Nel corso della trasmissione "A nostro parere", in onda su Radio Solofra City, è intervenuto Giovanni Ignoffo. Di seguito le dichiarazioni dell'ex allenatore dell'Avellino.

Sulla sconfitta dell'Avellino col Palermo: "
La partita col Palermo ci può stare, c'erano defezioni importanti, mentre i rosanero venivano da ottime prestazioni e hanno potuto schierare la loro migliore squadra. È stata una gara giocata a ritmi importanti e se i lupi avessero mantenuto il vantaggio qualche minuto in più oggi si starebbe parlando di altro. C'è stata anche l'occasione di riportarsi in vantaggio, sprecata da Plescia. Poi il Palermo è andato in vantaggio e si è trovato con un uomo in più"


Sugli obiettivi dell'Avellino: "Dopo la sconfitta col Palermo, l'Avellino non può andare oltre il secondo posto. Sarebbe stato diverso forse se il Bari avesse perso col Catanzaro. Col Palermo sono stati persi tre punti che potevano dare all'Avellino la possibilità di stare attaccato al carro del primo posto, ora è molto difficile e l'obiettivo migliore è il secondo posto, che non è impossibile. In ogni caso è un campionato talmente difficile che anche chi può sembrare spacciato può togliere punti alle prime, si è visto anche col pareggio interno del Palermo con l'Andria. La vittoria di Taranto segna la ripartenza e servirà per il rush finale. Ci sono tante squadre in corsa per il secondo posto: oltre ad Avellino, Catanzaro, Monopoli e Francavilla anche il Palermo potrebbe essere pericoloso, anche perché in casa offre prestazioni esaltanti e importanti e ha giocatori che segnano. Bisogna andare al massimo: il minimo errore può farti perdere dei vantaggi e la posizione migliore nella griglia playoff. Sono in lotta squadre agguerrite e giovani che vogliono mettersi in mostra: anche il Foggia è giovane e la freschezza atletica è importantissima".

Sulla sua esperienza da allenatore all'Avellino: "Fui esonerato a due punti dai play-off, ma porto ricordi belli. C'erano tanti giovani di valore esordienti in C, come Micovschi, Charpentier, Parisi e Illanes. Fu una gara costruita in corsa, c'era anche un gruppetto di 2002, e quando si incappa in un momento di difficoltà a una squadra giovane serve del tempo per assimilare determinate cose. Pagammo diverse ingenuità commesse dalla sesta alla nona giornata: il pari col Rende sbagliando un rigore, la sconfitta di Cava al termine di una bellissima partita subendo gol per un'ingenuità, l'errore grossolano in casa col Bisceglie. Il ricordo amaro è non aver potuto continuare, si poteva migliorare con l'apporto di 6/7 giocatori che poi è avvenuto successivamente e che non ha spostato gli equilibri rispetto al percorso che stavamo facendo. C'è rammarico, però ho avuto modo di conoscere calciatori che mi auguro confermino anno dopo anno il loro valore: Charpentier è in B, Parisi è ambito da Milan e Napoli, poi tanti giocatori come Illanes stanno facendo la loro carriera. Di Paolantonio ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato perché per delle scelte delle carriere possono cambiare direzione, ma è un giocatore di valore che può far bene in questa categoria".

Sulla sua esperienza ad Avellino da calciatore: "C'erano motli giovani, potevamo fare insieme un percorso importante. A volte ci vedevamo due ore prima dell'allenamento perché c'era voglia da parte di tutti di raggiungere l'obiettivo. Era una gran bella squadra, c'era gente con un pedigree importante come Puleo, Corallo, Carbone e Demartis".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 17 marzo 2022 alle 21:13
Autore: Adelmo Pagliuca
vedi letture
Print