I Lupi si fanno beffare dai Dauni a pochi secondi dal fischio finale, e gettano alle ortiche altri due punti preziosi nel tentativo di rincorsa al primato in classifica. Il gol di Ferrante, quando ormai scorrevano già i titoli di coda su questo "paraderby" tra Biancoverdi e Rossoneri, ha gettato nello sconforto e nella delusione la tifoseria avellinese, che già pregustava il meno sette dal Bari, bloccato a Palermo.

Diciamo, senza dare l'impressione di essere di parte, che la compagine di Braglia avrebbe meritato la vittoria, anche in considerazione di un match dove ha creato qualcosa in più rispetto ai Satanelli, che, dal canto loro, non hanno mai smesso di mettere in partita la grande corsa e l'encomiabile generosità, non tirandosi mai indietro, e soprattutto non rinunciando mai a contrattaccare.

E' stata una partita sostanzialmente godibile, perchè condotta su alti ritmi da ambo le contendenti. Gli attacchi degli Irpini sono stati ben controllati dalla compagine di Zeman, che giocava molto compatta e si muoveva in grande sintonia, con dei meccanismi, sia in fase passiva, sia in quella attiva, abbastanza collaudati.

Dopo un avvio di gara assai tonico da parte di Di Gaudio e compagni, gli ospiti a metà primo tempo hanno cominciato a prendere buone contromisure e la partita non si è sbloccata. Il primo tempo è andato in archivio a reti bianche.

La ripresa è stata interpretata con maggiore determinazione da parte dei Biancoverdi, che hanno premuto di più sull'acceleratore. E gli effetti si sono visti dopo appena sei minuti: cross perfetto dalla destra di Ciancio e stacco micidiale di Maniero che, di testa, ha messo la sfera alle spalle del pipelet foggiano, sul secondo palo.

Ma il vantaggio dei Lupi è stato effimero perchè dopo dieci minuti il Foggiaè riuscito a pareggiare, grazie ad un'iniziativa di Di Pasquale che da circa25 metri hascoccato un tiro che è andato ad insaccarsi quasi all'incrocio dei pali, con Forte che è rimasto di stucco.

Tutto da rifare per i Lupi, a meno di mezzora dalla chiusura del match. I ragazzi di Braglia hanno ripreso ad attaccare la trequarti avversaria e, a poco più di dieci minuti dal novantesimo, Di Gaudio si è messo in proprio, attaccando ai 30 metri e seminando centralmente il panico nella retroguardia rossonera. Giunto proprio ai sedici metri il piccolo esterno palermitano è stato falciato. Calcio di punizione centrale da posizione davvero invidiabile. Sulla palla è andato Maniero che, con destro forte e preciso ha bucato la barriera ed il portiere dauno.

La vittoria sembrava cosa davvero fatta per i Lupi, che, come si diceva in apertura, quasi al 94' ha subito il secondo pareggio, su una veloce ripartenza dei Foggiani, con la sfera che è giunta a Ferrante che dal limite dell'area, defilato sulla sinistra ha fatto partire un diagonale che ha trafitto Forte.

In definitiva, si può dire che forse il vecchio maestro Zeman ha dato una lezione di coraggio a Braglia, che nel finale ha peccato di eccessivo "rispetto" nei confronti del rivale boemo: il cambio Kanoute- Micovschi non è piaciuto a molti, perchè ha finito con il depotenziare la proposta offensiva dei Lupi. Il gol del definitivo pareggio è giunto anche perchè sulla destra Ciancio, che non ne aveva proprio più, era stato lasciato colpevolmente in campo dal Maremmano.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 dicembre 2021 alle 17:56
Autore: Rino Scioscia
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