Un altro passettino in avanti fatto dai ragazzi di Rastelli sulla strada della risalita. Il pareggio ottenuto allo Zaccheria di Foggia va nel solco di una continuità di risultati positivi che è l'obiettivo primario per una squadra, come l'Avellino, che ha assoluto bisogno dii tornare a credere nelle proprie possibilità Tre gare giocate dai Lupi sotto la guida di Rastelli e cinque punti portati ad una classifica ancora deficitaria. Ma la strada ci pare quella giusta.

Il tecnico biancoverde è stato costretto a fronteggiare un battagliero Foggia senza l'apporto importante di gente come Illanes, Dall'Oglio, oltre a Di Gaudio e Zanandrea, ormai lungodegenti. Ma i ragazzi che sono scesi in campo hanno giocato con il piglio giusto, dimostrando di saper tenere il campo al cospetto degli uomini di Gallo, che davvero ce l'hanno messa tutta per appropriarsi dell'intera posta in palio.

Non è stata una bella partita, molto nervosa e farraginosa, con il gioco è stato continuamente spezzettato da tanti falli. da ambo le parti. Eppure l'inizio è stato di quelli davvero scoppiettante, con due gol, uno per parte, segnati in appena sette minuti di gara.

Dopo appena due giri di lancette il Foggia è passato in vantaggio, grazie ad un calcio di rigore concesso dall'arbitro per un intervento scomposto di Garetto su Garattoni. Il penalty è stato impeccabilmente trasformato da Peterman. Il gol praticamente a freddo, tuttavia, non ha gelato la voglia dell'Avellino di giocarsela a viso aperto. E dopo soli cinque minuti i Lupi sono pervenuti al pareggio, con un calcio franco dal limite dell'area (lato corto sul fronte offensivo mancino), battuto da Russo, con la sfera che è passata tra una selva dii gambe ed ha finito la sua corsa alle spalle del pipelet foggiano.

Sembrava l'inizio di una goleada per le due contendenti, che, tuttavia, pur con continui capovolgimenti di fronte, non sono riuscite più a superarsi. Dauni ed Irpini hanno continuato a battagliare come nelle migliori tradizioni di questa antica sfida, ma alla fine non c'è stato nè un vinto e nè un vincitore. E sostanzialmente, per quanto visto nel novanta minuti di gioco il pareggio ci pare che fotografi fedelmente meriti e demeriti dell'uno e dell'altro.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 07 novembre 2022 alle 23:12
Autore: Rino Scioscia
vedi letture
Print