LONDRA (Regno Unito) - Un anno dopo l'indimenticabile trionfo l'Italia torna a Wembley per la Finalissima con l'Argentina, la Supercoppa intitolata a Maradona tra campioni d'Europa e vincitori della Coppa America. Stavolta, però, a festeggiare sono gli avversari, trascinati da Messi e dalle reti di Lautaro Martinez, Di Maria e Dybala. L'attaccante dell'Inter sblocca al 28' con un facile tap-in su assist della Pulce, poi regala il raddoppio al Fideo obiettivo di mercato della Juve, che batte Donnarumma con uno splendido scavetto. Chiude l'ormai ex bianconero, in campo da meno di tre minuti, al 94'. Dura soltanto 45' la partita di capitan Giorgio Chiellini, l'ultima con la maglia della Nazionale.Nel ricordo di Paolo Rossi, oltre che di Diego Armando Maradona che dà il nome alla Supercoppa della Finalissima, Marco Tardelli e Javier Adelmar Zanetti portano il trofeo in palio nel cuore di uno Wembley gremito. Roberto Mancini sceglie undici campioni d'Europa, con Bonucci e Chiellini, all'ultima in azzurro e premiato da Gravina a pochi istanti dal calcio d'inizio, al centro della difesa a protezione di Donnarumma, Di Lorenzo ed Emerson Palmieri terzini, Jorginho in cabina di regia, Pessina e Barella mezz'ali e Bernardeschi e Raspadori ai lati del terminale offensivo Belotti. Sceglie il 4-3-3 anche Scaloni con Emiliano Martinez tra i pali, Molina, Romero, Otamendi e Tagliafico nel pacchetto arretrato, De Paul, Guido Rodriguez e Lo Celso a centrocampo e il tridente Messi-Lautaro Martinez-Di Maria in attacco. Solo panchina per Dybala, inizialmente inserito nella formazione ufficiale dell'Albiceleste.
Il primo tentativo del match porta la firma di Di Maria che, dopo appena due giri di lancetta, cerca la magia da centrocampo con un pallonetto che non sorprende Donnarumma, mentre Messi si guadagna una punizione da posizione interessante - poi respinta dal muro azzurro - al termine di una pregevole serpentina. L'Italia ha bisogno di una decina di minuti per sciogliersi e a dare la scossa sono prima Raspadori, con un destro intercettato da Emiliano Martinez (12'), poi Bernardeschi, che non trova Belotti nel cuore dell'area argentina (16'). L'occasione più ghiotta, la prima della partita, nasce da un illuminante lancio in profondità di Bonucci per Bernardeschi, con Romero che nega a Belotti il facile tap-in (20'). Il Gallo ci prova pochi istanti più tardi, svettando in area sulla bella punizione messa dentro da Raspadori, ma l'estremo difensore dell'Aston Villa è attento e blocca sicuro. Al 22', poi, Emerson scende palla al piede e a pochi passi dal limite dell'area la sua corsa è interrotta da un duro intervento di Otamendi, che gli costa il giallo: sul punto di battuta va Raspadori che centra in pieno la barriera, poi ci riprova, guadagnando soltanto un calcio d'angolo. Brivido al 27': Messi porta palla, veronica improvvisa e palla sull'out destro per Di Maria, poi torna in possesso e cerca invano di beffare il compagno di squadra al Psg. Dagli stessi piedi della Pulce, un minuto dopo, nasce il vantaggio dell'Albiceleste: Bernardeschi lamenta una pressione irregolare, l'arbitro lascia correre, l'ex Barcellona sguscia sul vertice mancino dell'area azzurra e regala a Lautaro Martinez il gol dell'1-0. La risposta immediata dell'Italia è targata Barella, la cui conclusione dalla lunga distanza è respinta in corner dal portiere sudamericano (30'), poi al 37' Belotti non arriva di pochissimo sul bel cross di Emerson, mentre Bonucci si prende l'ammonizione per una gomitata ai danni di Messi. Mentre gli azzurri faticano a costruirsi occasioni degne di note, al primo di recupero la doccia fredda: il futuro capitano della Juve, appena sanzionato, non può fermare Lautaro, il quale serve a Di Maria un assist col contagiri ed El Fideo sigla il raddoppio con uno scavetto che non lascia scampo all'ormai ex compagno Donnarumma.
Finisce al 45' la straordinaria avventura di Giorgio Chiellini con la maglia della Nazionale. Con lui, restano negli spogliatoi Belotti e Bernardeschi: dentro Lazzari, Locatelli e Scamacca. Tanta frenesia nelle giocate degli azzurri, l'Argentina attende compatta e riparte facendo valere la tanta qualità a disposizione: la chance migliore dell'Albiceleste, però, è frutto di un clamoroso retropassaggio di Bonucci salvato sulla linea da Donnarumma (55'). Il primo tiro in porta della ripresa, invece, è opera di Locatelli, ma una deviazione facilita la presa di Emiliano Martinez. Un Di Maria in serata di grazia, invece, delizia la platea prima con un passaggio tanto rischioso quanto spettacolare nella propria area, poi inventa un mancino a giro destinato all'incrocio sul quale è salvifica la straordinaria risposta di Donnarumma (60'), quindi ci riprova con una sassata da fuori respinta ancora dall'ormai ex compagno al Psg. Mancini si gioca la carta Spinazzola, in campo al posto di Pessina: l'Italia si presenta con un 3-5-2 sbilanciatissimo con Emerson terzo centrale di difesa e proprio da un errore in uscita dell'oriundo brasiliano la nazionale sudamericana va ad un passo dal 3-0, con Lautaro Martinez che calcia clamorosamente sull'esterno della rete a porta sguarnita (63'). Nuovo contropiede avversario, Messi va via a tutti accompagnato dal boato di un Wembley mascherato da Bombonera, ma il suo sinistro s'infrange - per l'ennesima volta - sui guantoni di Donnarumma. Duello che si ripete, con analogo esito, al 66' e al 68'. L'Argentina esagera, galvanizzata dagli 'Olé' del pubblico, e un tentativo di tunnel di troppo di Messi scatena la comprensibile reazione di Di Lorenzo, che fa sentire i tacchetti allo storico ex fuoriclasse del Barcellona: inevitabile l'ammonizione per il terzino del Napoli, mentre la Pulce non inquadra lo specchio su punizione (74'). Esce tra gli applausi l'ex Udinese Rodrigo De Paul, tra i migliori in campo e rilevato da Palacios, tra gli azzurri Bastoni dà il cambio ad Emerson, mentre Barella si aggiunge alla lista dei cattivi dell'arbitro per un in intervento in ritardo su Di Maria. In netto fuorigioco, Scamacca si divora l'1-2 al 78', 'imitato' da Lo Celso 120 secondi più tardi, che vanifica una splendida discesa del Fideo. Scaloni regala uno scampolo di match all'ex Fiorentina Pezzella e al baby prodigio Julian Alvarez - che si mette subito un mostra con un pallonetto dalla lunghissima distanza - standing ovation per Romero e, soprattutto, Lautaro Martinez. A tempo scaduto, poi, c'è spazio anche per Paulo Dybala, che fa il suo ingresso insieme al talento della Viola Nico Gonzalez: a far loro posto sono Lo Celso e Di Maria, osannato dai tifosi argentini. A distanza di tre anni dall'ultimo centro con la propria nazionale, la Joya fa calare il sipario a Wembley con un chirurgico mancino che vale il 3-0.
IL TABELLINO
Italia-Argentina 0-3
Italia (4-3-3): Donnarumma 6; Di Lorenzo 5,5, Bonucci 4,5, Chiellini 5,5 (1' st Lazzari 6), Emerson 5,5 (32' st Bastoni 6); Barella 5, Jorginho 4,5, Pessina 5 (17' st Spinazzola 6); Bernardeschi 4,5 (1' st Locatelli 5,5), Belotti 5,5 (1' st Scamacca 5), Raspadori 5.
Ct: Mancini 5
Argentina (4-3-3): E. Martinez 6; Molina 6,5, Romero 7 (40' st Pezzella) sv, Otamendi 6, Tagliafico 6; Lo Celso 6,5 (45'+1 st Dybala 6,5), Rodriguez 6, De Paul 6 (31' st Palacios 6); Messi 7, L. Martinez 7,5 (40' st Alvarez sv), Di Maria 7,5 (45'+1 st Gonzalez sv).
Ct: Scaloni 7
Arbitro: Maza
Marcatori: 28' L. Martinez (A), 45'+1 Di Maria (A), 45'+4 st Dybala (A)
Ammoniti: Otamendi (A), Bonucci (I), Di Lorenzo (I), Barella (I)
Espulsi:
Autore: Antonio Vistocco
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