Nel corso della trasmissione "A nostro parere", in onda su Radio RSC, è intervenuto Carmine Esposito. Ecco le dichiarazioni dell'ex attaccante dell'Avellino.

Sulla finale play-off vinta nel 1995: "Abbiamo vinto soffrendo fino all'ultimo rigore, forse è più bello così. C'erano 5000 persone a centrocampo, non ho mai visto una cosa così. Tante persone non si sentivano la maglia addosso e si son tirati indietro, io ero tranquillo e convinto. Se avessimo tirato sotto l'altra porta dove non c'era nessuno sarebbe stato diverso, però eravamo con 15mila persone che non aspettavano altro. Sono cose che dipendono dal carattere delle persone. Comunque è andata benissimo, abbiamo vinto ed è stata una giornata bellissima, però ci vuole personalità e un po' di sana pazzia: giocatori con più esperienza non se la sentivano".

Sul campionato 94/95: "Nel nostro girone c'era la Reggina, che era una signora squadra, costruita per vincere subito. Nel confronto, però, l'Avellino era molto più forte. Non abbiamo vinto subito il campionato perché Avellino è una piazza molto calda ed esigente, ti dà tanto ma se le cose non vanno bene ti toglie tutto. Ci vuole rispetto per la maglia che indossi. Il presidente Sibilia è sempre stato un padre-padrone, però era bello così, mi divertivo, altri avevano paura perché incuteva timore, ma ci ha sempre dato tutto. Nelle ultime partite ci fu un fuggi fuggi generale, i tre romani si trovarono in difficoltà perché non erano abituati a quest'ambiente e facevano fatica. Il presidente era un vulcano, quel che pensava diceva e comandava lui"

Sulla stagione 1995/1996, che lo vide protagonista con l'Avellino fino a novembre: "Quell'anno si lasciò andare il progetto dell'anno precedente. Andai via a novembre, stavamo facendo bene però ebbi problemi con Orrico e pensavano di far bene con la mia cessione. È un grande rammarico perché avrei continuato, potevamo dire la nostra. Lasciare Avellino in quegli anni lì era lasciare un pezzo di cuore, le persone ancora oggi hanno grande stima verso di me quindi ho lasciato qualcosa di buono. Secondo me si poteva provare anche ad andare in A, avevamo giocatori importanti che hanno fatto il loro cammino, una buona difesa e un buon portiere. Il pubblico di Avellino è sempre stato uno dei più tosti. Sono contento di aver vestito quella maglia. Si disse che con Castiglione si sarebbe vinto il campionato mentre con Esposito sarebbe stata una stagione così così. Ebbi problemi col mister perché non mi sentivo secondo a nessuno, avevo già dimostrato l'anno prima anche se calcavo i primi passi importanti. Ognuno è andato per la sua strada però restano solo ricordi belli. Nel calcio non si aspetta, non c'è progettualità: si sbagliano 5 partite e cambiano 7 allenatori e 20 giocatori. Se l'Avellino avesse avuto un minimo di progetto sarebbe andato in A l'anno dopo, era una squadra troppo forte. Andai via col magone sia per la città sia perché si poteva fare veramente bene. Avellino era un bel trampolino, bastavano 2/3 anni di progetto come fece l'Empoli, che era ultimo e andò dalla C alla A e si salvò pur avendo meno ambizioni".

Su Braglia: "Da quando è arrivato ho sempre parlato bene di lui. È un allenatore di categoria, sa il fatto suo. L'anno scorso ha fatto un'annata eccezionale, purtroppo senza promozione però con un grandissimo campionato. Non si può discutere un allenatore così. Non conosco le dinamiche dello spogliatoio e non posso giudicare nessuno, però lo stimo tantissimo come allenatore".

Sulla scorsa stagione: "Un'annata come quella dell'anno scorso capiterà fra 50 anni, la Ternana ha fatto tantissimi punti. Se l'Avellino non avesse trovato la Ternana nel girone sarebbe andato direttamente in B, ha meritato tutto, poi lasciamo stare i play-off perché sono partite secche e non si sa mai".

Sulla stagione in corso: "Il Bari è partito benissimo ed è la squadra da battere, ma non è una corazzata come la Ternana dell'anno scorso. Tante squadre stanno facendo fatica: il Catanzaro l'anno scorso ha fatto un grande campionato e adesso è in grande difficoltà, poi c'è il Palermo e anche il Catania non può continuare così. Se l'Avellino iniziasse a fare 2/3 risultati di seguito potrebbe farcela, deve crederci e avere personalità".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 18 novembre 2021 alle 21:35
Autore: Adelmo Pagliuca
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