Salta in extremis l'accordo tra Nello Di Costanzo e il Sorrento, che pure nella serata di sabato avevano raggiunto un'intesa di massima per la guida tecnica dei rossoneri. L'incontro di ieri tra l'ex trainer di Venezia, Padova e Ascoli e il Ds costiero Antonio Amodio avrebbe dovuto suggellare una investitura che, già dopo il crac casalingo col Taranto, sembrava certa. Poi lo stop improvviso da parte dei vertici societari rappresentati dalla MSC, colosso della navigazione che oggi detiene la proprietà del club. Mentre la scelta di Amodio era ricaduta con convinzione su Di Costanzo, diverse sono state le valutazioni operate dalla dirigenza, orientate da un lato in un'ottica di contenimento dei costi e dall'altro sulla selezione di un tecnico col quale ci fosse già un rapporto di fiducia e che conoscesse l'ambiente e i suoi umori. In questo senso sono rimaste due le candidature esaminate dal club, al netto di possibili inserimenti nelle prossime ore: Pino La Scala e Giovanni Ferraro, peraltro due ex. La Scala aveva allenato il Sorrento in D nella stagione 2004/05, portandolo al secondo posto e alla vittoria dei play-off nella finale contro il Savoia, anticipando in un certo senso l'epopea vincente targata Renato Cioffi. Ferraro, già centrale difensivo rossonero per due annate in serie D  (nel 2006 fu tra gli artefici della promozione in C2), aveva guidato per un breve periodo la squadra in Eccellenza nel 2015/16. Due costieri doc, quindi.     

Un matrimonio, quello con Di Costanzo, che evidentemente non s'ha da fare. Già due volte i suoi destini stavano per incrociarsi con quelli del Sorrento. La prima volta fu nel febbraio del 2011, quando la vittoria emozionante per 4-3 contro l'Alessandria di Maurizio Sarri salvò la panchina a Gianni Simonelli. Ironia della sorte, qualche mese dopo fu proprio l'ex allenatore del Napoli a vincere il ballottaggio con Di Costanzo per la guida tecnica dei rossoneri.   

Fatto sta che, nell'immediato post partita col Taranto, c'è stato un lungo confronto tra alcuni esponenti societari e diversi ultras rossoneri, i quali hanno chiesto esplicitamente la testa di Luca Fusco dopo aver manifestato già nelle settimane precedenti malumori e perplessità circa la sua permanenza in panchina. All'allenatore salernitano, oltre agli scarsi risultati che hanno trascinato i costieri a ridosso della zona retrocessione dopo un buon inizio di stagione, sono state imputate la mancanza di gioco della squadra e l'insufficiente valorizzazione del patrimonio tecnico a sua disposizione. Un faccia a faccia che ha accelerato la defenestrazione dell'ex tecnico della Paganese, la cui posizione non sembrava in discussione almeno fino al recupero con la Puteolana in programma mercoledì 10 allo stadio Italia. Un derby a cui i rossoneri, salvo intoppi, arriveranno invece con un nuovo condottiero.    

Sezione: Serie D / Data: Lun 08 marzo 2021 alle 09:30
Autore: Stefano Sica
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