi Fermin (9') non trovano la porta. Il talento della cantera blaugrana con i suoi movimenti non dà punti di riferimento, come quando al 13' è innescato dallo splendido lancio dalle retrovie di Cubarsì ma il suo pallonetto termina alto. È un primo campanello d'allarme per la difesa del Napoli, che nel giro di soli 2' incassa uno uno-due micidiale: al 15' Raphinha a centro area per Fermin che tutto solo fulmina Meret con un rasoterra sul primo palo. Al 17' Yamal orchestra il contropiede e serve Raphinha, il brasiliano si accentra ma prende il palo, il pallone arriva a Cancelo che raddoppia. I campioni d'italia sono bravi a non disunirsi contro un Barcellona che gioca molto alto e come sempre in questa stagione concede tanto in difesa. Così alla mezzora arriva il gol della speranza: Politano attacca lo spazio e scarica su Rrahmani che fa secco Ter Stegen con un preciso tiro nell'angolino. I catalani subiscono il colpo e al 34' rischiano tantissimo, ma ci pensa Ter Stegen con una colpo di reni ad alzare sopra la traversa il colpo di testa di Di Lorenzo. La gara è davvero piacevole con le due squadre che si affrontano a viso aperto. 

Il Napoli parte con coraggio nella ripresa, con aggressività e quella determinazione mancata a inizio match. Finalmente si vede anche Kvara, che dal limite sfiora il palo con un destro al giro. Al 50' Osimhen cade in area dopo un contatto con Cubarsì: il difensore della Masia pesta il piede del nigeriano, ma per arbitro e Var non c'è nulla di irregolare. Il Barça si scrolla dal torpore al 55' con l'ennesima combinazione Cancelo-Raphinha, ma Meret respinge il sinistro del brasiliano. È però sempre il Napoli ad arrivare prima sulle seconde palle a tenere il pallino per i primi 20', ma Osimhen e compagni hanno la colpa di non riuscire a finalizzare l'enorme lavoro del centrocampo. Con il passare dei minuti, i campioni di Spagna alzano il ritmo e ora è il Napoli alle corde. Qui entra in scena Meret, che tiene in vita i suoi con una serie di ottime parate su Raphinha (tre volte), Lewa, Araujo e Gundogan. Al minuto 80' la svolta definitiva della partita, quando Lindstrom tutto solo di testa manca clamorosamente la porta. "Gol sbagliato, gol subito" recita un vecchio adagio e all'83' Lewa deposita a porta vuota il 3-1 dopo una combinazione Gundogan-Sergi Roberto. Al Napoli manca di certo un po' di qualità, ma non la generosità: all'89' Olivera prende in pieno la traversa e al 92' Kvara spedisce fuori di centimetri un bel destro. Ai quarti ci va la squadra che tra andata e ritorno ha giocato meglio e creato di più, ma in casa Napoli non mancano le recriminazioni.

IL TABELLINO
BARCELLONA-NAPOLI 3-1
Barcellona (4-3-3): Ter Stegen 6; Koundé 6,5, Araujo 6,5, Cubarsí 7, Cancelo 7; Gundogan 6,5, Christensen 5 (16' st Romeu 5,5), Fermin 7 (15' st Sergi Roberto 6,5); Yamal 7, Lewandowski 6, Raphinha 7,5 (36' st Joao Felix sv). A disp.: Iñaki Peña, Astralaga, Iñigo Martinez, Vitor Roque, Casadó, Unai Núñez, Marc Guiu, Fort. All.: Xavi 6,5
Napoli (4-3-3): Meret 7; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6,5, Juan Jesus 5,5, Mario Rui 5,5 (19' st Olivera 6); Anguissa 6, Lobotka 7, Traoré 6 (33' st Raspadori 5,5); Politano 6,5 (19' st Lindstrom 5), Osimhen 5, Kvaratskhelia 5,5 (47' st Ngonge sv). A disp.: Contini, Gollini, Natan, Simeone, Cajuste, Mazzocchi, Ostigard. All.: Calzona 6
Arbitro: Makkelie (Olanda)
Marcatori: 15' Fermin (B), 17' Cancelo (B), 30' Rrahmani (N), 37' st Lewandowski (B)
Ammoniti: Christensen (B), Yamal (B), Juan Jesus (N), Traoré (N), Olivera (N)
Espulsi: -

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 12 marzo 2024 alle 23:31 / Fonte: Sportmediaset
Autore: Antonio Vistocco
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