Un brutto Avellino batte a fatica la Cavese, fanalino di coda del campionato, e porta tre punti alla sua classifica, consolidando il terzo posto alla fine del girone di andata.

Ma di positivo in questa gara c'è solo il risultato, perchè gli uomini di Braglia hanno sofferto oltremodo al cospetto della generosa, ancorchè assai "limitata" avversaria di turno. E da questo punto di vista, bisogna ammettere che la Cavese avrebbe meritato il pareggio, per la volontà ed il coraggio con i quali ha affrontato un Avellino che, sulla carta, era notevolmente superiore. Appunto, il campo ha dimostrato che spesso i pronostici si possono rispettare magari per caso, non necessariamente per evidente differenza tecnica. Ed è quel che è accaduto al Partenio-Lombardi.

Eppure, l'Avellino aveva iniziato a spron battuto questo derby. Dopo neppure dieci minuti, i Lupi già erano in vantaggio con un bel gol di Adamo, venuto a conclusione di una ficcante manovra offensiva che aveva visto coinvolti Bernardotto, Santaniello, Tito ed il giovane ex Casertana, che aveva stoppato di petto e messo la sfera in rete con un micidiale diagonale a fil di palo, da destra verso sinistra.

Ma dopo il gol di vantaggio dei biancoverdi, la Cavese aveva saputo rispondere con un'occasione di Bubas che non era riuscito a pareggiare solo per la bravura di Forte che aveva sventato la minaccia dell'attaccante degli Aquilotti. Lo scampato pericolo, invece di scuoterli, aveva impaurito i Lupi, che, già dal finire del primo tempo hanno cominciato a tirare i remi in barca, guardando con quasi esclusivo interesse alla fase difensiva, senza avere la forza ed il coraggio di ripartire in maniera efficace.

Il secondo tempo è stato caratterizzato dallo stesso canovaccio con il quale era andato in archivio la prima frazione di gara: Cavese a spingere per pervenire al pareggio, e Avellino a controllare e rintuzzare le folate offensive degli Aquilotti, senza riuscire a riprendere in mano il match. E' vero che i ragazzi di Braglia sono arrivati alla conclusione in almeno un paio di occasioni, ma il portiere cavese non ha dovuto di certo compiere miracoli per non subire ulteriori reti.

Insomma, è accaduto che un Avellino terzo in classifica (che può permettersi il lusso di far uscire la coppia di attaccanti Santaniello-Bernardotto ed inserire altre due punte, addirittura di livello tecnico superiore, come Fella-Maniero) è stato in balìa della cenerentola del campionato fino al 95'. Una prestazione, in definitiva, davvero poco esaltante da parte dei Lupi, che hanno giocato con il cosiddetto freno a mano tirato. Di certo non un bello spettacolo offerto da una compagine che avrebbe dovuto fare un solo boccone dell'avversaria di turno.

Alla luce di quanto visto questo pomeriggio al Partenio-Lombardi non si può non porre dei rilievi tecnico-tattici a mister Braglia, che non solo non è riuscito finora dare un' identità di gioco a questo Avellino (e su questo si potrebbe anche soprassedere, considerato che si parla di calcio di terza serie) ma quel che più conta, non ha saputo neppure conferire ai Lupi un minimo di mentalità vincente.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 16 gennaio 2021 alle 21:11
Autore: Rino Scioscia
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