Autorevolezza e coraggio ma anche forza e vitalità. Sono alcuni dei significati associati ad una tra le pietre preziose più ambite, il rubino, e che si sposano alla perfezione anche con il nuovo acquisto del Real Forio 2014: Gerardo Rubino.
Foriano doc (27.02.1995), Gerardo è un attaccante dal fisico possente (1 m e 86 cm per 80 chili) ed in grado di reggere da solo l’intero reparto offensivo. E’ una prima punta dalla grande intelligenza, circostanza che gli permette di mutare interpretazione del ruolo a seconda delle richieste degli allenatori. Non a caso nel corso della sua carriera, abbiamo apprezzato sia il Gerardo goleador spietato negli ultimi metri, sia un Rubino più incline a giocare per la squadra, favorendo gli inserimenti dei compagni.
Prodezze e sfortuna. E’ questa la sintesi più vicina al passato calcistico di Gerardo Rubino, il cui talento cristallino è stato frenato da qualche noia fisica che non gli ha permesso di esprimere il suo indiscutibile potenziale. Il suo percorso inizia nel Settore Giovanile dell’Entella, con la quale partecipa al campionato Berretti ed inizia a respirare l’aria della prima squadra. Col club ligure, inoltre, è vicecapocannoniere del Torneo di Viareggio 2012 -13, realizzando quattro reti, una in meno del figlio d’arte Simone Ganz. Viareggio è vetrina di prestigio e non a caso, nell’estate 2013, il telefono del bomber foriano squilla in continuazione. Ben presto arriva la proposta a cui è difficile dire di no: il Napoli Calcio del presidente De Laurentiis. In azzurro si è da poco conclusa l’era Mazzarri ed in panchina siede Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo è da sempre attento ai giovani di qualità e anche in Campania non si smentisce: Rafa decide di aggregare in prima squadra i prospetti azzurri più interessanti, tra i quali figura Rubino, assieme a Luperto, Tutino e Lasicki. Gerardo si allena con Higuain, Callejon ed i big azzurri, crescendo notevolmente nel corso della sua esperienza azzurra. Nel 2014 è tempo di cercare una soluzione che gli permetta di giocare con continuità: dopo il ritiro con l’Entella (Serie B), Gerardo firma per la Torres, formazione militante in Serie C. L’impatto di bomber Rubino nella nuova realtà è devastante: si presenta siglando due reti (su tre gare) in Coppa Italia. Alla seconda giornata di campionato, però, il crociato cede privando Rubino anche della ormai sicura convocazione nella nazionale di Lega Pro allenata dall’ex Udinese Valerio Bertotto. La voglia di riscatto conduce Rubino a Viareggio. Anche qui parte bene, ma dopo tre mesi un inizio di pubalgia gli crea non pochi problemi. A puntare su di lui arriva, nel 2016, l’Ischia di Antonio Porta, tecnico conosciuto nel corso dell’esperienza al Napoli e che nutre grande stima per Rubino. Dopo un nuovo problema fisico (stavolta ai flessori) riportato nell’esperienza col Castrovillari, Rubino torna a splendere nella “sua” Forio, dove, dapprima con Leo in panchina poi con Impagliazzo, realizza ben tredici reti in quindici gare. Medie importanti che il neo attaccante biancoverde, dopo l’esperienza alla Puteolana (Eccellenza), conferma nel corso della sua (nuova) esperienza in gialloblù. Nel 2018, mister Monti gli affida le chiavi dell’attacco e Rubino risponde con prestazioni convincenti e trovando, soprattutto nel corso del primo anno, continuamente la via del gol. Con i gialloblù centra la promozione in Eccellenza e sfiora il doppio salto, vedendo sfumare la Serie D solo nella finale play off con la Mariglianese. Nella passata stagione ha indossato la maglia del Barano Calcio.
La voglia di riscatto è tanta e si legge chiaramente negli occhi di Gerardo Rubino. Il bomber, in pratica, non ha mai interrotto gli allenamenti, curando la sua preparazione anche nei giorni di maggiore caldo. Ciò la dice lunga sulla determinazione e la voglia del neo attaccante biancoverde: “Con il Real Forio 2014 c’erano già stati contatti – ricorda Gerardo - dodici mesi fa, ma poi non se fece più nulla. Quest’anno tutto è iniziato con una telefonata di mister Giuseppe Monti, il quale mi ha contatto per verificare la mia disponibilità. E poi una volta incontrato il presidente Amato, persona calorosa e ricca di entusiasmo, ho avuto pochi dubbi sulla bontà del progetto biancoverde. Non a caso, ci sono voluti pochi minuti per trovare una intesa. Sono nato a Forio e ritengo che non esista cosa più bella che giocare nel luogo dove si è nati e cresciuti. Cosa mi aspetto dal prossimo campionato? Mi auguro che i tanti sacrifici compiuti dalla società siano ripagati, perché il Real Forio 2014 è una società ambiziosa e con grande voglia di fare bene. A livello personale, invece, mi auguro di trovare maggiore continuità, perché, nel passato più recente, non sempre ho potuto esprimere le mie qualità. Mi auguro, inoltre, di contribuire al raggiungimento dei risultati del gruppo. Sono abituato a dare la priorità alle esigenze della squadra”.
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