Ne ha per tutti Gianluca Grassadonia, tecnico della Paganese, dopo il derby perso al "Partenio-Lombardi" contro l'Avellino (3-0). Nel mirino alcune scelte di Rutella (la cui decisione di espellere Bianchi ad inizio ripresa è sembrata effettivamente severa), ma soprattutto i suoi strali sono rivolti alla squadra per una cattiva interpretazione della partita, specialmente dopo lo svantaggio. Parole dure contro i giocatori azzurrostellati che non passano inosservate. 

"Voglio rivedere intanto l'espulsione. Non si può ammonire per la seconda volta un giocatore di spalle a 30 metri dalla porta. Poi non ho difficoltà a dire che la squadra è caduta in un fai da te inconcepibile. Mi sono arrabbiato molto e glielo ho anche detto. Dovevamo rimanere in partita, giocando da squadra e non d'istinto. Poi voglio rivedere l'episodio del rigore, ma una squadra che ci crede va a protezione del portiere dopo l'intervento di Baiocco su Tito. Dobbiamo lavorare sulla malizia e sulla personalità, perché, se le avessimo avute, avremmo potuto impensierire l'Avellino nel primo tempo. Noi dobbiamo imparare a soffrire. Abbiamo perso una grande occasione, dovevamo restare più compatti e leggere meglio la partita. Una squadra che ha personalità non va allo sbando come siamo andati noi, regalando all'Avellino il terzo gol su una palla inattiva. È un 3-0 che non ci sta e sono arrabbiato per questo, anche perché impegno e abnegazione c'erano stati".

SUGLI INFORTUNATI - "Sapevamo che Piovaccari non stava bene visto che non si allenava da 15 giorni per il problema al tendine. Poi avevamo Diop e Castaldo fuori. Schiavi da mercoledì aveva un problema al retto e mi aveva chiesto il cambio già a fine primo tempo. Ma a me non interessano gli assenti. Noi non dobbiamo perdere mai la faccia ed è per questo che domani faremo allenamento nonostante il giorno libero. Ho deciso così perché sono molto incazzato. Gli infortuni ce li portiamo dietro perché molti giocatori, tra cui lo stesso Bianchi, sono senza preparazione e giochiamo ogni tre giorni. Il non aver lottato fino alla fine mi ha fatto avvelenare. Nei momenti cruciali di una partita dobbiamo restare aggrappati alla voglia di fare risultato. Nel primo tempo abbiamo fatto la partita per come l'avevamo preparata e sotto questo aspetto i ragazzi mi sono piaciuti. È per questo che sono arrabbiatissimo. Qui bisogna mettersi in testa che dobbiamo crescere, la rosa è questa e non si può fare altro. Il mercato è chiuso e siamo chiamati a lavorare con le difficoltà che abbiamo, restando più uniti. Occorre che tutti capiscano che questa squadra deve essere più comunicativa, in campo deve parlarsi e capirsi. Se non ci svegliamo sarà un campionato difficile per noi. Perdere così largamente contro questo Avellino non ci sta. Loro non ci avevano mai impensieriti, a parte un colpo di testa parato da Baiocco. Perciò brucia perdere in questo modo, per una carenza di personalità. Se siamo psicologicamente forti e aggrappati alla partita, non finisce mai così". 

AUTOCRITICA - "Ce l'ho intanto con me stesso. Questa squadra la alleno io e devo essere io a trasmetterle quella rabbia che oggi non ha. Poi è chiaro che siamo giovani e non esiste lasciarsi andare dopo un gol preso, non comunicando tra noi, giocando ognuno per sé e non credendoci fino alla fine. Chiaramente i ragazzi hanno fatto il massimo, Iannone e Guadagni hanno dato quello che potevano, ma nessuna squadra può regalare a cuor leggero elementi come Diop Castaldo e Piovaccari. Qui ci alleniamo duramente in settimana, di certo non stiamo a pettinare le bambole. Ma abbiamo un grande problema di personalità". 

SU RUTELLA - "L'arbitro farebbe bene a rivedersi certi episodi. Glielo ho anche detto. Alcune ammonizioni contro di noi mi sono sembrate strategiche. Doveva finire così evidentemente. Ed è finita così".

Sezione: Serie C / Data: Dom 24 ottobre 2021 alle 18:10
Autore: Stefano Sica
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