"Ringrazio il Presidente Trapani oltre ai Direttori Accardi e Raiola per l'opportunità che mi hanno dato. Credo di essere venuto in una delle società migliori che attualmente sono in Lega Pro". Si presenta in punta di piedi Lello Di Napoli, nuovo tecnico della Paganese. Tanta voglia di lavorare e di risollevare gli azzurrostellati dal loro periodo negativo, iniziando a fare leva su motivazioni e voglia di remare uniti verso un obiettivo. Al fianco di Di Napoli, presso la sala stampa del Marcello Torre, ci sono anche il vice Alessandro Tatomir e il Ds Guglielmo Accardi. "Sono dispiaciuto per Erra ma purtroppo il calcio è questo, noi allenatori siamo giudicati dai risultati - continua Di Napoli, che a breve dirigerà la rifinitura in vista del derby di domani con la Casertana -. Arrivo qui con grande entusiasmo, dove ho iniziato 19 anni fa prima di vivere un mio percorso di crescita. Sento un senso di appartenenza verso questa città e proverò a trasmetterlo anche ai miei calciatori. Qui ho tanti amici che spero di non deludere. So di lavorare con una società competente e questo per me è un onore e una fortuna".

Primo approccio col gruppo. "Ho trovato una squadra mentalmente impaurita, con poca autostima e poca voglia di divertirsi. Normale, perché quando vieni da troppi risultati negativi hai paura di sbagliare ed entri in un tunnel difficile da decifrare. Dobbiamo affrancarci da questi timori". 

Sul mercato. "La Paganese è una buona squadra, con valori inespressi. Io spero intanto di tirar fuori il meglio da questi calciatori. Voglio entusiasmo, determinazione e voglia di recuperare subito quando si sbaglia, perché sbagliare è umano e lo facciamo tutti. Dobbiamo lavorare per rendere quello che oggi sembra difficile, il più semplice possibile. Presidente e Direttori sanno quello che devono fare, ho espresso loro le mie idee di calcio. Ma sanno anche che, nella scelta dei calciatori che verranno, saranno necessari motivazioni, orgoglio e senso di appartenenza. Non dobbiamo avere paura di nessuno, pur nell'umiltà e nel rispetto verso tutti. Voglio da tutti una mentalità propositiva, che si giochi in casa o in trasferta, come è nei miei concetti. E se qualcuno magari non gioca, o gioca cinque minuti, o va in tribuna, non deve avere il muso lungo ma dimostrarmi di lavorare e lottare con noi, per un obiettivo comune che poi è più importante di tutto. Dobbiamo aiutarci tra di noi, essere compatti, fare gruppo. Quando si hanno 25 giocatori, un allenatore deve fare delle scelte perché ne può utilizzare solo 16 in partita, sostituzioni comprese. Con queste caratteristiche, e con uno spirito solidale fra tutti, usciremo da questa situazione. Chi invece vorrà cambiare aria, sarà accontentato. Ne parleremo col Direttore Accardi e non ci saranno problemi". 

Sull'accordo col club azzurrostellato. "È stato semplice, non c'è stata alcuna trattativa. Ho visto persone che hanno creduto innanzitutto nell'uomo Di Napoli, e poi nel suo progetto tecnico. Ho voglia di rivalsa e di rimettermi in discussione. Sono avvantaggiato dal fatto che qui c'è un presidente, Raffaele Trapani, che è una vera marcia in più per questa squadra".

Su moduli e sistemi di gioco. "Io credo nei concetti di gioco, che è una cosa diversa. Ovviamente in questi due giorni ho dovuto lavorare maggiormente sulla testa e sulle convinzioni dei calciatori. Mi aspetto molto da quelli più esperti, in rosa ne abbiamo e loro devono trascinare il gruppo. Finora ci sono state delle difficoltà che hanno una certa origine e certamente non è imputabile solo al mio predecessore. Senza temperamento e grinta, emergono sempre delle difficoltà oggettive. La tattica è uno step successivo rispetto alla voglia di riscatto, al rispetto del nostro lavoro e alla consapevolezza di chi e cosa rappresentiamo. Di sicuro, parlando dell'aspetto tattico, io ho una mentalità offensiva. Col giusto mix si può proporre un calcio di un certo tipo: ad Agrigento, per esempio, mi sono salvato con diversi 2000. In certi contesti, riesci a far crescere il giovane, che strutturalmente è uno che oggi può darti tanto e domani poco. Qui alla Paganese c'è questo sano mix tra giovani ed esperti. Ma, ripeto, prima di tutto serve un nuovo inizio da un punto di vista mentale. Dobbiamo dimostrarci degni di vestire la maglia della Paganese. Quando si perde, si impara. E ai ragazzi ho detto di cancellare la parola sconfitta perché in quel momento si impara per poi mettere a frutto quella lezione la domenica successiva". 

Sezione: Serie C / Data: Sab 16 gennaio 2021 alle 13:00
Autore: Stefano Sica
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