Il cantiere va a rilento. Soffre di manutentori sfiacchiti o non ancora formati. La sconfitta col Catanzaro potrebbe anche essere contestualizzata a fattore episodico data l'indubbia superiorità dei giallorossi, che sono di ben altra pasta e hanno ben altri obiettivi rispetto a quelli azzurrostellati. Se non fosse, però, che questa Paganese continua ad avere il fiato corto e ad essere lontana da un'identità di gioco ben definita. Cosicché lo stop con la squadra di Calabro ha più di un elemento di connessione con altre prestazioni poco convincenti malgrado abbiano beneficiato della concretezza di un risultato positivo. C'è una traccia che, replicandosi spesso nel corso della gara, descrive più di tutte l'impotenza azzurrostellata al cospetto dei calabresi: Baiocco che serve Schiavi, il quale chiama in causa Scanagatta (successivamente Sussi) con la palla che viene sistematicamente persa o torna indietro al centrale per essere lanciata via e regalata agli avversari. La difficoltà della Paganese nel costruire dal basso - e nelle classiche uscite - non si può spiegare solo col pressing stritolante del Catanzaro. C'è un problema di lucidità di un gruppo che fa evidentemente fatica ad assimilare certe idee. Peraltro, al di là delle sconfitte in sé e della propria anemia offensiva, la Paganese da un paio di partite subisce troppo. Un'anomalia per le squadre di Grassadonia, che di regola - grazie anche ai concetti impartiti dal vice Fusco - hanno sempre puntato su una buona solidità difensiva come base principale per i loro successi. E non è necessariamente una questione di sistema di gioco, in quanto il tecnico salernitano ha scelto per il Catanzaro una linea a quattro accantonando il 3-4-1-2 visto anche a Campobasso. Il risultato è che la Paganese, nel buio totale della sua anarchia, non è riuscita nemmeno a prendersi qualche rischio per rendersi pericolosa dalle parti di Branduani, pur avendo rinunciato a un centrale per recuperare Zanini nella sua posizione più congeniale di mezz'ala sinistra. Tutto ciò semplicemente perché in zona offensiva non c'è arrivata quasi mai se non nel finale con una iniziativa del volenteroso Iannone. Resta poi il rammarico per aver bucato ancora una volta l'obiettivo - per quanto concerne i campionati di C1 o la Lega Pro unica - delle quattro vittorie consecutive casalinghe nell'era quasi ventennale del patron Raffaele Trapani. Lo scorso anno la squadra di Lello Di Napoli riuscì a regolare Catanzaro, Vibonese e Turris prima di fermarsi col Catania. Nella stagione 2015-16, lo stesso Grassadonia vinse le gare con Martina, Juve Stabia e Lupa Castelli Romani per poi incappare nel pareggio col Monopoli (1-1). Ma ora serve una svolta che in un certo senso accompagni le ambizioni di questa Paganese. Collassare anche col Monterosi farebbe scattare un inevitabile campanello d'allarme. 

TOP

Paolo Baiocco - E' ancora lui a salire in cattedra in un match da incubo per gli azzurrostellati. Magari nel primo tempo un suo disimpegno in piena area non è proprio eccellente, ma nella ripresa ingaggia un duello personale con Vandeputte da cui esce vincitore. Anche se ultimamente le sue prestazioni non sono decisive come prima, la lucidità resta la stessa. 

FLOP

Edoardo Sbampato -  Deve vigilare su Cianci e a volte lo va a prendere anche fuori dall'area di rigore. Ma è una sfida che lo vede soccombere (e pure farsi ammonire). Ingenuo sul rigore concesso per un intervento alle spalle di Rolando. Dopo Campobasso, anche col Catanzaro tradisce riflessi appannati e poca cattiveria.  

Davide Manarelli - Rolando non è per lui un cliente facile: l'esterno giallorosso fa quello che vuole dalle sue parti e per il ragazzo scuola Sassuolo diventa difficile contenerlo. Non fanno meglio gli altri due terzini: Scanagatta e, soprattutto, Sussi, apparso in confusione totale. 

Matteo Zanini - Ancora una prova sottotono del centrocampista lombardo, finora solo una controfigura di quel giocatore ammirato la passata stagione e decisivo per il raggiungimento della salvezza. Torna ad agire da interno dopo essersi disimpegnato da quinto di centrocampo con riscontri non esaltanti. Di sicuro l'atteggiamento troppo remissivo della Paganese - dovuto anche a un Tissone stavolta incapace di dare ordine e brio alla mediana - non lo agevola. Ma da uno come lui ci si attende certamente di più.   

Sezione: Serie C / Data: Mer 13 ottobre 2021 alle 12:00
Autore: Stefano Sica
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