Da queste due partite è emerso un particolare da non trascurare: il Sorrento appena riceve uno schiaffo reagisce con rabbia e veemenza. È successo alla prima partita contro il Nardò che, passato in vantaggio, è stato immediatamente raggiunto e poi anche superato. A Fasano, invece, dopo il vantaggio ad inizio ripresa dei padroni di casa, subito Liccardi ha ripristinato la parità, rimasta tale fino al triplice fischio dell’arbitro. Un punto in trasferta non è mai da buttare, ma la sensazione è che, con maggiore incisività e convinzione soprattutto nella ripresa, si poteva portare a casa l’intero bottino. 

Merita una menzione doverosa la prolificità di bomber Liccardi, sul quale la società costiera ha creduto pensando che potesse esaltarsi anche in serie D. Il Toro veniva da anni in cui ha fatto le fortune del Gladiator in Eccellenza, conquistando i play off nazionali, mentre lo scorso anno era in forza alla Scafatese, addirittura invischiata nei bassifondi della classifica, prima di approdare all’Anconitana. Qualcuno poteva pensare che fosse quella la sua dimensione, nella quale faceva la differenza con il suo proverbiale fiuto del gol, come se si accontentasse di essere il re dei bomber all’interno dei confini della Campania. 

Invece no, lui non si accontentava affatto di essere annoverato tra i migliori della propria regione, voleva dimostrare di ergersi a protagonista anche nel dilettantismo nazionale e, quando il Sorrento gliene ha offerto la possibilità, non se l’è fatta scappare. Le sue risposte in campo sono più che incoraggianti, mister Fusco ne avrà captato la fame già dal pre-campionato e si affida a lui per l’attacco anche a costo di fare rinunce importanti, a Fasano, per esempio, si è accomodato in panchina Alfonso Gargiulo. Il tecnico ha capito che, in questo momento, non si può rinunciare ad uno come Liccardi che vede e sente particolarmente la porta, poi è uno che quando è in forma si trasforma nella migliore versione di ciò che è sempre stato: un animale d’area di rigore difficile da imbrigliare. È dotato di tecnica e fisicità, 31 anni è una età in cui un attaccante può aggiungere maturità all’esperienza, imparando a gestire i momenti sia durante una partita che nell’arco di una stagione. 

Questo è un momento in cui le sue polveri possono divampare da un momento all’altro, sta succedendo dopo una sberla in queste prime due partite, la speranza in vista delle prossime giornate è che anticipi la sua perla. Il Toro, pur avendo già dimostrato con tante maglie di cosa è capace, si è reso conto che questa stagione a Sorrento può essere quella della sua definitiva consacrazione. Accettare la D a Sorrento è stata anche una scommessa con se stesso e avrà capito che sarebbe stato messo nelle condizioni di mettersi in mostra senza relegarlo a recitare la parte del comprimario. Con un Liccardi così la compagine costiera può sentirsi rassicurata, la sua presenza in area si sente eccome, anche se il Sorrento attende i gol anche di altri per disputare un grande campionato accreditandosi come una mina vagante di un girone incerto e insidioso. 

Sezione: Serie D / Data: Lun 05 ottobre 2020 alle 14:38
Autore: Maurizio Longhi
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