E' durata appena nove minuti la partita di "pallanuoto" tra Lupi e Corallini. Sotto il diluvio universale, l'inadeguato arbitro calabrese Longo ha dapprima fatto iniziare il match e dopo un solo decimo di gara si è reso conto che il campo era improponibile per una partita di calcio (atteso che il terreno di gioco era ridotto ormai ad un vero e proprio acquitrino), decretando la sospensione della contesa.

Quello che ha stupito noi ed i tanti colleghi presenti in tribuna stampa è stata la strana circostanza che il direttore di gara non avesse verificato la praticabilità del campo, prima del fischio d'inizio, unitamente ai capitani delle due squadre. Quest'aspetto ci ha lasciati molto perplessi. A distanza di oltre mezzora dalla sospensione della gara, l'arbitro Longo, accompagnato dai due capitani ha rifatto ingresso in campo per saggiare la tenuta del terreno di gioco, che probabilmente mostrava qualche segno di miglioramento. Dopo ulteriori quindici minuti, altra verifica da parte del direttore di gara. A questo secondo test, il terreno di gioco sembrava rispondere meglio, tanto da far pensare ad una ripresa del gioco. Ma l'ineffabile arbitro ha deciso definitivamente per il rinvio della gara.

Questa grottesca pantomima è durata un'ora e venti minuti, quasi quanto una partita di calcio, per colpa di un arbitro del tutto inadeguato, che ha fatto iniziare una gara che doveva essere rinviata direttamente, perchè era evidente a tutti i presenti allo stadio che non vi erano le condizioni minime per giocare al calcio.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 27 settembre 2020 alle 20:50
Autore: Rino Scioscia
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