È stato un momento commovente, triste, che nessuno avrebbe mai voluto vivere e con il quale si è provato a dare un senso a ciò che è successo. Poco più di un anno fa veniva a mancare Luca Alvieri all’età di 24 anni, lui che era l’addetto stampa del Portici e viveva per i colori azzurri, per la squadra della sua città. Si sperava che il 2021 fosse un anno migliore rispetto a quello precedente, invece è iniziato con la terribile notizia della dipartita di Roberto Fiorentino, anch’egli, proprio come Luca, logorato da una brutta malattia. Aveva 42 anni Roberto, amava il Sorrento, erano tante le foto che lo ritraevano in maglia rossonera, aveva anche creato un blog di informazione tutto incentrato sulla squadra costiera. Entrambi hanno lottato con grande dignità, senza piangersi addosso, senza prendersela con il mondo, hanno accettato di combattere quella battaglia insieme ai loro affetti più cari. Purtroppo, ci sono mali così feroci che non si possono sconfiggere con forze umane, lasciano una persona impotente, a tu per tu con una sfida impari, quante domande saltano fuori alle quali non si riuscirà mai a rispondere. 

È stato un momento commovente, dicevamo, nonostante il dolore, vedere il papà di Luca, giunto da Portici, e i genitori di Roberto all’interno del campo, prima della partita, è stata una emozione forte. I genitori di Roberto erano una maschera di dolore, distrutti per quel vulcanico figlio che non potranno più riabbracciare, portavano comunque con una immensa dignità e compostezza tutta quella sofferenza. Proprio come hanno sempre fatto anche i genitori di Luca, con papà Alfredo che vuole fare tutto ciò che faceva il figlio, come a volerne essere una estensione. Ed è quello che devono provare a fare anche i genitori di Roberto, vivere per quel caro figlio a cui un subdolo e infido male ha strappato progetti, slanci e sogni. Le famiglie insieme alle due società hanno voluto rendere omaggio sia a Luca che a Roberto: un quadretto con le immagini di entrambi mentre facevano ciò che più amavano, stare allo stadio, è stato subito esposto nella segreteria del “Campo Italia”, mentre alle due famiglie è stata consegnata una targhetta-ricordo. Piccoli gesti, semplici ma dovuti perché non ci si può dimenticare di due ragazzi che hanno amato la vita, che si facevano volere bene da tutti per la loro purezza d’animo, che mettevano cuore e passione in ogni cosa che facevano, come se fossero legati da un comune denominatore. 

Come riuscire a dare un senso a ciò che è successo? O meglio, si riuscirà mai a dare un senso a tutto questo? Un senso potrà mai avercelo? L’unico modo per andare avanti è trasformare questo immane dolore nell’impegno di ricordare entrambi, amando come avrebbero fatto loro anche se con una sofferenza nel cuore che non andrà mai via. Ma anche le sofferenze più lancinanti possono alleggerirsi nella condivisione, continuando a parlare di Roberto, continuando a parlare di Luca, come se fossero sempre presenti anche se invisibili agli occhi. L’uomo non è solo materia, le anime possono entrare in connessione tra di loro, esistono proprio per quello, per mettersi in contatto, per toccarsi, sfiorarsi, accarezzarsi e anche per parlarsi. 10 gennaio 2021, al “Campo Italia” di Sorrento sta per iniziare la partita, davanti al settore locale appare la maglia rossonera numero 78 di Roberto Fiorentino, davanti al settore ospite spunta la maglia azzurra numero 22 di Luca Alvieri. Entrano le squadre in campo, tutto il Sorrento corre verso la 78, tutto il Portici fa altrettanto verso la 22, doveroso salutare il pubblico presente, l’arbitro sta per fischiare il calcio d’inizio…

FOTO: Ph Carmine Galano

Sezione: Fuori Campo / Data: Lun 11 gennaio 2021 alle 15:12
Autore: Maurizio Longhi
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