Emergono nuovi particolari intorno alla morte di Diego Maradona: pochi giorni prima del decesso sarebbe caduto e avrebbe picchiato la testa. A rivelarlo Rodolfo Baquè, avvocato dell'infermiera che si è occupata del Pibe de Oro durante la sua riabilitazione: "Non è stato un colpo molto forte e a ha riguardato il lato destro, non quello dell'operazione - le sue parole alla tv TN - Lo hanno fatto rialzare subito. Nessuno ha chiamato una clinica, forse per scelta dello stesso Maradona. Ma lui non non era un grado di prendere una decisione su cosa fare, è stato rinchiuso tre giorni nella sua stanza".

Baquè ha aggiunto che Maradona non si trovava "in un luogo appropriato, "che non c'era un medico di base", e che "la somministrazione dei farmaci era a carico della psichiatra". E inoltre che la sua frequenza cardiaca superava i parametri normali: "E' arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto e il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni". Il suo corpo, ha concluso, "inviava segnali ma lui non è stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto. Se non fosse stato là - ha assicurato - oggi probabilmente sarebbe ancora vivo".

Sezione: Calcio Internazionale / Data: Lun 30 novembre 2020 alle 23:41 / Fonte: Sportmediaset
Autore: Antonio Vistocco
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