Approvato dal Consiglio dei Ministri il testo sulla Riforma per lo Sport. Si tratta di cinque decreti che rivoluzionano tutto il mondo dello sport dilettantistico, introducendo diritti e tutele. Riforme che ora andranno al vaglio del Consiglio di Stato, della Conferenza Stato Regioni e delle Commissioni parlamentari prima del varo definitivo. E' stato il Ministro per le politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ad illustrare i punti chiave di questa riforma attraverso una conferenza stampa tenutasi questa mattina. 

"Il CdM ha approvato ieri la Riforma per lo Sport che introduce norme che daranno forza e spessore al sistema sportivo - le sue parole -. E' stato un percorso complesso, iniziato con una maggioranza diversa in cui c'era l'ex Sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti a cui do atto di aver avviato questa macchina. La nuova maggioranza ha concluso questo lavoro e, per questo, ringrazio tutte le forze politiche per aver trovato una mediazione che tenesse conto di posizioni che inizialmente erano molto diverse. Ringrazio le delegazioni di M5S (tra cui figurava il tecnico Nicola Provenza, ndr), del PD, Italia Viva e LeU. Ringrazio la Ministra Catalfo e i suoi uffici, la Ministra Dadone, i Ministri Gualtieri, con tutto il mondo MEF, e Guerini. E' stato uno dei percorsi più partecipati mai intrapresi da un governo. E ringrazio i miei uffici, il mio staff e il Dipartimento per lo Sport diretto da Pierro, si è lavorato giorno e notte. Abbiamo portato a termine questa riforma in un anno particolare, quello di una emergenza sanitaria. Queste norme, che riguardano 500mila lavoratori sportivi, avranno un impatto enorme e lo vedremo al termine di questa emergenza. Altri forse avevano esigenze diverse, noi dovevamo tutelare le persone in carne ed ossa. Abbiamo capito in questi mesi che c'erano tante difficoltà in un mondo che non dava garanzie a tutti questi lavoratori. Da ora sarà tutto diverso in quanto il fondo pensioni riguarderà tutti i lavoratori sportivi, anche quelli dilettantistici. Non è vero che le società non potranno sostenere il costo di questa riforma: in Legge di Stabilità, abbiamo già approvato un fondo di 100 milioni di euro per il 2021 e il 2022 per consentire un esonero contributivo. Ed è mia intenzione trovare le risorse per arrivare almeno fino al 2023. La riforma entrerà in vigore dal 1 settembre 2021. Da settembre a dicembre saranno quattro mesi di sperimentazione che ci faranno capire di quali numeri stiamo parlando. Secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate, il valore medio dei contratti dilettantistici non è altissimo. La riforma dovrà far emergere anche il sommerso".

RIFORME GENERICHE - "Le società potranno stipulare contratti di apprendistato per i giovani: sarà un modo per favorire l'alternanza scuola-lavoro in convenzione con scuole e università. Poi viene introdotta la figura dell'Istruttore qualificato: spesso mi veniva detto, e leggevo sui social, che c'era anarchia in questo settore strategico. Ci sarà il kinesiologo di base, quello sportivo e il manager sportivo. Incentiviamo le competenze. Chi è l'Istruttore qualificato? Uno che deve possedere il Diploma rilasciato dall'Istituto Superiore di Educazione Fisica, la Laurea in Scienze Motorie o titoli equipollenti conseguiti all'estero e riconosciuti in Italia. ASD e SSD potranno svolgere anche attività commerciali come forma di autofinanziamento. Ovviamente dovranno essere secondarie rispetto all'attività sportiva. I dividendi potranno essere distribuiti a tutela del comparto sportivo. Vengono adeguate anche determinate norme di sicurezza inerenti agli impianti sportivi per migliorarne l'accessibilità in linea con gli standard europei".

PROFESSIONISMO FEMMINILE - "Era un gap culturale che andava superato nel nostro Paese. Ci sarà equiparazione al professionismo per quanto riguarda le tutele lavoristiche, previdenziali e assicurative (diritto alla malattia, infortuni e maternità). Si rompe finalmente un tetto di cristallo. Non ci sarà più distinzione di genere".  

VINCOLO SPORTIVO - "Abbiamo introdotto modifiche importanti. Dal compimento del dodicesimo anno di età, l'atleta non potrà essere tesserato senza il proprio assenso. Questo riguarda anche minori non cittadini italiani, purché siano residenti in Italia dal compimento del decimo anno di età. Sul vincolo entrerà tutto a regime dal 2022-23 per dare il tempo di accompagnare con calma questa riforma che avrà un impatto importante. In mancanza di un intervento delle Federazioni, il vincolo sportivo si intenderà abolito. Alle società dilettantistiche sarà assicurato un premio di formazione che le società professionistiche saranno tenute a riconoscere, al momento della prima sottoscrizione di un contratto da professionista, a tutte le realtà nelle quali il ragazzo ha svolto attività giovanile. Viene disciplinata in maniera organica anche la normativa inerente agli Agenti Sportivi e viene istituito presso il Coni il registro nazionale". 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 25 novembre 2020 alle 14:00
Autore: Stefano Sica
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