Ad Andria si consuma l'esito nefasto di una stagione sciagurata, presentata tra annunci roboanti e implosa gradatamente sotto il peso di errori brucianti che hanno coinvolto troppi responsabili. Ne abbiamo parlato e ne parleremo ancora come giusto che sia. Come pure si affronteranno i dettagli di una settimana difficile, quella che ha portato alla sfida clou del "Degli Ulivi", durante la quale il gruppo ha preferito cimentarsi in problematiche extracalcistiche piuttosto che concentrarsi nel lavoro del campo. La figuraccia esibita in Puglia è stata la logica conseguenza di tutto questo. Perché ad Andria, la Paganese non è mai entrata in partita, cedendo con troppa facilità alle pressioni opprimenti del pubblico di casa (davvero il dodicesimo uomo della squadra di Di Leo) e a qualche provocazione di troppo arrivata sia dalla panchina sia da alcuni calciatori biancazzurri. Chiudere il match senza aver costruito neanche i presupposti per far gol e rimettersi in carreggiata, in un impegno nel quale una città intera e una società si giocavano la vita, è stato troppo. Non si può dire che questa retrocessione fosse nell'aria considerati i segnali incoraggianti emersi dal finale di stagione e dalla gara di andata. Ma nella sintesi dei 180 minuti, la Fidelis si è mostrata superiore, per qualità dei singoli, occasioni create, forza mentale del collettivo e voglia di vincere. Dove non è arrivata la destrezza tipica degli artigiani del pallone, a supportare i pugliesi ci hanno pensato carattere e sangue freddo. E così, mentre l'Andria ha saputo imporsi e poi soffrire al punto giusto tenendo sempre alta l'asticella della propria intensità, la Paganese queste virtù non le ha nemmeno annusate, naufragando nella paura di se stessa e nelle sabbie mobili della propria incapacità. Ricomincia l'ennesimo anno zero, con i soliti interrogativi e le solite angosce ormai sperimentare in maniera talmente profonda da essere entrate nel Dna dei tifosi azzurrostellati. Quanti saranno i margini per una riammissione, se ci saranno? Che ne sarà altrimenti di questa Paganese in D? Sarà un'estate molto lunga...   

BAIOCCO 5 - Tradisce sul più bello macchiando una stagione complessivamente positiva. La sua incertezza sulla conclusione di Urso condanna la Paganese alla D ma, già in precedenza, era sembrato confuso e poco reattivo in alcuni disimpegni. 

DE SANTIS 5,5 - Latita sul tap-in vincente di Sorrentino, che conclude a rete praticamente nella sua zona di competenza, anche se la smanacciata maldestra di Baiocco lo mette un po' fuori causa. Si fa notare per un bel salvataggio su Tulli nel primo tempo, ma non può garantire per caratteristiche la spinta sulla fascia di cui avrebbero bisogno gli azzurrostellati per provare la rimonta. 

SCHIAVINO 5,5 - Perde qualche duello aereo di troppo facendo correre diversi patemi ai compagni e, nel finale, si fa beffare da Sorrentino che serve a Di Piazza la chance del raddoppio (fallita). Gara non all'altezza di quella dell'andata.  

MUROLO 5,5 - Partita di ordinaria amministrazione, senza particolari sbavature. Tuttavia cade in qualche provocazione di troppo beccandosi un giallo assolutamente evitabile che un po' lo condiziona per il prosieguo del match. DAL 31'ST IANNONE SV  

BROGNI 5 - Si presenta con un'entrata fuori tempo su Casoli che gli procura l'ammonizione. Prestazione, come spesso è capitato quest'anno, timida in fase difensiva e poco audace in quella offensiva. DAL 17'ST CELESIA 6 - Va ad agire come terzino (un ruolo non suo) ma disputa in ogni caso una mezz'ora dignitosa impreziosita da un bel recupero su Casoli. 

ZANINI 6 - E' in una buona giornata e partecipa a metà primo tempo anche ad una trama gustosa degli azzurrostellati (forse l'unica del match) conclusasi con un assist basso non sfruttato da Tommasini. Tiene vivo il centrocampo provando ad innestare la solita vivacità, ma serve a poco. 

TISSONE 6,5 - Il migliore dei suoi. Parte subito indemoniato proponendosi in un taglia e cuci tanto dispendioso quanto produttivo. Infatti non è solo in fase di possesso che garantisce geometrie e qualità, ma è anche quando la Paganese soffre che si sacrifica, dando spesso una mano decisiva nelle retrovie. Molto positivo. 

BENSAJA 5 - Gara totalmente impalpabile e intrisa di tensione per il centrocampista romano che nel primo tempo si becca l'ennesimo giallo della sua stagione per un'entrata totalmente fuori tempo su Ciotti. I risultati non sono buoni neanche quando Di Napoli nella ripresa lo avanza allargandolo più a sinistra per dare peso alla manovra offensiva. Lui, semplicemente, non risponde presente. 

GUADAGNI 5,5 - L'impegno c'è tutto ed è visibile, la sostanza un po' meno. Corre a tutto spiano e va pure a difendere secondo compiti prestabiliti, ma è assai colpevole quando manda alle ortiche una bella ripartenza disegnata sull'asse Tissone-Zanini, mancando poi sul finire la stoccata decisiva dopo aver saltato Benvenga. Una gara da vorrei ma non posso.  DAL 16'ST MARTORELLI 5,5 - Inizia da esterno offensivo e finisce da terzino. Ma la sua resta una gara anonima. 

TOMMASINI 5 - Tante sportellate ma davvero pochi spunti degni di nota anche perché è sempre sorvegliato a vista. Resta il dubbio su una trattenuta in area di Monterisi nella ripresa. DAL 36'ST VOLPICELLI SV

CRETELLA 5 - Anche lui si perde nella gara più importante della stagione. Di Napoli lo conferma nella stessa posizione sperimentata nel match di andata (esterno nel tridente), ma stavolta il giovane mediano partenopeo appare abulico e totalmente un pesce fuor d'acqua, rimediando anche un giallo per una trattenuta su Ciotti. Una delle prestazioni più brutte (poche, a dir il vero) della sua indubbia buona annata. Non per questo meriterebbe il cambio già a fine primo tempo, ma il tecnico di Fuorigrotta decide diversamente. DAL 1'ST DIOP 5 - Gli capita una sola palla buona per il pari ma non la sfrutta, reclamando persino un corner che non c'è. La sua condizione atletica lo penalizza senza consentirgli di reggere neanche 45 minuti. 

ALL. DI NAPOLI 5 - E' certamente il meno colpevole di questa annata disgraziata e ha tanti alibi da poter presentare. Tuttavia c'è anche il suo timbro su questa retrocessione e su una prestazione sconcertante dal punto di vista sia delle idee sia del carattere. Ha accettato il ritorno in panchina e, pur ereditando i disastri commessi da altri, si è assunto comunque la piena responsabilità di questa mission impossible finita nel peggiore dei modi. Vanno altresì discussi la rinuncia in corsa a Cretella e il cambio last minute tra Tommasini e Volpicelli. Lui avrà avuto i suoi buoni motivi, ma in pochi hanno capito queste scelte. E la squadra, già disorientata di suo per 90 minuti e passa, ha chiuso senza né capo né coda. Si congeda con un'espulsione per aver ceduto, anche lui, al clima rovente imposto dalla panchina andriese. Un altro peccato di leggerezza che ha finito per condizionare l'atteggiamento generale della squadra anche nella ripresa. 

Sezione: Serie C / Data: Lun 16 maggio 2022 alle 20:30
Autore: Stefano Sica
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